e le note vengono aggiornate di quando in quando)
domenica 28 luglio 2013
Canavese reloaded - Tre
“Bene, Maurizio. E ora si va alla bersagliera, ok?”. Facile a dirsi. I bagagli ci appesantiscono. Però dalla Charlie Bravo alla stazione ferroviaria c'è un pezzetto di strada e rischiamo di perdere il treno. Charlie Bravo è la caserma Cesare Battisti di Aosta, dove io e Maurizio stiamo frequentando il corso AUC (Allievi Ufficiali di Complemento, retaggio del tempo in cui il servizio militare era obbligatorio). Le festività natalizie sono alle porte e ci spetta la “ministeriale”, alcuni giorni di licenza che consentono finalmente anche a noi che proveniamo dalle remote lande nordestine di rientrare a casa. Malgrado l'energia dei vent'anni e la tempra del duro addestramento a cui siamo sottoposti da qualche mese, la nostra corsa verso la stazione si rivela affannosa
venerdì 26 luglio 2013
Canavese reloaded - Due
Dopo che per la seconda volta ho rifiutato la spremuta di arance che Antonella si era offerta di prepararmi a colazione, mi sembrava necessario giustificare la mia ritrosia: me l'hanno sconsigliata, ho detto. Anche a me, fa lei di rimando, per il reflusso. E così scopriamo di avere qualcos'altro in comune.
Arrivo al Forte di Bard percorrendo la Statale 26, che fiancheggia una Dora irruenta. A Pont Saint Martin le lastre di pietra che coprono le abitazioni annunciano l'ingresso in Val d'Aosta. I ripidi fianchi della montagna sono tappezzati di terrazzamenti, dove le viti sono coltivate a pergola e a sostegno dei tralci stanno, come piccoli menhir, solide colonne di pietra.
giovedì 25 luglio 2013
Canavese reloaded - Uno
Devo dire che ci tenevo. Ancora prima di partire per la traversata che mi avrebbe portato a percorrere l'intera pianura Padana fino a Ivrea per la seconda volta, speravo davvero che Antonella mi avrebbe alloggiato nella vecchia cappella della cascina. Suo marito, Massimo, me l'aveva fatta vedere lo scorso anno, narrandomi la fatica della ristrutturazione, che aveva curato da sé con l'aiuto di qualche amico. La difficoltà nello scalfire quei muri solidi in cui andavano infilati i cavi elettrici, il sudore necessario per ripulire lo splendido pavimento originale in cotto, tutto sotto l'occhio vigile della Sovrintendenza. E ora eccomi qui, coccolato dal calore del legno e dal frinire delle cicale. Nella stanza non manca, anche questa volta, una ricca dotazione di materiale turistico, assai utile per il mio soggiorno, grandi libri fotografici e una piccola biblioteca ad uso degli ospiti.
mercoledì 17 luglio 2013
Ferrara memories.
La prima volta arrivai al Festival Buskers di Ferrara nel 2003. Fu una decisione dell'ultimo momento: se trovo posto, prendo un paio di giorni di ferie e ci vado. Trovai una suite da 80mq in piazza Duomo, al costo di una dignitosa camera d'albergo (l'hotel era aperto da poco, ancora privo di bar per le colazioni, ed era in fase promozionale). Stavo proprio nell'occhio del ciclone: di notte, fino alle tre non c'era verso di dormire, a causa degli irriducibili che si trattenevano in piazza ben oltre la fine dei concerti. Alle sei passavano quelli della nettezza urbana a ripristinare la percorribilità delle vie. Tanto per dire che la mia idea di vacanza non coincide necessariamente col riposo: la posizione della camera dal punto di vista logistico era indovinata e la vista sulla città invidiabile. Arrivai un mercoledì, verso le cinque della sera, quando il centro cittadino iniziava la sua metamorfosi. Poi fu un'esplosione di musica e stupore. Ci tornai ogni anno, fino credo al 2007, trattenendomi ogni volta per l'intera durata del festival.
venerdì 12 luglio 2013
Ferrara Buskers Festival Souvenir
Il mio primo video-album, dedicato al Ferrara Buskers Festival e ai suoi artisti, un caleidoscopio sonoro capace di trasmettere emozioni sempre vive.
mercoledì 10 luglio 2013
Paris 2006 (Tre)
Venerdì, 3 novembre.
Penultimo giorno in questo meraviglioso mondo incantato. Come da programma, arriviamo in metrò fino a S. Michel per fare il biglietto giornaliero del Bateaubus, che troviamo pronto in partenza. Scendiamo alla prima fermata, Jardin des Plantes, senza immaginare lo stupore che ancora una volta s'impossesserà ben presto di noi. Come dappertutto qui a Parigi, gli spazi sono immensi, le costruzioni imponenti, la meraviglia è scontata. L'idea era di visitare il Jardin d'hiver, la serra tropicale, che però è in fase di restauro, come del resto molti dei monumenti e degli edifici della città. I parigini dimostrano di tenere in grandissima considerazione tutte le loro bellezze (comprese le abitazioni), a cui dedicano cure amorevoli, pulendo e restaurando senza sosta. Anche le strade e i marciapiedi del nostro quartiere, sulle quali ieri sera rincasando avevamo notato delle foglie cadute dai platani, la mattina sono linde come la corsia di un pronto soccorso. Tramontata l'idea di visitare la serra, decidiamo allora di tuffarci nel vicino zoo, dove ci imbattiamo in una meraviglia di seguito all'altra,
Penultimo giorno in questo meraviglioso mondo incantato. Come da programma, arriviamo in metrò fino a S. Michel per fare il biglietto giornaliero del Bateaubus, che troviamo pronto in partenza. Scendiamo alla prima fermata, Jardin des Plantes, senza immaginare lo stupore che ancora una volta s'impossesserà ben presto di noi. Come dappertutto qui a Parigi, gli spazi sono immensi, le costruzioni imponenti, la meraviglia è scontata. L'idea era di visitare il Jardin d'hiver, la serra tropicale, che però è in fase di restauro, come del resto molti dei monumenti e degli edifici della città. I parigini dimostrano di tenere in grandissima considerazione tutte le loro bellezze (comprese le abitazioni), a cui dedicano cure amorevoli, pulendo e restaurando senza sosta. Anche le strade e i marciapiedi del nostro quartiere, sulle quali ieri sera rincasando avevamo notato delle foglie cadute dai platani, la mattina sono linde come la corsia di un pronto soccorso. Tramontata l'idea di visitare la serra, decidiamo allora di tuffarci nel vicino zoo, dove ci imbattiamo in una meraviglia di seguito all'altra,
domenica 7 luglio 2013
Paris 2006 (Due)
Mercoledì, primo novembre.
Abbiamo trascorso due giorni intensi, imprevedibili e divertenti, ci siamo stancati, ma ne valeva la pena. Ieri mattina, come previsto, siamo andati al mercato di Belleville. Ce lo immaginavamo diverso entrambi: abbiamo trovato una quantità incredibile di banchi di frutta e verdura, coloratissimi e appetitosi. Piramidi di arance, manghi, pompelmi israeliani, grappoli d'uva lussuriosi, fichi d'india, datteri, mele, limoni, pomodori, melanzane, quarti di zucca, cetrioli extra-large, avocado e pesci di ogni razza, interi e sfilettati. Un turbinio di colori e sapori, profumi e gesti e grida dei venditori.
giovedì 4 luglio 2013
Paris 2006 (Uno)
Verso la fine di ottobre del 2006 iniziai il mio primo, e finora, unico soggiorno a Parigi: una settimana di emozioni, stupore e divertimento, di cui ho tenuto traccia in uno dei miei diari di viaggio. Che oggi inizio a condividere col resto del mondo.
Buona lettura!
Lunedì, 30 ottobre.
Finalmente oggi potremo cominciare a utilizzare la nostra Carte Orange. E' stato il primo impegno che ho voluto prendermi appena arrivato a Parigi. Sabato mattina, dopo una faticosissima notte trascorsa nelle cuccette di TRENITALIA, io e Daniela siamo arrivati nella piccola stazione di Bercy, dove, come immaginavo, non era disponibile un deposito bagagli. Trascinandoci appresso i nostri ingombranti bauli, abbiamo allora inaugurato la metropolitana raggiungendo la Gare de Lyon. Là, dopo aver sistemato le valigie, abbiamo ottenuto la nostra tesserina colorata, che ci consentirà di percorrere in lungo e in largo la Ville lumiere.
Buona lettura!
Lunedì, 30 ottobre.
Finalmente oggi potremo cominciare a utilizzare la nostra Carte Orange. E' stato il primo impegno che ho voluto prendermi appena arrivato a Parigi. Sabato mattina, dopo una faticosissima notte trascorsa nelle cuccette di TRENITALIA, io e Daniela siamo arrivati nella piccola stazione di Bercy, dove, come immaginavo, non era disponibile un deposito bagagli. Trascinandoci appresso i nostri ingombranti bauli, abbiamo allora inaugurato la metropolitana raggiungendo la Gare de Lyon. Là, dopo aver sistemato le valigie, abbiamo ottenuto la nostra tesserina colorata, che ci consentirà di percorrere in lungo e in largo la Ville lumiere.
martedì 2 luglio 2013
I nuovi schiavi
Quando su queste pagine evocavamo un feudalesimo di ritorno era l'inizio del 2012. Ora trovo un bell'intervento della collega Marcella Rossi, che propongo volentieri ai miei sparuti lettori.
I nuovi schiavi
Società moderna, economia feudale
Negli ultimi mesi la lettura di giornali e di blog culturali ha riservato ai lettori la sorpresa del ritorno di parole e concetti che non si ascoltavano più da decenni. Si è tornato a parlare di economia feudale riferendosi ad un concetto di economia che non gira più attorno a produzione e lavoro, ma solo alla rendita. Si è ritornato a parlare di un argomento, per la nostra società, alieno: quello di schiavitù. Scrive l'antropologo Claude Meillassoux: "La schiavitù non è finita. Essa perdura nelle società che si definiscono umanistiche, anche se edificate sulla spoliazione dell'uomo".
lunedì 1 luglio 2013
La firma digitale (2)
Ed ecco qua la seconda parte del mio breve saggio datato 2002, per il quale valgono le considerazioni già espresse in premessa alla prima puntata. Buona lettura!
Dalla crittografia a chiave pubblica alla firma digitale.
Tritacarne a senso unico.
Ammettiamo ora che il famigerato “man in the middle”, quel terzo incomodo continuamente appostato per spiare i nostri movimenti, riesca ad intercettare un messaggio cifrato a noi diretto e a romperne la chiave, decrittandolo. Egli potrebbe alterare i contenuti del messaggio, magari modificando l’importo di un ordine di pagamento diretto a una banca o il prezzo di offerta per un contratto di fornitura, ricifrare poi il tutto con la chiave pubblica del destinatario e far proseguire le informazioni come se nulla fosse.
Iscriviti a:
Post (Atom)