e le note vengono aggiornate di quando in quando)
domenica 22 settembre 2013
Fif2013 - quattro
La mattina al b&b ho come compagni di merende una piacevole coppia milanese, madre e figlio. A dire il vero vengono da Monza e sono qui perché lui ha intenzione di acquistare una fisarmonica, così si fanno un tour delle fabbriche in zona e nel frattempo seguono il Festival. L'altro tavolo è occupato da una banda di maleducati veneziani di abbondante mezza età che per fortuna si trattengono soltanto un paio di giorni. Il locandiere confessa di restaurare mobili per passione dopo che che ho lodato una cassapanca ultracentenaria che fa bella mostra nella sala colazioni. Getulio faceva il vigile urbano, ma ora è in pensione. Ha ristrutturato un rudere che stava vicino a casa, in cui organizzava grandi feste con gli amici e ne ha ricavato questo splendido b&b. Dice che, più che altro, non l'ha fatto per sé, ma per i figli. Il maschio è studente universitario di lungo corso in fisica ed è appassionato di meteorologia. Non mostra di avere grande interesse a prendere le redini dell'attività, mentre suo padre da qui a qualche anno vorrebbe potersi ritirare sul serio e cedergli il posto. Dedico la mattinata ad altre audizioni. Stavolta è il turno della musica classica e il ventaglio di nazionalità che sfilano sul palco è notevole: Cina, Serbia, Polonia, Croazia, Russia. C'è anche un italiano. Si ascoltano giovani interpreti di grande bravura che propongono autori classici e avanguardie. E' di rigore l'abito scuro. Anche per lo strumento. Le fisarmoniche da concerto sono oggetti di alto artigianato, costose e solenni. Nere, con mantici sobri ed eleganti. Ieri sera, in pizzeria, quattro dei ragazzi cinesi che si erano cimentati nelle audizioni mattutine hanno fatto impazzire il cameriere già al momento di ordinare le bevande. Alla fine, al posto dell'acqua è arrivata una coca cola. Si rimedia, ma la bottiglia è da litro. Troppa grazia, meglio una Fanta. Arriva un cestino di pane tagliato a fette e del formaggio grattugiato da mettere sulla pasta. Dopo aver annusato il pane gli orientali si informano se per mangiarlo occorre cospargerlo di grana. Poi arrivano altri sei loro compatrioti e inizia un altro giro di giostra. Oggi me li ritrovo da O'Brian in nutrita schiera. Insistono per avere zampe di pollo fritte. Scontro di civiltà. Culinarie. In una saletta proprio di fronte all'Auditorium San Francesco si proietta un video realizzato per celebrare il centenario dalla nascita di Paolo Settimio Soprani, in cui si ripercorre la storia della benemerita famiglia. Fu lui a rilanciare la FARFISA introducendo l'elettronica, quando il crollo delle vendite di fisarmoniche, attorno alla fine degli anni '50 fece entrare in crisi l'intero distretto. L'Auditorium è un confortevole salotto, dove si può ascoltare buona musica al riparo dalla brezza che verso sera qui si alza puntuale, e pianificare l'esplorazione del Festival durante i cambi palco. Per concludere la giornata ascolto il duo Mythos, una coppia di valenti fisarmonicisti danesi che offrono interminabili pezzi di musica colta contemporanea. Quasi quasi stasera per evitare i cinesi salto la cena...
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