Mattinata piovigginosa. Colazione al caffè Sandri, in corso Vannucci, dove chiedo informazioni sul mercatino dell'usato, che sapevo svolgersi periodicamente in piazza del circo. Mi dicono che è per oggi e si tiene in piazza Italia. Ganz fantastisch! Alle 8:30 del mattino le bancarelle sono ancora in via di approntamento. Fa niente. Riesco ugualmente a trovare alcuni piccoli oggetti sfiziosi (viaggio in treno e il peso dei miei bagagli, come al solito, è già lievitato di parecchio): una scatola di latta della Perugina, che a prima vista sembra risalire agli anni '50, un meraviglioso giochino inglese anni '40 (da viaggio, dunque indicatissimo, date le circostanze), e due graziosissimi libretti con opere del Metastasio (per l'astronomica cifra di 10 euro complessivi). In realtà, a un successivo passaggio, si aggiungeranno al mio bottino antiquario anche due libretti d'opera, editrice Ricordi - Milano, degli inizi del secolo scorso (anche in questo caso accaparrati con notevole sacrificio economico: € 10,00 in totale). Approfitto ancora una volta della Settimana della cultura per rifugiarmi alla Galleria Nazionale. Museo straordinario, dal punto di vista architettonico, per l'allestimento, per le opere esposte. I servizi igienici sono altrettanto pregevoli, puliti e funzionali. Mi limito al piano che raccoglie le opere dei secoli dal XIII al XV, con capolavori in grado di far vacillare ogni mia possibile meraviglia. Nella sala dell'orologio ci sono delle invitanti postazioni multimediali. Mi accomodo e scopro che Aldo Capitini ha vissuto lì. All'ultimo piano della torre, essendo suo padre impiegato comunale custode del campanile. Mi guardo il video della prima marcia della pace. Perugia - Assisi. La patina antica delle immagini di un'Italia dei primi anni '60 aumenta l'appeal del reportage. Nel mio girovagare ho individuato un ristorante che il sesto senso del turista 'scetato mi segnala subito come must. Ci vado a pranzo. Solite volte a botte foderate di antichi mattoni (uff... il fascino di questi locali è talmente diffuso che rischia di diventare banale), pareti rivestite per un metro da terra da maioliche andaluse. Bagni all'altezza della situazione. Non per niente il locale porta il nome dei bolidi rossi della formula uno.
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