(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

domenica 10 aprile 2011

Una salutare esperienza

Verso la fine del 1987 la 212° Compagnia Alpini d'Arresto del battaglione Val Tagliamento ricevette l'ordine di abbandonare Tolmezzo e il suo imberbe comandante, allora giovane sottotenente di complemento, attendeva con qualche apprensione alle fasi preparatorie del trasloco. Malgrado le incombenti licenze “ministeriali”, che consentivano ai ragazzi di leva di trascorrere a casa le feste fra Natale e Capodanno, la Compagnia fece infine ritorno nella propria sede originaria, a Paluzza, ceduta qualche anno prima agli alpini dell'8°. Il terremoto del 1976 aveva distrutto la caserma che ospitava il battaglion Tolmezzo, a Venzone, non mancando di riscuotere anche dagli alpini il suo sanguinoso tributo. Quando undici anni più tardi fu completato il moderno complesso, che destava allora invidiosa meraviglia nelle reclute per la dovizia dei benefit messi a disposizione dei neoinquilini (pizzeria, camerette da sei, cinema; tutto tirato a lucido), l'8° occupò la nuova caserma “Feruglio” e la 212 si riprese la “Plozner Mentil”. Dando credito alle dicerie, non è da escludersi che, anche all'epoca, qualche militare più scavezzacollo degli altri abbia potuto occasionalmente fumare “sigarette” confezionate con materiale che poco aveva da spartire col comune tabacco. Negli anni Sessanta, i pacifisti suggerivano di mettere dei fiori nei cannoni. Al giorno d'oggi, invece, qualche lazzarone ha pensato bene di farcire le canne dei fucili con l'hascisc. Sapere che sul suo cappello svetta una penna nera fa male. Ma, soprattutto, fa rimpiangere gli anni in cui fare il soldato poteva essere una salutare esperienza di vita da cui congedarsi con un groppo in gola. Quando non c'era nemmeno bisogno di mandare gli eroi alla guerra.

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