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L'idea era semplicemente di andare a sentire un gruppo musicale. I
Radio Zastava, una
brass marching band. Un eptetto di ottoni, matti come canguri ma con un sound energico e trascinante. Un'orchestra da strada. Con un nome così, m'incuriosiva. Si sarebbero esibiti presto, verso le sei di sera, a Montereale, dov'era in corso la festa
Da curtì a curtì, un'iniziativa davvero originale: alcuni dei cortili del paese erano stati trasformati in altrettanti chioschi con birra vino dolci e vettovaglie varie a disposizione dei viandanti. Il pubblico non si era fatto pregare. Siccome la musica tardava ad iniziare, com'è tradizione, ne ho approfittato per fare un salto a palazzo Toffoli. Avevo letto sul giornale di un museo archeologico e la notizia mi suonava nuova. Incuriosito, sborsati ben tre euro di ingresso mi son dovuto meravigliare fin da subito per l'allestimento, che si presentava degno di un museo in grande stile, curato da professionisti del settore, questo era chiaro anche a un profano. E, a ben vedere, Montereale non è Parigi...