Lo scorso anno, quando venni qui a Perugia ancora per il festival del giornalismo, non ero riuscito ad andarci. Rimedio ora. Enoteca con cucina. Il menù è un piccolo catalogo d'arte. Non per la foggia, ma per i contenuti. Il locale si trova dove aveva sede una vecchia farmacia cannoneggiata dai papalini il XX giugno 1859 perché il titolare si conosceva per convinto sostenitore dei resistenti. Il farmacista fu anche catturato e quasi fucilato davanti al pozzo etrusco che sta ai piedi della chiesa di San Domenico. Graziato poi per riconoscenza dal comandante del plotone d'esecuzione, ch'era stato in precedenza da lui curato. Anche questo è un posto da evitare, se si ha fretta. Quando arrivo al teatro dei nobili per assistere allo spettacolo con Bertelli e Fabrizio Gatti la fila davanti all'ingresso si snoda fino a metà del corso Vannucci. Luca è un giovane laureando in economia originario di Nuoro. "Io e te siamo equidistanti rispetto a Perugia" dico. Si lamenta che all'università c'è un disinteresse diffuso verso la politica. Mi chiede se sono venuto qui per lo spettacolo. "Be', veramente per il festival" sorrido. Qualche preoccupazione per il suo futuro lavorativo ce l'ha. Però dice che è disposto a trasferirsi, specie al Nord, dove c'è qualche possibilità in più. Gli consiglio di evitare Milano, se può. "La Serracchiani è friulana, no?" mi chiede Luca. "Sì. Veramente ha vissuto per più di vent'anni a Roma" faccio lo sborone "ma è di origini friulane". Poi gli confesso che questa informazione è frutto della rassegna stampa del mattino, dov'è stato proiettato un video che dava conto della partecipazione di Zoro ai congressi rispettivamente di AN e del PD. Una cronaca impietosa, graffiante e comicissima, dal montaggio ... jazz. Da lacrime agli occhi e crampi alla pancia. Da scompiscio, insomma. Non nega che il suo sogno è di tornare prima o poi a casa sua, magari a Cagliari, che è l'unica vera città dell'isola. Ha già mandato qualche curriculum. Banche. Ecco. "Se riesci a evitare anche le banche" suggerisco "va bene lo stesso."
Luca sorride, con un velo d'imbarazzo che gl'imporpora le guance.
__oOo__oOo__oOo__
Nessun commento:
Posta un commento
se sei un utente anonimo, ricorda di aggiungere in calce il tuo nome ;-)