(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

mercoledì 28 novembre 2012

Regole, regolamenti e regolatori.

Un’onesta premessa.
Apprendiamo dalla stampa che a Cordenons si sta lavorando in questi giorni su una bozza del nuovo regolamento delle adunanze consiliari che l’attuale maggioranza vorrebbe varare al più presto. Chi mi conosce non avrà difficoltà a indovinare che la parte del documento sulla quale di più mi sono soffermato è quella intesa a normare le riprese audiovisive delle sedute consiliari. E’ oltremodo evidente che il diritto di critica e il diritto di satira che nel corso di questi ultimi mesi sono stati legittimamente esercitati da parte delle opposizioni, anche attraverso i social network e con frequente ricorso alle nuove tecnologie, risultano piuttosto indigesti ai liberalissimi governanti della città. La triste eredità di una politica nazionale allergica alla sana dialettica, al dialogo e al confronto, non manca di ripercuotersi anche sulle figure minori che muovono i loro passi in provincia.

lunedì 19 novembre 2012

Appunti Albesi (4)

Domenica, 18 novembre 2012

Monforte d'Alba è terra di Càtari impenitenti, cocciuti fino alla morte. Quando la mano benevola dell'inquisitore indicò le due opzioni allestite sulla pubblica piazza, la croce o il rogo, per la maggior parte si precipitarono tra le fiamme. Il paese conta poco più di duemila abitanti, ma le celebrità locali non mancano. Una, in particolare, il colonnello Martina, a cui l'amministrazione comunale ha dedicato un sorprendente museo civico aperto da pochi mesi e, pare, prossimo alla chiusura a causa delle ristrettezze economiche dei bilanci pubblici. L'ufficiale sabaudo, dopo aver combattuto in Crimea e aver contrastato il brigantaggio in Calabria, si ritira nelle Langhe, acquistando tenute agricole e inaugurando anzi nel suo palazzo una pubblica scuola di agricoltura destinata a giovani e adulti.

domenica 18 novembre 2012

Appunti Albesi (3)

Sabato, 17 novembre 2012

Amabile si muove con disinvoltura lungo il sentiero asfaltato malamente che porta alla statale. Salta sul suo range rover e scivola via con noncuranza verso la città. Io invece lo percorro sempre con un po' di apprensione. Quando sono arrivato, l'altroieri, il sole basso sull'orizzonte ce l'avevo dritto negli occhi e districarsi nel groviglio di biforcazioni e incroci, schivando i turisti che camminano a bordo strada, non è stata una passeggiata. Quando è buio e rientro alla cascina dopo aver cenato in città l'unico vantaggio è che ci sono i fari a preannunciare l'arrivo di un mezzo in senso contrario, anche sulle curve a gomito e sui tornanti. In compenso io coi miei fari ho una visibilità ben poco generosa del percorso. Stamattina ci si è aggiunta la nebbia, come da previsione meteo. Certo, la foschia conferiva un fascino ancor più speciale ai colori che punteggiano i declivi attorno alla cascina, ma questo non riusciva a mitigare la mia apprensione.

sabato 17 novembre 2012

Appunti Albesi (2)

Venerdì, 16 novembre 2012.

La chiesa di S. Domenico è monumento nazionale. E' un tempio duecentesco più volte rimaneggiato nel corso dei secoli che conserva all'interno i colori festosi del Medioevo. Si esibiscono le corali di Langhe e Roero, con repertorio prevalentemente sacro che va dal gregoriano ai mottetti, per passare a Bach e Beethoven. La gestione della chiesa, ormai sconsacrata e destinata a ospitare mostre e concerti, è affidata a un'associazione locale, la Famija Albèisa, che promuove una raccolta di fondi per dotare i vigili del fuoco di un autoscala in grado di raggiungere anche i terzi e quarti piani degli edifici. Non si sa mai... La giornata inizia con una conferma: l'organizzazione degli enti turistici locali lascia molto a desiderare.

venerdì 16 novembre 2012

Appunti albesi (1)

Giovedì, 15 novembre 2012.

La strada che porta alla cascina di Amabile si snoda come una biscia salendo sui colli che stanno a sud del centro cittadino. Il paesaggio è affrescato dai caldi colori autunnali, il fondo stradale è malconcio, il ciglio spesso precario, malgrado qualche improvvisato medicamento. Ho percorso cinquecento chilometri attraversando tutta la pianura padana fino ad arrivare ad Alba, capitale delle Langhe, terra di tartufi, rossi grintosi che reclamano cacciagione, eretici e partigiani. Superato qualche tornante, l'ultimo tratto di carrareccia fende un vigneto e mi porta al piazzale della cascina, dove sta la chiesetta che funge da sala per le colazioni del B&B.