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Terminata la premiazione, mi trattengo al Brufani, perché c'è Riccardo Iacona. Si parla di catastrofi. Haiti e il terremoto dell'Aquila. Ancora una volta. Gli interventi di Iacona sono appassionati. La vicenda la conosce bene, ed è uno che non manda giù il boccone senza protestare. Malgrado la rassegnazione che traspare dalle parole. Dopo una veloce ma eccezionale insalata a base di mele, fragole, kiwi, conditi con aceto balsamico e accompagnati da sottili strisce di formaggio e lattuga, mi attende la mostra fotografica su Pier Paolo Pasolini. Con tutte le volte che sono stato qui, non mi è mai riuscito di visitare una delle mostre temporanee che vengono periodicamente allestite a Palazzo della Penna. Rimedio oggi. E ne varrà la pena. La mostra che raccogli le foto scattate sul set de “Il vangelo secondo Matteo” sono soltanto una parte della ricca esposizione. Che inizia nel cortile del palazzo con alcune sculture degli anni 60, ottenute dall'assemblaggio di rottami ferrosi. All'interno scopro che anche Perugia ha la sua gloria futurista. Tra i suoi dipinti, colpisce una crocifissione che spero di ritrovare su internet una volta rientrato alla base. In questi giorni non ho mai partecipato a un incontro con le pur numerose celebrity presenti al festival. La coda individuata il giorno del mio arrivo fuori dal teatro del Pavone, dov'era atteso Roberto Saviano, e il crudele vento che sferza senza sosta, hanno svolto una convincente azione dissuasiva. Stasera però al Teatro Morlacchi c'è Milena Gabanelli. Dato che lo switch-off dello scorso dicembre mi ha privato di Report, Annozero e Ballarò (che riesco comunque a riprendere sul web), decido che vale la pena sobbarcarsi un po' di attesa. E le mie aspettative, ancora una volta non andranno deluse. Un teatro stracolmo accoglie la giornalista come una star, riservandole un lungo applauso iniziale e sottolineando a più riprese con il battimani le sue sommesse ma perentorie osservazioni. La Gabanelli non si dimostra indulgente nemmeno nei confronti dei tanti giovani presenti in sala, ambiziosi di poter praticare un mestiere che già amano prima di conoscere. Malgrado le lauree e i master, ripete più volte la star di Rai3, l'esperienza si matura sul campo e il nuovo arrivato deve avere la necessaria umiltà, portando nuove idee, spendendosi, prima di poter pensare a riscuotere. Rigorosa ed essenziale. Senza spazio per i fronzoli. Una grande donna. Stasera ci sarebbe anche Eugenio Scalfari, ma debbo ancora farmi una doccia e bisognerà pur che vada a cena. Devo anche preparare i bagagli, perché domattina si torna a casa. Rinuncio così anche all'ultimo documentario in Sala dei Notari, che immagino interessante e ben fatto, e mi rassegno a concludere questa entusiasmante avventura con una rilassata cena alla Lanterna, chiusa con una panna cotta tentatrice.
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