(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

mercoledì 19 dicembre 2012

Il diritto di avere diritti

Ho letto oggi un testo che condivido pienamente e che riporto di seguito nella sua versione integrale. E' scritto in forma incisiva, senza fronzoli, e può essere di utile stimolo per qualche riflessione. In un momento in cui una politica sempre più schizofrenica e distaccata dalla realtà, da un lato sbandiera il comodo spauracchio della crisi e dello spread, dall'altro distribuisce migliaia di euro alle farfalle. I pubblici amministratori alle prese con una spending review che colpisce i servizi (i tagli alle case di riposo di cui si è discusso in questi giorni in provincia di Pordenone e che avrebbero comportato la rinuncia all'infermiere di notte, ad esempio), impiegano poi le risorse derivanti dall'inasprimento fiscale (IMU in primis, ma già si profila alle porte la nuovissima tassa sui rifiuti, che pare essere stata rinviata a dopo le votazioni per motivi di mera convenienza elettorale) quando va bene per consulenze assegnate con metodi perlomeno discutibili o per elargizioni clientelari volte a sostenerne il consenso, quando va male per pagarsi i grattaevinci, cene pantagrueliche e banchetti per gli amici.

mercoledì 28 novembre 2012

Regole, regolamenti e regolatori.

Un’onesta premessa.
Apprendiamo dalla stampa che a Cordenons si sta lavorando in questi giorni su una bozza del nuovo regolamento delle adunanze consiliari che l’attuale maggioranza vorrebbe varare al più presto. Chi mi conosce non avrà difficoltà a indovinare che la parte del documento sulla quale di più mi sono soffermato è quella intesa a normare le riprese audiovisive delle sedute consiliari. E’ oltremodo evidente che il diritto di critica e il diritto di satira che nel corso di questi ultimi mesi sono stati legittimamente esercitati da parte delle opposizioni, anche attraverso i social network e con frequente ricorso alle nuove tecnologie, risultano piuttosto indigesti ai liberalissimi governanti della città. La triste eredità di una politica nazionale allergica alla sana dialettica, al dialogo e al confronto, non manca di ripercuotersi anche sulle figure minori che muovono i loro passi in provincia.

lunedì 19 novembre 2012

Appunti Albesi (4)

Domenica, 18 novembre 2012

Monforte d'Alba è terra di Càtari impenitenti, cocciuti fino alla morte. Quando la mano benevola dell'inquisitore indicò le due opzioni allestite sulla pubblica piazza, la croce o il rogo, per la maggior parte si precipitarono tra le fiamme. Il paese conta poco più di duemila abitanti, ma le celebrità locali non mancano. Una, in particolare, il colonnello Martina, a cui l'amministrazione comunale ha dedicato un sorprendente museo civico aperto da pochi mesi e, pare, prossimo alla chiusura a causa delle ristrettezze economiche dei bilanci pubblici. L'ufficiale sabaudo, dopo aver combattuto in Crimea e aver contrastato il brigantaggio in Calabria, si ritira nelle Langhe, acquistando tenute agricole e inaugurando anzi nel suo palazzo una pubblica scuola di agricoltura destinata a giovani e adulti.

domenica 18 novembre 2012

Appunti Albesi (3)

Sabato, 17 novembre 2012

Amabile si muove con disinvoltura lungo il sentiero asfaltato malamente che porta alla statale. Salta sul suo range rover e scivola via con noncuranza verso la città. Io invece lo percorro sempre con un po' di apprensione. Quando sono arrivato, l'altroieri, il sole basso sull'orizzonte ce l'avevo dritto negli occhi e districarsi nel groviglio di biforcazioni e incroci, schivando i turisti che camminano a bordo strada, non è stata una passeggiata. Quando è buio e rientro alla cascina dopo aver cenato in città l'unico vantaggio è che ci sono i fari a preannunciare l'arrivo di un mezzo in senso contrario, anche sulle curve a gomito e sui tornanti. In compenso io coi miei fari ho una visibilità ben poco generosa del percorso. Stamattina ci si è aggiunta la nebbia, come da previsione meteo. Certo, la foschia conferiva un fascino ancor più speciale ai colori che punteggiano i declivi attorno alla cascina, ma questo non riusciva a mitigare la mia apprensione.

sabato 17 novembre 2012

Appunti Albesi (2)

Venerdì, 16 novembre 2012.

La chiesa di S. Domenico è monumento nazionale. E' un tempio duecentesco più volte rimaneggiato nel corso dei secoli che conserva all'interno i colori festosi del Medioevo. Si esibiscono le corali di Langhe e Roero, con repertorio prevalentemente sacro che va dal gregoriano ai mottetti, per passare a Bach e Beethoven. La gestione della chiesa, ormai sconsacrata e destinata a ospitare mostre e concerti, è affidata a un'associazione locale, la Famija Albèisa, che promuove una raccolta di fondi per dotare i vigili del fuoco di un autoscala in grado di raggiungere anche i terzi e quarti piani degli edifici. Non si sa mai... La giornata inizia con una conferma: l'organizzazione degli enti turistici locali lascia molto a desiderare.

venerdì 16 novembre 2012

Appunti albesi (1)

Giovedì, 15 novembre 2012.

La strada che porta alla cascina di Amabile si snoda come una biscia salendo sui colli che stanno a sud del centro cittadino. Il paesaggio è affrescato dai caldi colori autunnali, il fondo stradale è malconcio, il ciglio spesso precario, malgrado qualche improvvisato medicamento. Ho percorso cinquecento chilometri attraversando tutta la pianura padana fino ad arrivare ad Alba, capitale delle Langhe, terra di tartufi, rossi grintosi che reclamano cacciagione, eretici e partigiani. Superato qualche tornante, l'ultimo tratto di carrareccia fende un vigneto e mi porta al piazzale della cascina, dove sta la chiesetta che funge da sala per le colazioni del B&B.

sabato 27 ottobre 2012

Omaggio a Giannino Cadin

Inizio con questo post a pubblicare del materiale che ho già avuto per le mani in passato.

In particolare, questo pezzo compare in una ristampa anastatica pubblicata anni fa da Cinemazero che raccoglie quanto scritto nella rubrica curata da Giannino Cadin, mitico collaboratore del sodalizio pordenonese e del notiziario da loro prodotto. Avevo incluso questo 'pezzullo' - come direbbe Cadin - in un mio vecchio sito, ora in disarmo.

PIPPO BRANCACCI, che ci era capitato a metà anno e lo avevano ammesso perché erano profughi dalla Libia, il papà mi pare che era nei carabinieri, lo hai presente, un tipino magro col ciuffo sugli occhi e il mento a pera, qualcuno alle docce aveva fatto la scoperta che aveva l'affare a punta ingrossata, grosso come una grossa buganza e dava anche sul livido,

mercoledì 24 ottobre 2012

Pericoli e palestre

Se il Friuli è un paese di primule e caserme, Cordenons pare avviato a diventare un comune di pericoli e palestre. I cittadini cordenonesi farebbero bene a tener d’occhio i tetti dei loro edifici, perché è da lì che negli ultimi tempi arrivano i pericoli. Mentre la vecchia latteria, premurosamente transennata, resiste ai crolli malgrado il peso degli anni, la vicina scuola elementare ha ceduto ai propri acciacchi, lasciando indenni i suoi piccoli frequentatori soltanto perché il caso ha voluto che il tetto si schiantasse nottetempo, ad aule deserte. A pochi metri dalla Piazza un’incauta grigliata serale, improvvisata sul terrazzo di casa, ha mandato a fuoco la copertura condominiale, mentre in via Montello le transenne proteggono tutt’ora i passanti dalla caduta di calcinacci in arrivo dai soprastanti cornicioni.

giovedì 27 settembre 2012

Note fidardensi (3)

Le audizioni.

Le selezioni per il concorso internazionale iniziano alle 9,30. La prossimità favorisce gli artisti serbi e sloveni, che tra i concorrenti sono numerosi, ma i chilometri non scoraggiano i più distanti. Dalla Slovacchia, passando per la Polonia, si attraversa la Russia e si arriva fino in Cina, in una cappella con acustica priva di riverbero. Una sonata di Scarlatti a testa e poi autori russi moderni a profusione, con gran sostituzione di sedie a ogni cambio palco (c'è chi la vuole morbida, di plastica, e chi invece la preferisce rigida, di legno, qualcuno sistema il sedile per pianoforte centrandolo rispetto alla commissione esaminatrice che sta di fronte). Le mise sono per lo più informali, con estremi che vanno dall'eleganza signorile della rappresentante cinese, in abito lungo nero e viso da scultura di Modigliani, al pedalino da democristiano (atto a mostrare i villosi polpacci, sicut ait Indro) esibito dall'ultimo concorrente della tornata antimeridiana. Poco distante dalla piazza del municipio c'è un irish pub

mercoledì 26 settembre 2012

Note fidardensi (2)

Venerdì, 21 settembre – Secondo giorno

La seconda mattinata trascorsa al museo della fisarmonica assistendo alle fasi di lavorazione delle “voci” consacra definitivamente in me la convinzione che mi trovo di fronte a un monumento di saperi artigiani, di esperienza manuale affinata nel corso degli anni. Le domande di professionisti, appassionati e semplici curiosi fanno emergere un mondo di materiali, tecniche, abilità. Nazzareno ha l'espressione serena della saggezza che si staglia fra le rughe. Risponde alle obiezioni più insidiose spiazzando anche il più malizioso degli interlocutori con argomentazioni dettagliate dove non c'è spazio per replicare o precisare. Ha dalla sua una pluriennale esperienza di lavoro manuale e paziente, ma al momento giusto sa citare Bach e Pitagora dimostrando sempre una inscalfibile padronanza degli argomenti.

martedì 25 settembre 2012

Note fidardensi (1)

Giovedì, 20 settembre - Primo giorno.

Conosco Paolo dai tempi del mio soggiorno romano. Nel 1988, dopo essere stato assunto dalla COMIT e aver frequentato a genova un primo corso di formazione, venni inviato a Roma. Assieme ad altri tre colleghi di lavoro mi ero stabilito alla pensione Brotzky, in via del Corso, su consiglio di Salvatore, un ragazzo bolognese che conosceva il posto in virtù dei suoi trascorsi radiofonici. Paolo si era unito in un secondo tempo alla cricca della Brotzky, a noi affratellato dalla comune militanza aziendale. Le successive peregrinazioni professionali lo hanno portato nelle Marche e ora si è stabilito a Recanati, terra di colline, belcanto e poesia.

venerdì 7 settembre 2012

Eluana Englaro: una morte a ostacoli


Le riflessioni attorno alla vicenda di Eluana Englaro, in quella che è la parte conclusiva della sua dolorosa esistenza, si possono svolgere almeno su due piani distinti. Si può ragionare di eutanasia, accanimento terapeutico e dignità del morente. Oppure si può considerare il rilievo politico che assume quanto accaduto nel nostro Paese negli ultimi giorni di vita della donna. Trascureremo qui il primo filone di analisi, per concentrarci sugli aspetti politici della questione. Dopo un travagliato iter giudiziario, il 9 luglio del 2008 i giudici della Corte d’Appello del tribunale di Milano avevano autorizzato il padre di Eluana a interrompere l’idratazione e l’alimentazione artificiali per la figlia.

martedì 4 settembre 2012

Sull'inutilità delle videoriprese

Ragionando sull'opportunità/necessità di videoriprendere le sedute di un consiglio comunale si obietta:

1) ci sono le trascrizioni dei verbali, non basta? A me personalmente basterebbero pure quelle, se fossero disponibili, ad esempio sul sito del comune. A scanso d'equivoci, preciso che intendo qui riferirmi alla trascrizione della discussione, in cui vengono riportati nel dettaglio gli interventi dei singoli, parola per parola. La pubblicazione sull'albo pretorio online di delibere di giunta e di consiglio, sulla base della mia limitata esperienza si rivela del tutto insufficiente per valutare l'operato degli eletti ed esercitare il necessario controllo democratico sull'attività amministrativa. Nella loro necessaria sintesi, le delibere non fanno altro che riportare l'esito di una decisione,

lunedì 3 settembre 2012

Cultura, P.I.L. e ripresa economica


Anche se il patrimonio storico-artistico nazionale non corrisponde al 70% dei beni culturali del pianeta, come ogni tanto si sente affermare, apprendere che in Italia la cultura vale il 5,4% del Pil è deprimente. La straordinaria e diffusa ricchezza culturale di cui siamo beneficiari è sotto gli occhi di tutti. Pievi, castelli, palazzi, resti romani, musei, raccolte, esempi di archeologia industriale, soltanto per rimanere in provincia.

sabato 28 luglio 2012

Il trenino della Valcellina

Duecentoquarantamila euro per un mini locomotore a gasolio e due vagoncini che portano 28 passeggeri. Il trenino turistico acquistato dalla Comunità montana del Friuli Occidentale costa quanto due Maserati. A leggere il prezzo vien da chiedersi se ha anche gli interni vestiti da Poltrona Frau. Qualche mese fa il consulente che ha curato lo studio dei colori da applicare alle pareti esterne del municipio ha presentato al comune di Cordenons un conto da 12 mila euro. In entrambi i casi non mettiamo in discussione la legittimità e la correttezza delle procedure seguite. Il trenino della ditta di Castelfranco Veneto scorrazza anche nei giardini della Venaria Reale e, malgrado le differenze climatiche e di bacino d’utenza, in astratto e con notevole sforzo di fantasia, non può escludersi che il suo impiego in Valcellina contribuisca alla promozione turistica del territorio.

venerdì 27 luglio 2012

Improvvise contaminazioni

La mia infanzia è costellata di film di guerra, l'ultima guerra, come direbbero i miei genitori. Tele Capodistria insisteva con patriottico orgoglio sulle gesta dei partigiani con la stella rossa e sui loro poderosi cori di canti popolari e guerreschi. Poi c'erano i partigiani francesi, sempre indaffarati a far saltare qualche ponte e a seminar dinamite fra i binari, mentre gli yankee si paracadutavano nella notte. Dei nostri non ricordo film; le narrazioni sulla guerra partigiana, tuttavia, non mancavano e i successivi personali approfondimenti mi hanno consentito di conoscere meglio alcune vicende geograficamente vicine come la repubblica di Carnia e i fatti di Porzûs, le foibe e le vicissitudini della Venezia Giulia. Nel mio recente viaggio a Ivrea, sulle tracce di Camillo e Adriano Olivetti, ho notato in città numerosi totem informativi, in corrispondenza di vie o piazze dedicate a caduti della lotta di liberazione, in cui si descrive il dedicatario, il suo ruolo nella resistenza, le circostanze della morte.

sabato 7 luglio 2012

Il rispetto delle regole

A leggere le dichiarazioni di alcuni esercenti pordenonesi che si lamentano del coprifuoco imposto prima della mezzanotte tornano in mente i capricci di un ex presidente del consiglio e la stizza con cui reagiva ogniqualvolta lo si richiamava al rispetto delle regole democratiche. Per giustificare la propria incapacità una volta prendeva di mira il Parlamento, un'altra tirava in ballo il Capo dello Stato; se la Consulta gli dava torto gridava al complotto e non si faceva scrupolo, al bisogno, di tacciare di obsolescenza la Costituzione Repubblicana. Il rispetto delle regole, quando queste cozzano contro i propri interessi, viene vissuto come un'insopportabile limitazione della libertà individuale. E i cattivi esempi contribuiscono a consolidare questo convincimento. Se una nota fabbrica torinese non dà seguito alla sentenza di un tribunale che le impone di rimediare a un'ingiusta discriminazione,

giovedì 21 giugno 2012

Il caso Olivetti


Sono convinto che i libri sappiano attendere il momento giusto per essere letti. Gad Lerner in “Operai”, pubblicato nel 1987, va alla ricerca di quel che rimane della classe operaia, avventurandosi tra i casermoni popolari che attorniano Mirafiori e le periferie torinesi. L’edizione economica del volume sonnecchiava da tempo tra gli scaffali delle mie librerie, fino a quando, qualche settimana fa, è scattato l’impulso ad iniziarne la lettura. Lo scorso primo maggio, mentre alcuni centri commerciali tenevano aperte le saracinesche nel vano intento di far ripartire l’economia, Rai 5 ha trasmesso in prima serata lo splendido documentario realizzato sul finire del 2011 da Michele Fasano per Sattva Films,

lunedì 28 maggio 2012

Trasparenza, vo cercando...

ma quando si tratta di enti pubblici, fin troppo spesso la mia ricerca produce sconforto.

Premessa.
Sul sito istituzionale del Comune di Cordenons vi è una sezione (“Atti comunali”) in cui sono riportati i testi di ben 647 fra delibere di giunta e di consiglio comunale, a partire addirittura dal 2000. E questo è bene. Il documento più recente che vi compare risale al dicembre 2011. E questo è già un primo sintomo del fastidio con cui l'incombenza di pubblicare gli atti viene subita. Non si pretende un aggiornamento real-time, beninteso, ma che ad oggi, 28 maggio, il sito del Comune di Biella sia aggiornato al 21 del mese corrente, indica che, forse, gli anomali siamo noi. Ma entriamo nel dettaglio e prendiamo, a caso, la delibera di consiglio n. 135, del 21 dicembre 2011 e avventuriamoci in una

Prova di ermeneutica amministrativa


(Il testo della delibera, che qui di seguito sarà intercalato da qualche annotazione, viene riportato in corsivo)

giovedì 17 maggio 2012

I Cantapassione

CANTI POPOLARI DELLA TRADIZIONE RELIGIOSA IN UMBRIA
di Daniele Crotti

(…) L’Umbria è terra contadina, e “sappiamo tutti quanto contava l’agricoltura e l’insieme dei fattori, naturali e tecnici, che determinavano i buoni o i cattivi raccolti da cui dipendeva il sostentamento delle comunità umane. Ancor più possiamo immaginare cosa potesse essere... il timore e il rischio di non vedere ripetersi ogni anno il ‘miracolo primaverile’ del rinverdire della terra, promessa dei frutti dell’estate. Orbene, si può dire che gran parte delle ricorrenze annuali che tuttora noi celebriamo, più o meno modificate secondo i sovrapposti riti cattolici – dal Natale al Capodanno, dal Carnevale alla Pasqua, ecc. – hanno radice nel complesso intreccio di rituali di vegetazione, rivolti a superare e vincere quel rischio. Attraverso i millenni quei rituali si sono definiti, arricchiti, complicati, di rappresentazioni sacre, di balli e di canti, che sono poi un pilone centrale del patrimonio folklorico di base comune a tutta l’umanità ...” .

mercoledì 2 maggio 2012

Perugia IJF12 (7)

Domenica, 29 aprile – Ultimo giorno

La domenica inizia con un panel (ah, la modernità...) in cui si parla di traffico d'armi, munnezza, e giornalismo d'inchiesta transnazionale. In una ponderosa trilogia di 1.500 pagine vengono squadernate le trame internazionali che si sono intrecciate all'epoca della guerra nella ex Yugoslavia, basandosi su un'impressionante mole di documenti da poco declassificati. Tonnellate di armi trasportate via mare da Polonia e Bulgaria fino al porto di Capodistria, con lo zampino complice del KGB. Gli informatici imparano che proxy significa anche “prestanome”, “testa di legno”. E così succede che diciannovenni rumeni squattrinati si ritrovano al vertice di gruppi economici multimilionari, in compagnia di apparentemente intraprendenti ottuagenarie contadine ucraine. Cumuli di rifiuti globe-trotter percorrono le rotte commerciali all'insegna della globalizzazione, e negli intrecci generati dal traffico di munnezza compare anche il nome del figlio di un noto sindaco palermitano.

martedì 1 maggio 2012

Perugia IJF12 (6)

Sabato, 28 aprile – Quarto giorno

Il week-end conclusivo del Festival si apre con mister Al Jazeera. Il network internazionale anche quest'anno si conferma tra i partner della manifestazione e l'intervento dell'ex direttore generale, colui che ha portato al successo la tv araba imponendola all'attenzione globale, insiste sul rilievo da dare alle persone. La gente non mente. Le storie interessanti da raccontare si raccolgono dalla viva voce dei protagonisti. Speravo di ascoltare anche Riccardo Luna, nel pomeriggio. L'ex direttore di Wired Italia avrebbe avuto di sicuro una visione illuminante del tema proposto per il panel a cui era invitato (L'Italia e il medioevo digitale).

lunedì 30 aprile 2012

Perugia IJF12 (5)

Venerdì, 27 aprile – Tempi supplementari

Mentre su corso Vannucci un tizio con lunghi dreadloks raccolti da una fascia elastica nera, appoggiato al Palazzo dei priori suona alla fisa cromatica Quizas, quizas, quizas mi avvio a concludere questa intensa giornata all'insegna delle (R)esistenze. Nel salone di Unicredit l'emozione è palpabile fin da prima che Maria Luisa Busi inizi a parlare. A tre anni di distanza dal terremoto del 6 aprile che ha distrutto il centro storico de L'Aquila oggi pomeriggio si fa il punto della situazione, con il magnifico rettore dell'università abruzzese, uno scomodo giornalista che ha scoperchiato i malaffari nella gestione dell'emergenza e nella ricostruzione

Perugia IJF12 (4)

Venerdì, 27 aprile – Terzo giorno


Per ascoltare Stefano Rodotà, al teatro del Pavone è stata necessaria un'attesa di mezz'ora, sotto il sole che finalmente è arrivato a riscaldare queste giornate di fine aprile. Quelle piazze che la televisione ha svuotato, i social network oggi contribuiscono a riempire nuovamente. Il riferimento è a piazza Tahrir, di cui tanto si parla anche qui al Festival, ma anche ai comizi elettorali del 1948,

venerdì 27 aprile 2012

Perugia IJF12 (3)

Giovedì, 26 aprile – Secondo giorno

A Perugia anche le scale mobili sono intelligenti. Quando non hanno passeggeri da trasportare continuano incessanti a scalare i dislivelli cittadini, solo che lo fanno con ritmo più rilassato (e parsimonioso). Non appena i sensori di cui sono dotati intercettano il passaggio di garretti umani, allora si rianimano e riprendono velocità. Nel salone di Unicredit oggi Luca Telese introduce L'isola dei cassintegrati. 60 operai di Porto Torres decidono di occupare il carcere dell'Asinara (ormai in disarmo) come originale forma di lotta. Anche se la protesta non riesce a impedire la chiusura della loro azienda, qui si analizza la straordinaria visibilità derivata da un gruppo facebook che ben presto raggiunge i centomila fan e al blog che ne segue.

giovedì 26 aprile 2012

Perugia IJF12 (2)


Mercoledì 25 aprile – Primo giorno

Se i fatti successi alla scuola Diaz e nella caserma di Bolzaneto a Genova nel luglio di undici anni fa rappresentano la più grave sospensione della democrazia che si sia registrata in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale, allora ritrovarsi a discuterne nel vanitosissimo teatro dei nobili può essere un buon modo di festeggiare l'anniversario della Liberazione. Sì, perché evidentemente ci sono ancora dei “malfunzionamenti” da cui ci dobbiamo liberare. E forse ci dobbiamo ancora liberare dalla paura nei confronti della polizia e delle forze dell'ordine. Malgrado le tv satellitari offrissero ben più attraenti richiami al popolo del disimpegno (credo ci fossero in programma rilevantissimi incontri di calcio, disfide internazionali, nientemeno), il Teatro del Pavone è gremito.

martedì 24 aprile 2012

Perugia IJF12 (1)

Martedì, 24 aprile – Prologo.

Fino a che punto i mercati abuseranno della nostra pazienza?
La mia giornata di viaggio in direzione di Perugia si apre con un editoriale del Messaggero Veneto e la prevista pioggia scrosciante. Le borse pare non abbiano gradito i risultati elettorali che si prefigurano in Francia. Segno che il sistema è davvero malato. Chissà se riusciremo a trovare la giusta medicina... Primo cambio treno a Mestre. Mi avventuro nella sala d'attesa maleodorante, trasformata in ospizio diurno per una umanità dolente e derelitta, dove i viaggiatori di passaggio sono davvero pochi. A Firenze invece la sala d'attesa non c'è. S'intravedono scintillanti salette per i viaggiatori del club freccia rossa, una casa-Italo, che suppongo destinata ai clienti del nuovissimo carrier ferroviario, numerosi lavori in corso. Ai passeggeri in attesa è destinato un atrio dove s'incrociano le correnti d'aria che arrivano dalla strada, con seggiole fredde d'acciaio e un assedio di piccioni sfrontati, che rubano le briciole cadute a terra, dribblando impavidi le gambe dei viaggiatori in pausa-pranzo non mancando di sfiorarli con i loro voli radenti. E pensare che questa città è una delle perle del Belpaese... Melting-pot. Di fronte a me: una coppia di mezz'età,

domenica 22 aprile 2012

Giornalismo partecipativo a Cordenons

Di giornalismo partecipativo si è parlato a Perugia nel corso della passata edizione del Festival Internazionale del Giornalismo. Lo sviluppo di questo fenomeno è legato alla diffusione di telefoni cellulari sempre più onniscenti, capaci di scattare foto e realizzare filmati pronti per essere condivisi sui social network. Siti come youreporter sono il risultato della straordinaria partecipazione dei tanti che contribuiscono quotidianamente a documentare episodi di ogni genere. Cercando “consiglio comunale” su youtube si trovano centinaia di microfilmati che, da Rovereto a Matera, riprendono gaffes, liti, e talvolta perfino l'intera riunione. Stando alle cronache (cfr. Messaggero Veneto del 24 marzo), a Cordenons

sabato 4 febbraio 2012

Feudalesimo di ritorno?

Se la morte del feudalesimo ha dato impulso allo sviluppo della moderna borghesia, la scomparsa della piccola e media borghesia contemporanea favorirà il ritorno dei signori feudali? Dopo essermi giocato l'attenzione dei più frettolosi lettori con questo incipit marzulliano, devo ammettere di avere provato un brivido quando durante la trasmissione di Michele Santoro, ieri sera, uno degli intervenuti ha parlato di ritorno del feudalesimo. Ho trovato l'immagine talmente calzante che il gelo mi ha improvvisamente trapassato la schiena. Perché negli ultimi anni è innegabile che abbiamo assistito a un imponente trasferimento di ricchezza dalle classi meno abbienti alla neo aristocrazia delle stock-options. Dopo avere mostrato al suo pubblico (un'enclave di fedelissimi) uno sconvolgente filmato sulla attuale situazione socioeconomica nella penisola ellenica, culla della democrazia dove oggi si sente parlare di malnutrizione infantile a causa delle ristrettezze economiche, Santoro ha interpellato una signora greca presente in studio, la quale ha ammesso che nel suo Paese la classe media non esiste più.