(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

lunedì 30 maggio 2011

La pancia degli italiani (2)

Il Cavaliere spiegato ai posteri
Dieci motivi per 20 anni di «regno»
Il segreto della longevità politica del premier e la pancia del Paese

6) Fattore Zelig
Immedesimarsi negli interlocutori: una qualità necessaria a ogni politico. La capacità di trasformarsi in loro è più rara. Il desiderio di essere gradito ha insegnato a B. tecniche degne di Zelig, camaleontico protagonista del film di Woody Allen. Padre di famiglia coi figli (e le due mogli, finché è durata). Donnaiolo con le donne. Giovane tra i giovani. Saggio con gli anziani. Nottambulo tra i nottambuli. Lavoratore tra gli operai. Imprenditore tra gli imprenditori. Tifoso tra i tifosi. Milanista tra i milanisti. Milanese con i milanesi. Lombardo tra i lombardi. Italiano tra i meridionali. Napoletano tra i napoletani (con musica). Andasse a una partita di basket, potrebbe uscirne più alto.

domenica 29 maggio 2011

La Sim, il bonus e il call center

Nell'illusorio e alla fine dei conti vano tentativo di dotare di telefonino la mia ormai anziana genitrice, quasi un anno fa acquistai una Sim Wind, che poi finì per essere del tutto inutilizzata. Con ammirevole sollecitudine il servizio clienti di Wind in questi giorni mi ha recapitato una missiva in cui mi si avvisava della imminente scadenza della Sim, e mi si invitava a effettuare al più presto una ricarica. Quale tangibile riconoscimento per la mia riconfermata fiducia, l'azienda mi gratificherebbe con un bonus di 10 euro di traffico, a condizione che io chiami il numero 158 entro fine maggio.

sabato 28 maggio 2011

Social network e dintorni

Non c'è proprio niente da fare. Coloro che si ostinano a considerare i social network, e Facebook per antonomasia, nient'altro che un deprecabile passatempo per adolescenti, dimostrano una volta di più di non aver ben compreso il fenomeno. In queste ultime settimane di campagna elettorale ho avuto modo di confrontarmi a più riprese, grazie a Facebook, con una pluralità di soggetti: vecchi compagni di scuola, perfetti sconosciuti, simpatizzanti, avversari, amici e semplici conoscenti... Complice uno stato di salute non proprio brillante, non avrei mai potuto fare di meglio incontrandoli tutti dal vivo e discutendo magari di fronte a una birra fresca. Soprattutto, non avrei mai potuto farlo con quelli fra i miei contatti che risiedono, ad esempio: in Canada, a Torino, a Roma, a Bologna, a Vercelli, a Conegliano, a Udine, a Padova, ecc. ecc. ecc. In questo susseguirsi di confronti, qualche giorno fa uno dei miei soliti commenti scanzonati e provocatori al post di un giovanissimo e passionale concittadino maturando, ha portato a imbastire l'ennesima interessante conversazione

giovedì 26 maggio 2011

La pancia degli italiani (1)

Il Cavaliere spiegato ai posteri
Dieci motivi per 20 anni di «regno»
Il segreto della longevità politica del premier e la pancia del Paese

Cosa pensa la maggioranza degli italiani? «è uno di noi». E chi non lo pensa, lo teme

«Berlusconi, perché?». Racconta Beppe Severgnini che nel suo girovagare per il mondo infinite volte si è sentito rivolgere quella domanda da colleghi giornalisti, amici, scrittori di diverso orientamento politico, animati da curiosità più che da preconcetti. E così, cercando una risposta per loro, ha cominciato a elencare i fattori del successo del Cavaliere. Umanità, astuzia, camaleontica capacità

martedì 24 maggio 2011

Bella ciao (III parte)

Spoleto '64: “Bella ciao”.
Dal Diario di Giuseppe Morandi
(da Quaderni della Biblioteca Popolare di Piadena, numero unico, gennaio 1965, pp. 14-38)

Spoleto, 22 giugno 1964.

Delio Chittò ha trovato un biglietto per terra nell'appartamento di Caterina Bueno. E' di Maria Teresa Bulciolu che avvisa Caterina che con Giovanna e gli altri della troupe di Bella Ciao sono a Monteluco. Mandiamo un telegramma a Sergio Lodi: “Prima Bella ciao ha entusiasmato — Conti contesse signori indignati usciti teatro — Giuseppe et Gruppo Padano”. Dopo aver acquistato i giornali, con Caterina, Delio e Bruno Fontanella saliamo a Monteluco. Michele Straniero e Giovanna Marini sono là da stamattina. Sono saliti a piedi da Spoleto alle 5 e mezza senza andare a letto. C'è anche Giovanna Daffini, Cati Mattea, Silvia Malagugini e Maria Teresa Bulciolu. Stanno leggendo divertite le invenzioni scritte da Franco Abbiati sul Corriere della Sera. "Di giornali ognuno ne ha un fascio. Si passa dall’articolo di cronaca a quello di “bravi, bravi”, a quello di indignazione

sabato 21 maggio 2011

Via dei Fràssini, n. 2

A dire il vero non so se in città ci sia una via dei Ciclamini. Luisito abitava in via dei Fràssini. Al numero 2. “Lùisi” era un amico d'infanzia e compagno di avventure. Andavo a casa sua praticamente tutti i pomeriggi. Si giocava coi soldatini Atlantic, quelli in scala HO, si percorrevano le vie del paese a raccogliere tappi a corona, che collezionavamo, e si battevano tutti i negozi del centro, a Pordenone, a caccia di adesivi. Una capatina negli studi di LT1 per farsi regalare i soliti poster (che, ormai, ne avevamo una dozzina a testa, ma fa niente) concludeva il nostro girovagare. Il maestro elementare ci chiamava “fratelli siamesi”, appunto perché stavamo sempre assieme. Quando Luisito mi fece leggere alcuni suoi versi, appena tornato a casa mi misi in testa che quantomeno dovevo eguagliarlo e mi imposi di scrivere le mie prime poesie. Sano spirito di competizione...

giovedì 19 maggio 2011

Bella ciao (II parte)

Spoleto '64: “Bella ciao”.
Dal Diario di Giuseppe Morandi
(da Quaderni della Biblioteca Popolare di Piadena, numero unico, gennaio 1965, pp. 14-38)

Una prima riunione dopo lo spettacolo si fa in casa Menotti. Sono presenti Bosio, Leydi, Crivelli. il sindaco, Menotti, Nanni Ricordi, membri del Comitato promotore del Festival. Menotti vorrebbe si togliessero tutti i canti politici e sociali. Il sindaco gli risponde: “E perché noi non dobbiamo avere la libertà di esprimere i nostri pensieri e i nostri sentimenti?”. Menotti se la prende con Nanni Ricordi che ha invitato al Festival lo spettacolo di Bella ciao. “Hai approfittato della mia buona fede”, gli dice. Ricordi: “Non metterò mai più piede al Festival. Mi dimetto, non dal Festival, ma contro il Festival. Vado via subito”. Bosio cerca di trattenerlo. Niente da fare. ll gruppo di Bella Ciao cena al Panciolle all'aperto.

mercoledì 18 maggio 2011

Le scelte consapevoli

Ieri sera, dopo aver commentato in maniera un po' provocatoria e forse azzardata il post su Facebook di una mia concittadina, sono riuscito ad innescare un'animata discussione online che si è protratta fin oltre la mezzanotte. Non farò come ben più blasonati politici di casa nostra, che per giustificare le innumerevoli stupidaggini che in un impeto di spontaneità si lasciano sfuggire, magari in un consesso internazionale, sono poi costretti a sostenere di essere stati fraintesi dalla solita stampa di sinistra. Voce dal sen fuggita...

martedì 17 maggio 2011

Migrazioni - Una costante inevitabile

Chantal è un'avvenente quarantenne separata con due figli adolescenti. Fa l'avvocato e vive a Parigi. Quando si decide a ristrutturare il suo appartamento affida l'incarico a un giovane architetto colombiano che le porta in casa una variopinta combriccola di operai più o meno specializzati e di svariata provenienza. Tutti “sans papier”, irregolari, clandestini. L'estro faraonico dell'architetto trasforma ben presto la tranquilla casetta in un cantiere permanente, sventrando ogni vecchiume, e Chantal, costretta a convivere con quei chiassosi e invadenti ciarlatani, deve affrontare ogni genere di contrattempo. Un po' alla volta, però, i figli dell'avvocata parigina fraternizzano con gl'immigrati e si finisce per fare colazione tutti insieme.

sabato 14 maggio 2011

Diffidente!

“Aure', è successo un disastro, ha appena chiamato la cliente, incazzata nera! E' su tutte le furie! Me ne ha dette di tutti i colori! Bisogna intervenire immediatamente, sistemare! E' un'emergenza! Priorità assoluta! Oh, mi senti?”
“Ok, ok, mo' arrivo”
“Ma che fai? Ho già controllato io! Dài, non c'è tempo da perdere! Bisogna sistemare subito!”
“Sì, sì, dammi soltanto un minuto”
“Ma che fai, non ti fidi? Ti ho detto che ho già verificato! La cliente sta aspettando! Stavolta rischiamo grosso davvero! Se lo viene a sapere il capo.... che figura... E' una tragedia! Ci trasferiranno tutti quanti a Macomèr...”
“Anto', rilassati, la questione è già stata risolta l'altroieri, guarda qui. Forse non te ne sei accorto”.

venerdì 13 maggio 2011

Grazie!

Miei cari amici vicini e lontani, questo pare proprio essere il tempo dei ringraziamenti ed eccomi allora di nuovo tra voi. A ringraziare. Sì, perché comunque vada, questa appassionante avventura che mi ha coinvolto come un turbine che ancora non smette di girare, io ho già vinto. Vi ringrazio per avere sopportato la mia tracimante presenza telematica, le mail, i post, i tag, i link, i video, le invettive, i commenti e le sciarade. Ringrazio chi ha pensato che valesse la pena di coinvolgermi, perché così facendo mi ha fatto ritrovare quell'entusiasmo ormai sopito da lustri, mi ha spinto a superare le residue resistenze e le perplessità che mi separavano da linux e dall'opensource, costringendomi a colmare le lacune, a risolvere i problemi, a installare i driver e a imparare a servirmi di programmi che per mera pigrizia non avevo ancora voluto affrontare.

giovedì 12 maggio 2011

Bella ciao (I parte)

Spoleto '64: “Bella ciao”.
Dal Diario di Giuseppe Morandi
(da Quaderni della Biblioteca Popolare di Piadena, numero unico, gennaio 1965, pp. 14-38)

Spoleto, 21 giugno 1964

[...]

Alle 3, in piazza, davanti al teatro, già comincia ad arrivare gente. C'è aria di tensione. Giornalisti, signori, vecchie contesse. Pochi i lavoratori. Si distinguono da come vestono. Ed è logico perché non se lo possono permettere il lusso di spendere 5.000 lire per poltrona, 16.000 per palco. Arriva il sindaco con Pajetta, Miriam Mafai ed altra gente. I Dischi del Sole vanno a ruba nella hall del teatro. Il disco Canti del lavoro 3, che contiene A la mattin bonora e Santa Caterina dei pastai, è esaurito.

martedì 10 maggio 2011

Vacanze napoletane.

Genova, Milano, Firenze, Roma, Napoli. Queste erano le sedi dove la COMIT teneva i propri corsi Estero-merci. In quel tempo lavoravo a Modena, dove la nebbia fitta come gelatina rendeva avventurosa e irta di ostacoli la passeggiata notturna necessaria per consumare un pasto caldo. Quel venerdì mattina mi dissero che il successivo lunedì ero atteso in via di S. Brigida numero 16. A Napoli. Per iniziare, appunto, la mia formazione nel comparto estero. Il preavviso con cui graziosamente ci venivano comunicate le nuove destinazioni era il solito. Il povero dott. Quaglini con quel cognome altro non poteva fare che subire a più riprese il mio sarcasmo e anche in quell'occasione telefonai a Milano per capire, provocatoriamente, se ci fosse stato un errore. Caspita! Fra tutte le sedi possibili mi avete assegnato a quella più lontana in assoluto! 857 km via ferrovia, me lo ricordo bene. 10 ore di viaggio. E meno male che c'era il Romulus. Quaglini, ovviamente, fu irremovibile. Nessun Errore. Faccia buon viaggio.

domenica 8 maggio 2011

L'evoluzione della cultura a Cordenons

Quando, sul finire del 2006, a Milano venne presentato il libro “DNA Alpino”, la travolgente energia sprigionata dagli arzilli Ragazzi di Aosta '41 intervenuti a Palazzo Marino mi spinse a organizzare qualcosa di simile anche a Cordenons. Il volume raccoglie le testimonianze di 65 fra gli allievi ufficiali di complemento che frequentarono la Scuola Militare Alpina di Aosta durante i suoi 70 anni di storia. Il ricavato delle 15 mila copie vendute ha contribuito a finanziare il ripristino del rifugio “Contrin”, ai piedi della Marmolada. Volevo che la presentazione cordenonese fosse ospitata nell'auditorium del centro culturale Aldo Moro. La capienza della sala è della taglia più sfidante,

giovedì 5 maggio 2011

Il Pòciu


Lo zio Giovanni, lui sì che era comunista. Di mestiere faceva il venditore ambulante. Biancheria, abbigliamento. "Maie e mudande", sintetizzava lui, con lo spirito pratico del montanaro che non ama infiorettare i discorsi e va dritto al sodo. Essendo nato nel 1920, lo zio aveva attraversato per intero quella fase grigia (grigio scuro, a dire il vero... tendente al nero-orbace,) che aveva portato il nostro Paese ai disastri del secondo conflitto mondiale. A guerra finita si era perfino trasferito nella vicina Jugoslavia, in cerca di lavoro. Per un periodo lo aveva accompagnato anche mio padre, che non era nemmeno maggiorenne, dato che la maggiore età a quei tempi si acquisiva a 21 anni. La leggenda vuole che papà,

lunedì 2 maggio 2011

E' stato morto un ragazzo

La storia di Federico Aldrovandi è una buona pagina dell'informazione italiana. Se si è arrivati al processo di primo grado e alla sentenza di condanna per omicidio colposo nei confronti di quattro agenti di polizia, nonostante la questura di Ferrara avesse tentato di archiviare la vicenda come un caso di fatale overdose, non è stato solo per l'addolorata tenacia della famiglia: il blog aperto dalla madre ha trovato sponda in qualche giornale e in una trasmissione televisiva (Chi l'ha visto?), che hanno rilanciato i dubbi e le contraddizioni, incrinando le prime ricostruzioni ufficiali. Tutto bene, dunque? Per nulla. La storia di Federico Aldrovandi è una pessima pagina dell'informazione italiana.

domenica 1 maggio 2011

La tutela della famiglia

Sarà per le tante iniziative che celebrano il centocinquantenario, sarà che forse fa tendenza, ma di questi tempi la schiera di uomini politici che rivolgono le proprie attenzioni alla nostra Carta Costituzionale diventa ogni giorno più folta. Da ultimo, il signor sottosegretario con delega alle politiche per la famiglia, che se la prende con uno spot pubblicitario. Reo di lesa Costituzione sarebbe il colosso svedese dell'arredo di massa, che per l'apertura di uno dei suoi negozi ha diffuso un manifesto in cui sono ritratti di spalle due uomini che si tengono per mano. «Siamo aperti a tutte le famiglie», recita lo slogan. Grave attacco alla nostra legge fondamentale, marketing di cattivo gusto, e via elencando.