(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

lunedì 18 aprile 2011

Perugia IJF 2011 (7)

Sabato, 16 aprile 2011 – Quarta giornata.

Ieri la giornata si è conclusa in Sala dei Notari, dove Vauro presentava il suo nuovo libro. A stimolarlo, nelle vesti di un marziano, anzi di un “gioviale”, l'inviato dell'Espresso, Fabrizio Gatti, quello che si è finto immigrato per lavorare alla raccolta dei pomodori e ai mercati generali allo scopo di scrivere un reportage che riportasse la verità di quelle vite sfruttate. Gatti parte subito dicendo che lui ha pensato che l'incontro dovesse essere B-free. Dove per “B” s'intende l'innominabile presidente del consiglio, il cui cognome, infatti, non sarà mai pronunciato nel corso della serata. La sala è stracolma di gente seduta anche sul pavimento. Tanti giovani. Riempie sempre il cuore di speranza vedere tanti ragazzi ad appuntamenti del genere. Giovani che rinunciano a una puntata del Grande Fratello o all'ennesima lite di famosi isolati. C'è un lungo applauso con la gente tutta all'impiedi per ricordare il 36enne cooperante italiano rapito e ammazzato giusto ieri a Gaza. Oggi debbo proprio diminuire il ritmo. Dalla scala mobile che penetra la Rocca Paolina sale il suono di una fisa. Cribbio, ci sa fare! Scendo per verificare di persona. Una coorte di pensionati in gita sociale, accampata all'ingresso della sala CERP, protesta reclamando un po' di silenzio. Chissà quali importanti notizie si attendono dal loro malcapitato accompagnatore. Desistono ben presto e iniziano a defluire in superficie, trascinandosi appresso una legione di figli di Erode, anche loro in gita, bloccando per un quarto d'ora la scala mobile. L'impianto è videosorvegliato e una solerte voce muliebre rampogna gl'innocenti, ottenendo infine il ripristino dello scaligero elevatore. Il fisarmonicista rasta è davvero in gamba. Gli lascio una banconota nel cappello da giullare che ha davanti, complimentandomi. Il busker ringrazia. Alla Basilica di S. Pietro anche quest'anno c'è una mostra di ceramica. Fischia il gallo. Gli esemplari esposti sono davvero belli, ma troppo imponenti, come fischietti. Rientro lentamente, ripercorrendo a ritroso tutto Borgo XX giugno e salgo le rampe di S. Ercolano. Ieri sera avevo notato una tessitura tradizionale all'imbocco di via delle Volte. Non resisto. Un copritavola arancio rustico e un paio di “strofinacci” sono il pedaggio minimo da riconoscere. La giornata è ancora parecchio ventosa e ne approfitto per immortalare qualche bandiera gàrrula dai tanti balconi patriottici che incontro sul cammino. La signora della tessitura mi fa sapere che è romana, ma ha sposato un perugino e vive qui da trent'anni. Eh, ma i perugini sono molto più chiusi di noi romani, dice. Figurarsi se saliva un altro po'...




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