L'idea di lasciare la visita al santuario di Loreto per l'ultimo giorno della vacanza marchigiana, pur non essendo premeditata ma frutto della quotidiana progressione degli eventi, si è rivelata del tutto indovinata. Un bagno di spiritualità che rinfranca e rilassa, prima della faticosa cavalcata del rientro. Forse oggi per la prima volta sono riuscito a ritornare a Osimo ripercorrendo al contrario la stessa strada dell'andata. Sì, il capitolo viabilità, da queste parti, meriterebbe una trattazione approfondita. Anche ieri, a Camerino, invece di ritornare per il tranquillo itinerario dell'andata, mi sono ritrovato su una superstrada sotto il diluvio universale diretto verso la costa. Be', almeno la macchina si è tolta di dosso un po' di polvere. Però qui le indicazioni stradali sono del tutto fuorvianti. Pare che siano fatte apposta per confondere l'ignaro viandante. Forse è un retaggio delle antiche invasioni piratesche. Una tecnica difensiva. Lasciare che gli invasori si perdano nel dedalo di strade che trapuntano la regione. Non esiste LA strada per Castelfidardo. Ci si può arrivare per una serie infinita di combinazioni. Percorsi più o meno arzigogolati, a seconda della perizia del pellegrino. A volte le indicazioni sono del tutto pleonastiche, come quando devo per forza seguire una determinata direzione: è inutile che mi indichi, dopo averlo fatto un centinaio di metri prima, che per andare a Recanati devo svoltare a destra, se non ho altra possibilità. Sarebbe meglio che la stessa indicazione ci fosse in prossimità di un bivio, così che non rimanga in preda all'amletico dubbio sulla direzione da prendere. Be', ho capito che per la prossima volta mi devo procurare una carta al 200.000 della regione e, soprattutto, studiarmi per bene gli itinerari. Qui negli uffici turistici ti guardano stupiti se gli chiedi una pianta della città e si trovano a disagio se gliene chiedi una della provincia. Essendo poi i miei percorsi a cavallo tra la provincia di Ancona e quella di Macerata, c'è sempre da fare un collage. Ai musei civici di Camerino mi suggerivano diligentemente la possibilità di acquistare un biglietto cumulativo a prezzo ridotto per visitare anche il museo diocesano. Peccato che io ero lì di martedì e il diocesano apre il giovedì. Ottima coordinazione. Anche a Loreto il museo dell'Aeronautica è aperto solo al pomeriggio. Mentre invece il tesoro della Santa Casa fa orario continuato, a differenza di quanto si trova riportato su tutti i depliant e anche sul sito internet. Pure a Castelfidardo, dove ci sono ben due musei, se ci si va al mattino bisogna accontentarsi di entrare al museo della fisarmonica, perché quello del risorgimento è aperto solo nel pomeriggio. Gli orari danno l'impressione di essere quanto mai discrezionali, tanto che da qualche parte ho visto anche degli avvisi: meglio chiamare prima per avere conferma. Be', insomma, diciamo che dal punto di vista dell'organizzazione e coordinamento qui la regione dovrebbe prendere le redini e riordinare un po' tutta la faccenda, perché i giacimenti culturali sono ricchi, ma l'improvvisazione non paga. La Basilica di Loreto pare sia l'unico esempio di fortezza sacra in Europa. Organizzano anche delle visite guidate al camminamento di ronda che corre tutto attorno all'edificio. La presenza dei bastioni mi aveva sorpreso, ma essendo così vicini al mare è comprensibile che ci si sia voluti difendere dalle incursioni piratesche. Parentesi mistica, quindi, con passaggio nella Santa Casa, visita del museo allestito nel Palazzo Apostolico (che gode della extraterritorialità in quanto Basilica Pontificia facente parte del territorio dello stato del Vaticano, ma dispone di partita IVA e registratori di cassa), dove ci sono tre piani di sale imponenti colme di arredi originali, opere d'arte di ogni genere ed epoca, dipinti, sculture, maioliche da farmacia, statuine del presepio ed ex-voto. Ad Arezzo, l'anno scorso, avevo acquistato una guidina del santuario della Verna che poi mi fu di grande utilità per la successiva visita estiva. Fa parte di una collana dal titolo accattivante: Le Guide del Viaggiatore Raffinato. Ne ho riconosciuta una dedicata a Loreto e non ho avuto la minima esitazione nell'impossessarmene rapidamente. In una delle tante botteghe del corso principale ho trovato a un prezzo interessante delle bottiglie di Rosso Piceno, un vino che ho molto apprezzato cenando a Osimo. Gliene erano rimaste soltanto 3, ma poi, sulla strada del ritorno, ho scorto l'indicazione che mi ha portato alla cantina produttrice del nettare, così mi ci sono fermato per un'adeguata scorta di rossi e bianchi (anche il Verdicchio locale si lascia bere...). Ieri sera a Osimo ho trovato una serie di bancarelle con prodotti mangerecci provenienti da tutta Italia. Incredibile, ma vero: c'era pure l'aglio marinato pugliese preso alle canine del Collalto a Susegana. Ne ho acquistato un paio di vasetti, ma non è escluso che stasera integri la dispensa. Anche questa vacanza si va concludendo con sacrificio e soddisfazione. Stanchi nel corpo e con i muscoli doloranti. Ma con l'animo allegro e colorato dalle bellezze di questa magica terra.
e le note vengono aggiornate di quando in quando)
mercoledì 28 luglio 2010
Cronache marchigiane (6)
L'idea di lasciare la visita al santuario di Loreto per l'ultimo giorno della vacanza marchigiana, pur non essendo premeditata ma frutto della quotidiana progressione degli eventi, si è rivelata del tutto indovinata. Un bagno di spiritualità che rinfranca e rilassa, prima della faticosa cavalcata del rientro. Forse oggi per la prima volta sono riuscito a ritornare a Osimo ripercorrendo al contrario la stessa strada dell'andata. Sì, il capitolo viabilità, da queste parti, meriterebbe una trattazione approfondita. Anche ieri, a Camerino, invece di ritornare per il tranquillo itinerario dell'andata, mi sono ritrovato su una superstrada sotto il diluvio universale diretto verso la costa. Be', almeno la macchina si è tolta di dosso un po' di polvere. Però qui le indicazioni stradali sono del tutto fuorvianti. Pare che siano fatte apposta per confondere l'ignaro viandante. Forse è un retaggio delle antiche invasioni piratesche. Una tecnica difensiva. Lasciare che gli invasori si perdano nel dedalo di strade che trapuntano la regione. Non esiste LA strada per Castelfidardo. Ci si può arrivare per una serie infinita di combinazioni. Percorsi più o meno arzigogolati, a seconda della perizia del pellegrino. A volte le indicazioni sono del tutto pleonastiche, come quando devo per forza seguire una determinata direzione: è inutile che mi indichi, dopo averlo fatto un centinaio di metri prima, che per andare a Recanati devo svoltare a destra, se non ho altra possibilità. Sarebbe meglio che la stessa indicazione ci fosse in prossimità di un bivio, così che non rimanga in preda all'amletico dubbio sulla direzione da prendere. Be', ho capito che per la prossima volta mi devo procurare una carta al 200.000 della regione e, soprattutto, studiarmi per bene gli itinerari. Qui negli uffici turistici ti guardano stupiti se gli chiedi una pianta della città e si trovano a disagio se gliene chiedi una della provincia. Essendo poi i miei percorsi a cavallo tra la provincia di Ancona e quella di Macerata, c'è sempre da fare un collage. Ai musei civici di Camerino mi suggerivano diligentemente la possibilità di acquistare un biglietto cumulativo a prezzo ridotto per visitare anche il museo diocesano. Peccato che io ero lì di martedì e il diocesano apre il giovedì. Ottima coordinazione. Anche a Loreto il museo dell'Aeronautica è aperto solo al pomeriggio. Mentre invece il tesoro della Santa Casa fa orario continuato, a differenza di quanto si trova riportato su tutti i depliant e anche sul sito internet. Pure a Castelfidardo, dove ci sono ben due musei, se ci si va al mattino bisogna accontentarsi di entrare al museo della fisarmonica, perché quello del risorgimento è aperto solo nel pomeriggio. Gli orari danno l'impressione di essere quanto mai discrezionali, tanto che da qualche parte ho visto anche degli avvisi: meglio chiamare prima per avere conferma. Be', insomma, diciamo che dal punto di vista dell'organizzazione e coordinamento qui la regione dovrebbe prendere le redini e riordinare un po' tutta la faccenda, perché i giacimenti culturali sono ricchi, ma l'improvvisazione non paga. La Basilica di Loreto pare sia l'unico esempio di fortezza sacra in Europa. Organizzano anche delle visite guidate al camminamento di ronda che corre tutto attorno all'edificio. La presenza dei bastioni mi aveva sorpreso, ma essendo così vicini al mare è comprensibile che ci si sia voluti difendere dalle incursioni piratesche. Parentesi mistica, quindi, con passaggio nella Santa Casa, visita del museo allestito nel Palazzo Apostolico (che gode della extraterritorialità in quanto Basilica Pontificia facente parte del territorio dello stato del Vaticano, ma dispone di partita IVA e registratori di cassa), dove ci sono tre piani di sale imponenti colme di arredi originali, opere d'arte di ogni genere ed epoca, dipinti, sculture, maioliche da farmacia, statuine del presepio ed ex-voto. Ad Arezzo, l'anno scorso, avevo acquistato una guidina del santuario della Verna che poi mi fu di grande utilità per la successiva visita estiva. Fa parte di una collana dal titolo accattivante: Le Guide del Viaggiatore Raffinato. Ne ho riconosciuta una dedicata a Loreto e non ho avuto la minima esitazione nell'impossessarmene rapidamente. In una delle tante botteghe del corso principale ho trovato a un prezzo interessante delle bottiglie di Rosso Piceno, un vino che ho molto apprezzato cenando a Osimo. Gliene erano rimaste soltanto 3, ma poi, sulla strada del ritorno, ho scorto l'indicazione che mi ha portato alla cantina produttrice del nettare, così mi ci sono fermato per un'adeguata scorta di rossi e bianchi (anche il Verdicchio locale si lascia bere...). Ieri sera a Osimo ho trovato una serie di bancarelle con prodotti mangerecci provenienti da tutta Italia. Incredibile, ma vero: c'era pure l'aglio marinato pugliese preso alle canine del Collalto a Susegana. Ne ho acquistato un paio di vasetti, ma non è escluso che stasera integri la dispensa. Anche questa vacanza si va concludendo con sacrificio e soddisfazione. Stanchi nel corpo e con i muscoli doloranti. Ma con l'animo allegro e colorato dalle bellezze di questa magica terra.
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