(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

venerdì 28 giugno 2013

Epta Pigès

“Questa è Safontane”, annunciò mio padre, fiero di potermi mostrare i luoghi della propria giovinezza. Sette fontane. Di certo era qui che veniva a rifornirsi d'acqua assieme ai suoi compagni di lavoro, quando faceva il taglialegna nei boschi di questa valle puzzolente di acqua solforosa. Le poche foto di quel periodo, conservate in un cassetto del comodino nella camera dei miei, mostrano un giovane robusto, dal piglio spavaldo. Forse in cuor suo mio padre vorrebbe che diventassi anch'io così.

Appena messo il naso fuori dal portellone dell'aereo, io e Luca veniamo investiti da un muro di calore asfissiante. E' l'accogliente benvenuto che ci riserva l'isola del sole, in questa antica terra di eroi. Qui a Rodi ci sentiamo presto come a casa.

mercoledì 26 giugno 2013

La firma digitale (1)

Per motivi di lavoro all'alba del terzo millennio mi trovai ad occuparmi di firma digitale e questioni di sicurezza informatica. Si trattava di riuscire a capirci qualcosa, dato che il mio primo computer l'avevo acquistato giusto qualche mese prima, e le pubblicazioni disponibili, online o in edicola, mi fornivano un quadro ancora troppo nebuloso e contraddittorio. Fu necessario iniziare un percorso di ricerca che mi introdusse nel mondo affascinante della crittografia e si prese in pegno innumerevoli ore del mio sonno. Spie, segreti e marconisti navajo, la lotta di Colossus contro Enigma, condotta nelle sale di un'insospettabile residenza vittoriana, ecc. ecc. Quel che segue è un breve saggio, prodotto per uso personale e senza pretesa di scientificità, in cui riassunsi i risultati del mio excursus. Il documento è datato 2002. Può quindi contenere dei riferimenti ormai superati, ma mi piace condividerlo per quanto di buono può ancora riservare al lettore curioso.

domenica 23 giugno 2013

Frammenti di prima nomina

Quel che segue è il mio contributo all'antologia di racconti DNA Alpino, pubblicata nel 2006 per iniziativa di alcuni ex allievi della SMALP di Aosta. Il volume raccoglie le esperienze di naia di 65 autori e copre un arco temporale che va dal 1938 al 2006. Quanto ricavato dalle 15.000 copie vendute fu devoluto all'Associazione Nazionale Alpini e contribuì ai lavori di restauro del rifugio Contrin, in Marmolada. Il testo pubblicato nel libro differisce in parte da quello qui riportato per alcuni interventi di revisione editoriale resi necessari da esigenze di omogeneità stilistica. Nel breve profilo di presentazione che precede il pezzo, scrissi tra l'altro:
Impiegato pro tempore presso un primario istituto di credito, si ostina a mantenersi fedele al motto del proprio corso: “Ad altiora nati sumus”.
La mia natura di pecoranera mi porta a preferirne la versione originale.

sabato 22 giugno 2013

1921, classe di ferro!


Ho conosciuto Nilo per una di quelle imprevedibili e straordinarie circostanze che la vita riserva a ciascuno di noi. Nell'agosto del 2006 ero a Ferrara per il Buskers Festival. C'ero stato la prima volta tre anni prima e me ne ero innamorato, tanto che per qualche anno ho preso l'abitudine di trascorrere l'intera ultima settimana di agosto combattendo zanzare sanguinarie e calure sahariane pur di godere di quella magica atmosfera musicale priva di frontiere e formalismi. I Buskers si esibiscono per strada, sul marciapiedi, sotto un porticato, e offrono la loro musica senza far pagare il biglietto. Io però mi sono raramente trattenuto dall'acquistare i loro CD, per portare a casa almeno un'eco delle emozioni provate durante le estati ferraresi. Avevo scovato un locale che aveva in menu almeno trenta insalate, una colorata e profumatissima collezione di miscele vegetali in cui trovavano posto foglie di menta, gherigli di noci, acini d'uva bianca, spicchi di mela, scaglie di avocado e via elencando.

giovedì 20 giugno 2013

Canzone


C'è una mezzaluna, che mi fa l'occhiolino
in cielo, e tante stelle che illuminano il buio
sulla carrozza ferma là, sotto quel lampione
il vetturino finge d'essersi addormentato,
mentre noi stiamo parlando del tempo e dei falò.

Ci son parole nuove, tra i giochi di bambino,
in quel baule antico, però sono proibite.
E notti insonni ad ascoltare la fantasia,
mille lettere mai scritte e dimenticate,
nostalgia delle occasioni perdute e... ci sei tu!

sabato 8 giugno 2013

Storie di anarchici, pirati e cavatori.


“In questo basso mondo
tutto comincia con l'immagine
e prosegue con la metafora”
(D. Pennac – Signor Malaussène)



L'ospite che a casa mia lo nota, appoggiato sul davanzale della finestra della cucina, finisce facilmente per credere che si tratti di un alpino intento a scalare una parete rocciosa. In realtà, la piccola scultura di bronzo, fissata a un ravaneto di marmo bianco di Carrara, rappresenta un tecchiaiolo. Cavare un blocco di marmo dalla montagna che lo custodisce non è così facile come tagliare un panetto di burro. Lungo le linee di sezionatura del gigantesco monolite si formano delle scaglie, il cui peso può raggiungere alcuni chilogrammi, che rimangono precariamente incastrate nelle fratture della roccia. I ravaneti, appunto (per una corretta pronuncia, ricordarsi di arrotare per bene la erre...). Compito del tecchiaiolo è di calarsi lungo la parete di marmo per rimuovere i ravaneti, prima che possano cadere in testa ai cavatori.

giovedì 6 giugno 2013

Collage (quasi) cronologico

Belleville è il quartiere arabo di Parigi, del cui mercato settimanale ricordo succulente piramidi di pompelmi rosa troneggianti sui banchi della frutta, mesti lapin appesi a testa in giù e raffinati caftani da Mille e una notte. Passeggiando fra le bancarelle notai sullo sfondo l'insegna dello Zebre (ed era difficile che la sagoma gigante di una zebra bianconera potesse sfuggire allo sguardo avido del pellegrino letterario). La visita a Belleville divenne un must del mio primo e unico viaggio a Parigi dopo aver letto i libri di Daniel Pennac. Nel suo “Signor Malaussène”, Pennac narra le vicissitudini del Film Unico, che doveva essere proiettato proprio sugli schermi dello Zebre.