e le note vengono aggiornate di quando in quando)
domenica 5 giugno 2011
Del razzismo e altri demoni
Finalmente, a campagna elettorale conclusa, la discussione su FB si anima e con l'allargamento delle mie amicizie telematiche qualche intervento sagace e puntuto mi stimola al dialogo. Per quanto riguarda la questione degli immigrati, richiamato e sottoscritto il contenuto di una delle mie tante lettere, vorrei chiarire meglio il mio pensiero.
1) Poiché i Sikh per motivi religiosi non si possono togliere il turbante, non riescono a indossare il casco quando sono alla guida di un ciclomotore. Bene. Quando questi signori circolano sulle nostre strade, due sono le possibilità: o si levano il turbante e si infilano il casco, oppure vanno in bicicletta;
2) il burqa, al di là della profonda offesa alla dignità femminile che la sua imposizione comporta, obiettivamente costituisce un serio impedimento all'identificazione di chi lo indossa. Poiché nel nostro Paese ci sono delle norme di sicurezza che contrastano con l'uso del burqa, ma anche dell'altro velo che copre sia pur parzialmente il viso femminile, così come in banca non si fa entrare uno con il casco indossato, per le nostre strade non è ammissibile che circolino soggetti non meglio identificati e travisati da indumenti di qualsivoglia fattura, senza che per questo si debba gridare all'oltraggio religioso;
3) allo stesso modo in cui ho ritenuto degna di uno spettacolo di rivista la boutade leghista di qualche inverno fa, quando si pretese che dal presepe di piazzetta Cavour, a Pordenone, fosse rimosso quel Re Magio 'negro', oltre a tutti i cammelli, allegando la loro improbabile origine padana, sono rimasto a bocca aperta nell'apprendere che in un asilo cittadino, sempre in occasione del Natale, c'è stato chi ha pensato di soprassedere alla consuetudine di cantare le carole tradizionali per non urtare la sensibilità di bambini di altra religione.
E gli esempi potrebbero continuare a lungo.
Insomma, ferma restando l'affermazione della nostra civilità, della nostra identità, delle nostre regole, che, essendo noi sovrani a casa nostra (parlamento europero permettendo), non debbono essere aggirate da nessuno, indipendentemente dalla sua religione, etnia, cittadinanza e appartenenza politica, quando poi si dipingono gli sbarchi a Lampedusa come un'invasione barbarica solo perché non si è capaci di gestire l'emergenza (nella migliore delle ipotesi...), quando si circola con un maiale al guinzaglio, al solo scopo di dissacrare il terreno per impedire la costruzione di una moschea, quando si esibiscono in prima serata al TG1 magliette blasfeme, be'... forse bisognerebbe farsi da parte e lasciar lavorare qualcunaltro. Se Vendola urla di voler abbracciare i fratelli rom e musulmani, non intende certamente mettere loro in prima fila lasciando in coda gli autoctoni. Siccome però una certa parte politica usa l'immigrazione per far campagna elettorale, in maniera becera e sconsiderata, ecco che ancora una volta io voglio sottoscrivere il pubblico sfogo del governatore pugliese a Milano, che condivido e approvo per la generosa passione che vi ho letto. Non comprendere che tutte le diversità arricchiscono è solo questione di miopia. Demonizzarle, come fa il Signor Sottosegretario con delega alle politiche della famiglia, che se l'è presa perfino con uno spot pubblicitario dell'IKEA, dovrebbe essere sufficiente per certificare la propria inidoneità a qualsiasi carica pubblica.
Anch'io, nel 1994, pur ampiamente redarguito da amici più accorti e lungimiranti, ho votato per Berlusconi. Poi l'ho visto all'opera. Democraticamente, sto sopportando le scelte di una maggioranza elettorale nella quale non mi ci ritrovo più da tempo. Con altrettanto spirito democratico, gradirei che il Signor Presidente del Consiglio dei Ministri prendesse atto, con responsabile gesto di dignità istituzionale, che la maggioranza del Paese, stando ai recenti risultati elettorali, non ne può più di un certo modo di fare politica, della sistematica demolizione del sistema scolastico pubblico, del quotidiano vilipendio della magistratura, dei provvedimenti legislativi pro domo sua (mi viene in mente lo sciagurato tentativo di imbavagliare la stampa con la vicenda delle intercettazioni, i vari 'lodi', leggi e leggine ad personam, commi inseriti proditoriamente in decreti omnibus sottoposti a reiterati voti di fiducia, ecc. ecc.)
Quelli di destra, come li chiama un'amica di recente acquisizione su Facebool, non sono tutti scemi o delinquenti, no . Casini si è tirato indietro da tempo. Fini lo ha seguito a distanza e per questo ha subito la gogna mediatica, al pari del famoso giudice dai calzini tuchesi. No, grazie a Dio, fra le persone di destra non ci sono soltanto leghisti. Per avere una destra veramente liberale, però, bisogna far piazza pulita dai viaggiatori di commercio, dagli imbonitori da circo, dai barzellettieri, dai voltagabbana, dagli intrallazzatori.
Tutto qui.
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