(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

venerdì 3 giugno 2011

E' stato un grande maestro di vita

In ricordo di un amico recentemente scomparso, segnalo la lettera che una sua allieva ha inviato al Messaggero Veneto, che l'ha pubblicata giovedì, 2 giugno 2011. A proposito della scuola pubblica e degli insegnanti adusi a inculcare idee devianti ai propri giovani allievi...

di Maria Zanot

Leggo una notizia che non avrei mai voluto leggere: è morto il professor Gianni Di Fusco! Le lacrime mi sono arrivate all'istante, e con esse tantissimi ricordi: gioia, spensieratezza, cultura, conoscenza, di bocche aperte, di orecchie tese, di anime imbarazzate, di ore di lezione che sembravano minuti, e tutto questo grazie a un prof (come lo chiamavamo noi della seconda "F"). Lui che ha cercato in tutti i modi di farci amare la lingua italiana, lui che ci dava lezioni di vita ogni santo giorno, che ci spronava a chiedere, a sapere, a commentare, ad esprimere il proprio giudizio senza preoccuparsi delle critiche. Lui che ci insegnava a rispettare tutti e tutto lui che ci leggeva dentro l'anima, lui che si metteva in discussione, che ci stuzzicava, che ci pungeva! Lui che ti metteva in primo banco perché aveva capito che eri timida, riservata e che di fronte al rossore diceva: «È un pregio arrossire al giorno d'oggi». Lui che ci faceva educazione sessuale, in modo serio, sereno, capace e ci diceva di tacere con gli altri, perché era una lezione "proibita". Lui che ci ha insegnato a chiedere sempre chi fa chi e chi fa che cosa. Lui che ci ha insegnato ad avere rispetto della propria persona e a non buttarsi via. Lui che ci ha insegnato a stare con gli altri, ad ascoltare e a credere nell'amicizia... Lui che ci spiegava la differenza tra il mondo della scuola e il mondo del lavoro. Lui che ci ha insegnato a essere umili, a parlare e ancor meglio a tacere. Lui che se andava male un'interrogazione ti rimproverava bonariamente e ti raccomandava di imparare a studiare, perchè si fidava delle tue capacità, era solo da affinare il metodo. Lui che ci insegnava a essere onesti con se stessi e verso gli altri. Lui che ti diceva di leggere due o tre libri durante le vacanze estive per poi commentarli alla ripresa dell'anno scolastico. Leggete di tutto dal quotidiano alla narrativa, alla storia, alla poesia (suo grande amore). Lui che se non ti vedeva a scuola telefonava a casa. Lui che ti diceva di credere in te stesso, di non abbatterti davanti alle difficoltà della vita, ma di combattere per i propri ideali. Lui che era diventato il nostro padre confessore, che ci ascoltava, che ci consigliava. Molti di noi sono rimasti in contatto anche dopo la maturità, e le cene di classe non erano cene senza il "prof". Queste sono le persone che ti rimangono dentro, e che tu le ricorderai sempre, anche se non sono più fra noi. Grazie "prof" di tutto e per tutto dal più profondo del cuore. Grazie per questa grande lezione di vita.

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