(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

sabato 15 maggio 2010

Guasti educativi e distrazioni immobiliari

Che le nostre università producano dottori mediamente incapaci di esprimersi e di comprendere un corretto italiano lo testimoniano le periodiche verifiche di enti internazionali super partes. Ma fanno fede anche gli esiti deprimenti delle prove scritte per l'iscrizione all'albo degli avvocati, di cui non molto tempo fa han dato conto i giornali. Alcuni di quei neolaureati, da precari sottopagati molto meno di un qualsiasi magazziniere dell'industria del mobile, andranno a trasmettere le loro conoscenze agli studenti delle nostre scuole medie e superiori. Dalle quali non ci si deve poi stupire se uscirà materia grigia informe e agevolmente plasmabile dai variopinti programmi della TV unica. Il cittadino forgiato da questo nostro sistema scolastico scientificamente massacrato nel corso degli anni da una sapiente azione di artiglieria legislativa non potrà che fungere da liscia tavoletta di cera su cui scarabocchiare a piacere. Ottenendo, ad esempio, un consumatore compulsivo che s'indebita fino alla settima generazione per acquistare megaschermitv sempre più piatti e ingombranti, concedersi telefonini sempre più onniscienti e complicati, sostituire l'automobile con modelli più costosi ed inquinanti, acquistare case che mai si sarebbe potuto permettere pagandole senza batter ciglio prezzi che non stanno né in cielo né in terra. Una delle principali cause della crisi finanziaria che stiamo attraversando in questi mesi è senza dubbio il dissennato sviluppo immobiliare che ci sta assediando da anni. I soliti illuminati giornalisti d'inchiesta americani sostengono che il boom immobiliare sia stato alimentato per squisito calcolo politico, sulla scorta dei soliti oracoli demoscopici. Nel 2004 il mercato delle case era ancora nella fase della sua più rigogliosa fioritura e ingrassava allegramente costruttori, notai, mobilieri, architetti, banche e finanziarie d'ogni risma, produttori di ceramiche sanitarie e, perché no? anche le casse dello Stato. Nel 2004, in via XX Settembre a Conegliano, in un palazzo d'epoca del centro storico raffinatamente restaurato, i pochi ed esclusivi appartamenti si vendevano a seimila euro il metro quadro. A saperlo, conveniva prendersi un mezzanino con vista sul Colosseo...

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