Il viaggio che mi ha portato nelle Marche è stata un'odissea. Sono partito alle 10 del mattino per arrivare qui verso le 17. E sono solo 460 km... Da Bologna a Rimini si andava a passo d'uomo. Tutti al mare! Un caldo sahariano. La sera, poi, sono stato subito precettato a cena da una coppia di amici liguri, ormai residenti qui, che avevo conosciuto all'epoca del corso neoassunti a Genova e del successivo soggiorno romano. Facendo un rapido calcolo abbiamo concluso che non ci vedevamo dal 1992, 18 anni, l'età della loro figlia maggiore, Valentina. Il giorno successivo come prima cosa ho fatto un giretto per vedere se trovavo un distributore gpl, dato che sono rimasto a secco e vado a benzina. Laura mi aveva consigliato il distributore qui vicino, ma ne è sprovvisto, come la maggior parte delle stazioni di servizio che ho trovato sulla strada che da qui mi ha portato a Jesi, dove avevamo appuntamento con Roberto e Sandra. Laura dice che in Texas il gpl non esiste. E nemmeno il metano. Le auto vanno solo a benzina. Non c'è nemmeno il diesel.
E ci credo. Con tutti i pozzi di petrolio di J.R.... Ho anche bisogno di acquistare una cinta per i pantaloni. Malgrado la cura con cui preparo i bagagli, ogni volta c'è qualcosa che rimane fuori, e stavolta è toccato a questo accessorio, non del tutto inutile, specie con alcune paia di calzoni. Dopo aver individuato la stazione di servizio a cui mi rifornirò il giorno successivo (perché, naturalmente, di domenica era chiusa), il resto del tempo l'ho dedicato a Osimo. Bel centro storico. Ufficio turistico un po' naif, ma ho raccolto materiale e informazioni interessanti. La card dei musei non sono abilitati a rilasciarla. Eh, già, perché in Italia, quando s'introduce una soluzione che dovrebbe agevolare gli utenti, sopraggiunge sempre la paranoia burocratica. Quindi, per evitare falsificazioni (si sa, i turisti sono degli abilissimi truffatori, specie gli stranieri...) la card magnetica può essere emessa soltanto con una particolare e costosa apparecchiatura che a Osimo non hanno: proverò ad Ancona. Ma non sarebbe molto più semplice utilizzare un cartoncino vendibile presso qualunque tabaccheria? Visto che il corpo è destinato a soffrire l'arsura estiva, passeggiando per le vie del centro storico di Osimo perlomeno l'anima si ritempra, ascoltando la musica che viene diffusa da piccoli altoparlanti ben mimetizzati sulle facciate dei palazzi cittadini. Musica per flauto traverso. La caserma dei carabinieri, assieme al loro comando di compagnia, si trova a ridosso di un giardinetto pubblico delizioso, con vista mozzafiato sulla sottostante campagna urbanizzata. Ma del resto, anche qui come in Umbria, con i panorami incantevoli bisognerà farci l'abitudine. E anche il cielo ha oggi assunto la tipica conformazione che già ho apprezzato nel Chianti, in Montefeltro e attorno al Trasimeno, complice una brezza sostenuta che ha rinfrescato l'aria e rimescolato le nubi. Anche l'asfaltatura delle strade ricorda l'ambiente umbro: sfascio diffuso. Nota dolente, la ristorazione. A parte il fatto che di domenica, ovviamente, in centro storico i locali sono per la maggior parte chiusi (tanto i turisti s'arrangiano o vanno al mare come tutti i cristiani) quei pochi che rimangono a sfamare i viaggiatori lasciano un po' a desiderare. A pranzo mi sono azzardato a entrare in una pizzeria napoletana che meriterebbe una visita congiunta di N.A.S., ispettorato del lavoro, Guardia di Finanza, Vigili urbani e ufficio igiene, per poi essere murata o demolita. Semplicemente inemendabile. Senza parole. Prezzi infimi, ma qualità improponibile. Anche la sera le cose non sono andate benissimo. Il servizio risente, come diceva Luca ai tempi delle nostre esperienze turistiche congiunte, dell'aria romana e della canicola che induce all'indolenza.
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