(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

sabato 28 luglio 2012

Il trenino della Valcellina

Duecentoquarantamila euro per un mini locomotore a gasolio e due vagoncini che portano 28 passeggeri. Il trenino turistico acquistato dalla Comunità montana del Friuli Occidentale costa quanto due Maserati. A leggere il prezzo vien da chiedersi se ha anche gli interni vestiti da Poltrona Frau. Qualche mese fa il consulente che ha curato lo studio dei colori da applicare alle pareti esterne del municipio ha presentato al comune di Cordenons un conto da 12 mila euro. In entrambi i casi non mettiamo in discussione la legittimità e la correttezza delle procedure seguite. Il trenino della ditta di Castelfranco Veneto scorrazza anche nei giardini della Venaria Reale e, malgrado le differenze climatiche e di bacino d’utenza, in astratto e con notevole sforzo di fantasia, non può escludersi che il suo impiego in Valcellina contribuisca alla promozione turistica del territorio.

venerdì 27 luglio 2012

Improvvise contaminazioni

La mia infanzia è costellata di film di guerra, l'ultima guerra, come direbbero i miei genitori. Tele Capodistria insisteva con patriottico orgoglio sulle gesta dei partigiani con la stella rossa e sui loro poderosi cori di canti popolari e guerreschi. Poi c'erano i partigiani francesi, sempre indaffarati a far saltare qualche ponte e a seminar dinamite fra i binari, mentre gli yankee si paracadutavano nella notte. Dei nostri non ricordo film; le narrazioni sulla guerra partigiana, tuttavia, non mancavano e i successivi personali approfondimenti mi hanno consentito di conoscere meglio alcune vicende geograficamente vicine come la repubblica di Carnia e i fatti di Porzûs, le foibe e le vicissitudini della Venezia Giulia. Nel mio recente viaggio a Ivrea, sulle tracce di Camillo e Adriano Olivetti, ho notato in città numerosi totem informativi, in corrispondenza di vie o piazze dedicate a caduti della lotta di liberazione, in cui si descrive il dedicatario, il suo ruolo nella resistenza, le circostanze della morte.

sabato 7 luglio 2012

Il rispetto delle regole

A leggere le dichiarazioni di alcuni esercenti pordenonesi che si lamentano del coprifuoco imposto prima della mezzanotte tornano in mente i capricci di un ex presidente del consiglio e la stizza con cui reagiva ogniqualvolta lo si richiamava al rispetto delle regole democratiche. Per giustificare la propria incapacità una volta prendeva di mira il Parlamento, un'altra tirava in ballo il Capo dello Stato; se la Consulta gli dava torto gridava al complotto e non si faceva scrupolo, al bisogno, di tacciare di obsolescenza la Costituzione Repubblicana. Il rispetto delle regole, quando queste cozzano contro i propri interessi, viene vissuto come un'insopportabile limitazione della libertà individuale. E i cattivi esempi contribuiscono a consolidare questo convincimento. Se una nota fabbrica torinese non dà seguito alla sentenza di un tribunale che le impone di rimediare a un'ingiusta discriminazione,