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Da qualche parte, nel caotico accumulo archivistico che come un blob invade inarrestabile ogni locale di casa mia, dovrebbe esserci (anzi, sono certo che c'è) il primo audiolibro che acquistai, alcuni anni or sono. Esistevano ancora le musicassette (anzi, probabilmente i CD non c'erano proprio e, comunque, di sicuro non avevano una gran diffusione) e alla Fiera di Pordenone alcuni temerari avevano organizzato un'esposizione di editori del Triveneto che, nelle prime edizioni, fu strepitosa (almeno questa è la sensazione che conservo io) ma poi perse smalto e si spense. La kermesse si chiamava Edit Expo e l'opera letteraria, che acquistai per curiosità (dovevano essere i primi anni Novanta) e che in seguito non ho mai ascoltato, nemmeno in parte, era la Baghavad Gita, testo sacro induista fra i più popolari e amati.
A questo pensavo oggi in auto mentre gli altoparlanti diffondevano la voce di Gad Lerner intento a leggere il suo “Scintille”, che dopo aver letto un paio di volte nella sua versione testuale ho deciso di acquistare anche in formato mp3. Nel 2006 partecipai con un breve testo,in gran parte etero-rimaneggiato in fase di editing, a un'antologia di racconti,
DNA Alpino. Esageratamente inorgoglito da questa mia prima pubblicazione, volli spendermi per organizzarne una presentazione al pubblico di casa mia e in quella circostanza ottenni la collaborazione, fra gli altri, degli amici del
Libro Parlato di San Vito al Tagliamento, che si prestarono come lettori di alcuni dei brani tratti dal libro. In seguito, proprio gli amici di San Vito mi proposero di riversare in mp3 il libro e nel giro di poche settimane, oltre al testo ebbi tra le mani anche un CD con 17 ore di lettura. Devo confessare che anche questo secondo audiolibro non è mai stato da me ascoltato per intero, malgrado il legame affettivo potesse giustificare il più travolgente entusiasmo. Il punto di svolta, nel mio rapporto con i testi ascoltati, c'è stato lo scorso anno con Il nipote del Negus, letto da Andrea Camilleri, che ne è anche l'autore. Nella versione originale, l'audiolibro consta di 5 CD ascoltabili con un comune lettore da salotto. Per praticità io li convertii immediatamente in una serie di file mp3 comodamente stivabili in un unico disco, che ho poi ascoltato ripetutamente in auto nel quotidiano tragitto di andata e ritorno dal posto di lavoro. Saranno stati la qualità e la comicità del testo, la maestria dell'autore, l'inconfondibile timbro di voce di Camilleri, la noia di quei 50 minuti che mi sono necessari per raggiungere l'ufficio, fatto sta che le esplosioni di risate e le esclamazioni di sorpresa si susseguirono durante i giorni di quel primo ascolto. Tanto da convincermi a riprendere daccapo la riproduzione, una volta svelato il tragicomico finale. E sì che la lingua dei libri di Camilleri non è proprio di agevole comprensione. Quando acquistai Il nipote del Negus in versione CD ero convinto che nella confezione fosse inclusa anche la versione testuale del libro. Ma non ne ho sentito la mancanza. Con Lerner è andata diversamente. Prima ho acquistato, letto e riletto il bel volume autobiografico e, appena visto che era disponibile l'audiolibro letto da lui medesimo, non ho saputo resistere. Certo, i tempi sono cambiati e la tecnologia fa la sua parte. La disponibilità del formato mp3 e lettori sempre più miniaturizzati e capaci, uniti al sempre più diffuso pendolarismo, forse possono contribuire a diffondere quest'altra edonistica mania (dovrò mettermi alla ricerca di quell'antica musicassetta, da riconvertire in più attuali estensioni...).
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