(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

mercoledì 13 aprile 2011

Perugia - IJF 2011 (1)

Martedì, 12 aprile - Prologo.


Ci risiamo. Anche stavolta la connessione wireless della Gianna fa i capricci. Non c'è verso di accedere alla rete. Però questo B&B è di una comodità impagabile. Centralissimo. Vecchie mura spesse come una fortezza, che isolano dall'esuberanza dei troppi giovani leoni che percorrono instancabili le vie di Perugia a ogni ora del giorno e, soprattutto, della notte. Vabbè, vorrà dire che anche per quest'anno posterò i miei diari da un internet point. Il viaggio inizia con un piccolo contrattempo. Mentre sulla banchina della stazione, a Mestre, vedo sfrecciare l'argenteo convoglio che mi condurrà a Firenze, noto che la carrozza n. 4, dove ho un posto a sedere prenotato, non ha porte. A prima vista non sembra una vettura passeggeri. Chiedo conferma alla coppia di controllori, che mi indirizzano in coda al treno, invitandomi a prendere posto dove meglio mi aggrada. Nelle ferrovie l'organizzazione è una consuetudine che ancora stenta ad attecchire... Il Festival del giornalismo inizia ufficialmente domani, ma stasera c'è un'anteprima d'eccezione. Al nobile teatro del Pavone, Roberto Saviano apre la quinta edizione della kermesse. L'incontro è in programma per le 21.00. Verso le 17.30, passeggiando per corso Vannucci, noto un principio di coda all'ingresso del teatro. Mi affianco agli ultimi arrivati per verificare: ma non sarà mica la fila per l'appuntamento di stasera, vero? Mi confermano che sì, sono lì in attesa di poter ascoltare lo scrittor partenopeo. Realizzo in fretta che dovrò impiegare in qualche altro modo la serata... Cena al ristorante-pizzeria cogli azulejos alle pareti. Grotte impermeabili ai segnali GSM, cavi elettrici fasciati da fogli di rame per attutir l'impatto estetico, ottima tagliata di petto di pollo annaffiata di aceto balsamico. Dopo cena mi avvio a esplorare un angolo della città che ancora non conosco, anche se una volta giunto sul posto, scopro che si trova di fianco al parcheggio Pellini. La mia prima volta a Perugia mi vide ospite del B&B dal nome altisonante (Domus Minervae) che gli sta dirimpetto. Poco fuori da Porta di Santa Susanna ha sede un'associazione culturale che a prima vista pare piuttosto attiva. Questa sera, a cura della locale sezione del CAI, un relatore bresciano ci illustrerà un suo reportage fotografico risalente a vent'anni fa. Con il contorno di alcuni aneddoti sapientemente mixati, Marco Vasta commenta le splendide testimonianze fotografiche di uno dei suoi tanti viaggi nel Ladakh, regione trans-himalaiana piena di fascino e oggigiorno turisticamente molto gettonata. Ci saranno state un centocinquanta persone. Non me l'aspettavo. Ma questa città non è nuova alle meraviglie. Chissà cos'altro mi riserverà. Acquisto un bel volume White Star sul Tibet.



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