(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

domenica 27 giugno 2010

I fondi per la cultura

L’ufficiale istruttore che alla Scuola Militare Alpina ci parlava di tattica iniziò la lezione premettendo che il concetto era, per così dire... piuttosto elastico e poteva quindi adattarsi alle più diverse interpretazioni. Lo stesso mi pare si possa dire dell'idea di cultura. Se si guarda all’attuale orientamento politico nazionale, apparentemente più incline all’opacità piuttosto che alla trasparenza, trovare sul sito istituzionale della regione Friuli Venezia Giulia un elenco dettagliato delle associazioni e manifestazioni beneficiarie di contributi, a motivo del valore culturale annesso alle diverse iniziative, è oltremodo confortante. Scorrendo l’elenco, poi, fra i numerosi eventi, mostre e rassegne, ci si può stupire di non trovare associazioni come i Colonos o Il Caseificio,

domenica 20 giugno 2010

I ragazzi di Aosta '41

Nilo ha da poco compiuto 89 anni. E' del '21, la classe della vittoria. Stamane l'ho chiamato al telefono per chiedergli se potevo andarlo a trovare nel pomeriggio e lui era al computer, impegnato a sbrigare la sua nutrita corrispondenza (che gestisce naturalmente anche via mail - “come potrei senza?”). E' uno degli arzilli Ragazzi di Aosta '41, dentro ai cui corpi scalpitano la determinazione e la grinta di due quarantenni. Mi dice che, chiacchierando con una amabile signora, tempo fa, le raccontò che lui è appassionato di sudoku, che risolve preferibilmente sdraiato a letto, tenendo la rivista ben alta all'altezza degli occhi. La situazione determina un inconveniente. L'inchiostro della penna con cui di volta in volta Nilo completa la griglia del rompicapo, immancabilmente dopo un po' a causa dell'inclinazione del calamo non arriva più alla punta e lui deve cambiare posizione. La signora gli regalò allora un paio di penne da astronauta, fatte apposta per scrivere anche in assenza di gravità, appunto. Cosa che ora gli consente di dedicarsi al suo cervellotico passatempo con più soddisfazione. Space pen. Così c'è scritto sul calamo interstellare.
Mitico!

sabato 19 giugno 2010

Cronache torinesi - Tre


Una parte significativa del bagaglio di ogni viaggiatore è costituito da quelli che i Romani chiamavano impedimenta, ossia tutte quelle cose non strettamente utili e necessarie, ma cariche di significati legati al nostro vissuto (un libro che non ci si deciderà mai a leggere, un dono destinato a non si sa chi, un portafortuna)… Così recita un pannello della minimostra “L’uomo con la valigia – Piccola storia del bagaglio”, allestita nel Borgo Medievale del Valentino. Breve sosta nella bottega del fabbro, anche lui in attesa di miniscolaresca alla quale dimostrare la sua abilità fabbrile nella forgiatura di armi bianche. Faccio notare che anche dalle mie parti ci sanno fare con forbici, coltelli e scimitarre. E il mastro forgiatore mi risponde che sì, in effetti, lo spadone che vedo riposare sul tavolo da lavoro arriva da Maniago, celebre manifattura Del Tin (“il migliore”, dice lui, perché io non osavo). Quant’è piccolo il mondo.

martedì 15 giugno 2010

Un decreto a forma di vaso di Pandora

Non c'è che dire. Il contestato decreto sulle intercettazioni, che continua a essere discusso in un clima di sostanziale indifferenza dell'opinione pubblica, malgrado gli allarmati richiami di autorevoli giuristi, magistrati e giornalisti (ma, si sa, costoro sono soltanto dei pericolosi mangiatori di bambini sempre pronti a intralciare la travolgente marcia del manovratore) è un vero e proprio vaso di Pandora. A scoperchiarlo si viene investiti da fragranze che vanno dalla puzza di bruciato al putrescente. L'ennesimo codicillo di cui apprendiamo dalla stampa prevede che nel caso in cui fra gli intercettati vi siano dei religiosi, occorre darne immediato avviso alle Competenti Gerarchie (vescovo, nel caso di sacerdoti, strutture centrali vaticane, nel caso di Eccellenze) pena l'annullamento dell'indagine. Con il pensiero rivolto a uno dei Padri di questa nostra Patria

lunedì 14 giugno 2010

La lunga estate dell'86

Il bagagliaio della vecchia FIAT Uno di Sergio sembra sempre troppo piccolo, a inizio stagione. Dobbiamo riuscire a farci stare tutto l'occorrente per il nostro spettacolo e ogni volta sperimentiamo delle soluzioni di carico diverse. Abbiamo un piccolo mixer traballante, le casse coi loro piedistalli, i microfoni e le aste, la mia fisarmonica e un intrico di cavi prese e prolunghe. Le mollette per la biancheria pesano poco, ma sono essenziali. Servono a evitare che il vento volti le pagine vigliaccamente nel bel mezzo del concerto. Che parolona, “concerto”. Il fatto è che ogni volta che arriviamo sul luogo dell'esibizione veniamo accolti al grido di: “Ecco l'orchestra!”, anche se siamo soltanto in due. Il minimo che possiamo fare è eseguire un concerto.
A gennaio ho fatto domanda per il 124° corso Allievi Ufficiali di Complemento. Ho consegnato i documenti a Padova, durante gli ultimi giorni della mia rapida esperienza universitaria. Mi aspettavo di ricevere la cartolina-precetto nel bel mezzo dell'estate, e sarebbe stata una fregatura.

sabato 12 giugno 2010

Cronache torinesi - Due

Anche oggi ricca messe di emozioni, con un cambio di programma. Ero venuto a Torino per partecipare a una fiera informatica che si sta svolgendo al Lingotto, ma poi ho deciso che il mio ingresso in fiera dovrà attendere, perché anche domani ho intenzione di fare il turista, malgrado il preannunciato cambio di clima che nel pomeriggio dovrebbe portare brutto tempo. Ma procediamo con ordine. Come previsto, stamattina ho visitato la Venaria Reale. Con preventiva sosta intermedia all’Infopiemonte di piazza Castello, cui avrei fatto meglio a rivolgermi ieri, come pensavo di fare. Ho scoperto infatti l’esistenza di una convenientissima Piemonte Card, che, oltre a garantire l’accesso gratuito pressoché a tutti i musei della regione, vale pure come titolo di trasporto sull’intera rete urbana (e io ho già acquistato l’abbonamento settimanale ai mezzi in edicola, ieri mattina…). Ho quindi preso la card valida per due giorni, che già oggi ho ampiamente ammortizzato fra Venaria, Mostra, viaggio anda e rianda, Museo del Cinema, ascensore panoramico con veduta mozzafiato sull’intera città dalla cima della Mole Antonelliana.

venerdì 11 giugno 2010

La mediateca di Pordenone

Era l’estate del 1999 e mi trovavo in vacanza ad Arles, nel sud della Francia. In quello che era stato un ospedale dove per qualche tempo fu ricoverato anche un celebre pittore olandese, un edificio splendidamente recuperato e ben inserito nel centro cittadino, trovava posto la mediateca. Incuriosito da una definizione per me allora sconosciuta, entrai a esplorare quelle luminose sale. E fui trasportato su un altro pianeta. Passai delle ore a sfogliare albi a fumetti comodamente sprofondato in una poltrona da salotto e vagai con gli occhi colmi di meraviglia tra gli scaffali. Ero uno straniero e non parlo francese. Ma lì dentro mi sentii a casa. Nessuno mi chiese un lasciapassare. Le porte vetrate si aprivano automaticamente, come negli aereoporti, e, considerata la canicola dell’estate provenzale, l’aria condizionata all’interno rendeva ancor più gradevole la mia permanenza. Oggi finalmente anche Pordenone ha la sua mediateca

lunedì 7 giugno 2010

Cronache torinesi - Uno

So di non poter essere ritenuto obiettivo e imparziale nei miei giudizi sulla città in cui sono nato e dove conservo amici e ricordi di emozioni lontane solo nel tempo, ma questa nobile ed antica capitale conserva indubbiamente un fascino aristocratico. Vi si respira un’aria (smog a parte) rarefatta. Passeggiando sotto gli ampi portici del centro si ha come l’impressione di non essersi messi le pattine dopo essere entrati nel salotto buono col parquet tirato a lucido.

martedì 1 giugno 2010

La fontana del cervo

La Venaria Reale
Giochi d'acqua nel Cortile d'onore.



A proposito di valori...

Apprendiamo leggendo un articolo pubblicato alcuni giorni fa su un noto quotidiano economico nazionale dalle pagine color salmone stantio che alcune fra le principali banche del nostro Paese avrebbero improntato la propria condotta commerciale facendo prevalere il loro tornaconto sugli interessi dei rispettivi clienti. Probabilmente, se i Supremi Commissari stemperassero la tensione che deriva dal loro alto compito di sovrintendenza sul regolare andamento dei mercati finanziari leggendo con maggiore assiduità la Settimana Enigmistica, saremmo arrivati alle medesime conclusioni senza bisogno di tanto approfondite indagini, anche solo per deduzione.