e le note vengono aggiornate di quando in quando)
mercoledì 28 luglio 2010
Cronache marchigiane (6)
Stamani al tavolo che occupo di solito per la colazione era seduto un ragazzo aquilano. Fa l'igienista dentale e con il terremoto è rimasto senza lavoro. La casa l'ha conservata, fortunatamente non ha subito danni, ma lo studio dentistico dove lavorava non c'è più. Ha trovato un posto a Teramo, 60 km da casa, e un altro lavoro da queste parti. Ci viene una volta alla settimana. Oggi è l'ultima volta prima delle ferie estive. Poi si riprende a settembre. Mi dice che una sua zia ha vissuto fino a poco tempo fa a Cividale del Friuli. Valeria, da quando si è tuffata col marito nella gestione del B&B in riva al Trasimeno non ha più tempo per andare in vacanza. Ma non ne sente l'esigenza. Dice che con un lavoro del genere è il mondo che viene a casa tua. In effetti... E tu guarda quanto è piccolo, questo nostro mondo. Io ho fatto l'alpino nella Julia. Della brigata fa parte pure il battaglion L'Aquila. “D'aquila le penne, ugne di leonessa”.
domenica 25 luglio 2010
Cronache marchigiane (5)
Sempre quand'ero ragazzino iniziai ad acquistare in edicola una Storia d'Italia a fascicoli, che furono poi rilegati con le loro eleganti copertine in otto volumi da biblioteca. Ciascuno di quegli innumerevoli fascicoli riportava in quarta di copertina una vignetta satirica tratta da celebri periodici del secolo scorso, come il Marc'Aurelio, l'Asino, il Becco Giallo. Tutte pubblicazioni su cui comparivano in prevalenza le opere di due dei più famosi progenitori dei nostri Vauro. Elle Kappa, Forattini. Dando ascolto al suggerimento di Paolo, che quando ci siamo sentiti in occasione della mia visita a Recanati mi segnalò il vicino borgo di Montelupone, considerando che oggi doveva essere una giornata di “decompressione”, di riposo (per quanto possibile, in una mia vacanza-tipo), ho alla fine deciso di dargli retta e nel pomeriggio ho indirizzato il muso della mia Meriva verso l'ennesimo piccolo gioiello che punteggia i colli marchigiani.
Cronache marchigiane (4)
Nel museo della carrozza di Macerata, dopo avere passato in rassegna alcuni esemplari di calessi ben conservati e disposti nei sotterranei di Palazzo Bonaccorsi, si arriva in una stanza un po' particolare. In una rastrelliera fissata alla parete vi sono delle cartoline con vedute di località della provincia. Le schede, una volta inserite nell'apposita fessura presente all'interno della riproduzione di una vettura che si trova nel medesimo locale, provocano la chiusura delle tendine, lo spegnimento delle luci e l'inizio di un viaggio virtuale che, partendo dal palazzo stesso, porta il visitatore nella località prescelta. Ai finestrini di questa vettura immaginaria scorrono le immagini del percorso intrapreso da più angolazioni
giovedì 22 luglio 2010
Cronache marchigiane (3)
Appena arrivato a Osimo, qualche giorno fa, Roberto, l'amico spezzino ormai trapiantato quaggiù con la famiglia, m'invitò a cena a Jesi. Per semplificarmi le cose, mi suggerì di prendere l'autostrada, dato che non ero pratico del posto. Siccome però io sono un bastiancontrario, dopo avere consultato una mappa sommaria dei luoghi, mi risolsi a seguire un altro e più diretto itinerario, attraverso strade secondarie che scavalcano le colline qui intorno. Per maggiore tranquillità avevo anche innescato il navigatore interstellare, che se uno proprio non gli si affida anima e corpo riesce a essere un ottimo ausilio per cavarsi d'impaccio nelle situazioni più complicate o in ambienti non conosciuti. E così scollinando mi sono ritrovato immerso nella dolce campagna marchigiana, con i declivi colorati da distese di girasoli.
Cronache marchigiane (2)
Quando ero ragazzino, la domenica durante il pranzo si ascoltava la radio regionale. Il notiziario radiofonico in quei giorni riferiva ripetutamente degli accordi di Osimo. Era il 1975 e, con grande rabbia e delusione delle migliaia di esuli, il nostro Paese e la Yugoslavia del maresciallo Tito riconoscevano ufficialmente lo stato di fatto, stabilendo la definitiva annessione di Istria e Dalmazia, la cosiddetta 'zona B' alla federazione non-allineata. Come si può immaginare, l'argomento era molto seguito in Friuli, dove, per prossimità geografica, avevano trovato rifugio molti degli scampati agli infoibamenti, alle torture e alle vessazioni,
martedì 20 luglio 2010
Cronache marchigiane (1)
Laura (si pronuncia “Lora”, all'americana) arriva dal Texas ed è in Italia da 8 anni. Durante il suo primo viaggio è stata a Sacile, mi dice, dalle mie parti, per far visita a un militare yankee, in servizio alla vicina base aerea. Ora gestisce il B&B dove ho trovato ospitalità a Osimo, poco fuori dal centro cittadino. Villa Maria, l'hanno chiamato, una grande casa degli anni '70 ristrutturata con gusto e intelligenza (alle camere e all'intera struttura si accede con scheda magnetica, wi-fi, megaschermo tv con Sky, piccolo frigorifero in camera, spazi ampi).
Il viaggio che mi ha portato nelle Marche è stata un'odissea. Sono partito alle 10 del mattino per arrivare qui verso le 17. E sono solo 460 km... Da Bologna a Rimini si andava a passo d'uomo. Tutti al mare! Un caldo sahariano. La sera, poi, sono stato subito precettato a cena da una coppia di amici liguri, ormai residenti qui, che avevo conosciuto all'epoca del corso neoassunti a Genova e del successivo soggiorno romano. Facendo un rapido calcolo abbiamo concluso che non ci vedevamo dal 1992, 18 anni, l'età della loro figlia maggiore, Valentina.
Il viaggio che mi ha portato nelle Marche è stata un'odissea. Sono partito alle 10 del mattino per arrivare qui verso le 17. E sono solo 460 km... Da Bologna a Rimini si andava a passo d'uomo. Tutti al mare! Un caldo sahariano. La sera, poi, sono stato subito precettato a cena da una coppia di amici liguri, ormai residenti qui, che avevo conosciuto all'epoca del corso neoassunti a Genova e del successivo soggiorno romano. Facendo un rapido calcolo abbiamo concluso che non ci vedevamo dal 1992, 18 anni, l'età della loro figlia maggiore, Valentina.
mercoledì 7 luglio 2010
Alla maniera degli stilnovisti
Ancora una volta il 1986, anno ricco di esperienze significative e guizzi poetici...
Madonna, quand'io vidi gli occhi belli,
onde sì ornato il vostro viso appare,
Amor, che ne sostiene e fa penare,
Amore per Voi mi prese.
E stretta ancora tien'ei ben la preda,
s'io perdo il sonno ne le lunghe attese:
ahi, quanto m'è duro starvi lontano!
e per quegli occhi che mi fan poeta,
le labbra oneste ed i capei di seta,
volgere il guardo e sospirar, invano!
La voce non più sentire,
gaia per giovinezza assai, e timida,
che'l duol mio grave seppe ben lenire.
Il canto di un maldestro rimatore,
che illude sé con suo poetar credendo
ciò che Natura fece sì stupendo
saper narrare, serbare piacciavi in cor,
che, se di tanto mi vorrete degno,
più dolce fia mia schiavitù d'Amor.
Madonna, quand'io vidi gli occhi belli,
onde sì ornato il vostro viso appare,
Amor, che ne sostiene e fa penare,
Amore per Voi mi prese.
E stretta ancora tien'ei ben la preda,
s'io perdo il sonno ne le lunghe attese:
ahi, quanto m'è duro starvi lontano!
e per quegli occhi che mi fan poeta,
le labbra oneste ed i capei di seta,
volgere il guardo e sospirar, invano!
La voce non più sentire,
gaia per giovinezza assai, e timida,
che'l duol mio grave seppe ben lenire.
Il canto di un maldestro rimatore,
che illude sé con suo poetar credendo
ciò che Natura fece sì stupendo
saper narrare, serbare piacciavi in cor,
che, se di tanto mi vorrete degno,
più dolce fia mia schiavitù d'Amor.
domenica 4 luglio 2010
I rompiscatole
Quando Enzo Tortora fu eletto nelle fila del Partito Radicale, chiese immediatamente all'Europarlamento che venisse concessa l’autorizzazione a procedere a suo carico, rinunciando all’immunità che il suo nuovo ruolo gli garantiva, per farsi processare, malgrado la lunga custodia cautelare in carcere già subita, e veder riconosciuta anche in giudizio la sua onestà, la dirittura morale, e soprattutto l’innocenza rispetto alle accuse che alcuni pentiti dal curriculum terrificante gli avevano scagliato contro. Altri tempi… L’indimenticato conduttore televisivo in una lunga intervista in cui racconta la sua vita ricorda che i marinai genovesi che s'imbarcavano sulle navi di mezza Europa facevano inserire nei contratti di lavoro una clausola che garantisse loro il “diritto di mugugnare”, ossia di lamentarsi delle cose che non andavano per il giusto verso. Rompiscatole per contratto, insomma. Nel parco del Centro Culturale Aldo Moro, a Cordenons, qualche giorno fa Beppino Englaro è venuto a presentare il suo ultimo libro
Iscriviti a:
Post (Atom)