E poi ti vengono a dire che la vita è irrazionale. Che siamo tutti a bagnomaria nel grande caos cosmico. Che non ci sono disegni preordinati. Sarà...Durante la mia visita all'Orto botanico di S. Pietro avevo notato fra le aiuole la pubblicità di un libro il cui solo titolo era per me fonte di sconfinato interesse e morbosa curiosità: Il giardino dello spirito. Viaggio tra i simbolismi dell'Orto Medievale. Il bookshop dei benedettini, al termine della mia passeggiata vegetale, era già chiuso. Di sobbarcarmi un'altra scarpinata fin laggiù non se ne parla nemmeno. Su suggerimento della receptionist che ho interrogato alla Galleria Nazionale di Palazzo dei Priori faccio un tentativo alla libreria Feltrinelli, dove acquisto il volume assieme a un'ammiccante ranocchio verde con lucetta gracidante incorporata (€ 4,00).
Una volta rientrato in camera, apro a caso il libro e dove ti vado a capitare? Su un paragrafo rubricato: Scritture palindrome. Dove l'autore ricorda che nell'antichità molte scritture seguivano il verso contrario a quello cui siamo oggi abituati. Alcune poi erano addirittura bustrofediche. Le scritture palindrome hanno destato curiosità in ogni tempo.
In girum imus nocte, ecce, et consumimur igni
fa dire Virgilio alle falene: giriamo di notte ed, ecco, siamo consumate dal fuoco.
A Firenze, in S. Maria Novella, sotto l'affresco di Caino e Abele: Sacrum pingue dabo, non macrum sacrificabo. Sacrificabo macrum, non dabo pingue sacrum.
Ovvero: "darò una pingue offerta, non sacrificherò una vittima magra" (riferito ad Abele); "sacrificherò una vittima magra, non darò una pingue offerta" (riferito a Caino).
Coincidenze...
Quando poi ho scorso la quarta di copertina e ho scoperto che l'editrice è Aboca Museum... Il Biribino, fra Luca Pacioli, la Verna, l'estate scorsa...
Coincidenze.
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