(dove, ancora una volta, si tirano le somme...)
Vedo, prevedo e stravedo...
Nella seconda serata si è discusso dell'assestamento al bilancio di previsione per l’anno 2013, approvato lo scorso 10 di agosto. Per la verità, nel caso di specie, “discutere” pare un verbo assai poco appropriato. Come d’uso, i consiglieri di opposizione, abituati a documentarsi sugli argomenti portati all’esame dell’Assemblea, sono intervenuti ponendosi dubbi che hanno poi tradotto in altrettante puntuali richieste di spiegazioni rivolte agli amministratori attualmente in carica. Del resto, siccome questi argomenti non vengono affrontati nella loro sede naturale (che sarebbe la commissione, ormai non più convocata per via della spending review…), bisogna ragionarne in fase di votazione. Mentre dai banchi delle minoranze sono arrivati numerosi i quesiti e le osservazioni, sbalordisce ancora una volta che non uno dei consiglieri di maggioranza avverta la necessità di partecipare al dibattito se non per liquidare con fastidio le obiezioni sollevate. Credere, obbedire e votare! La supponenza con cui il vicesindaco mostra di considerare le osservazioni del consigliere Mazzacani (sempre puntuale scrupoloso e dettagliato nelle proprie argomentazioni) suonano offensive non tanto verso il singolo interrogante e gli elettori che egli rappresenta, ma soprattutto nei confronti dell'intera cittadinanza. Conviene ricordare al giovane amministratore pidiellino che gli argomenti portati in Consiglio non sono questione privata da risolversi con qualche battuta sprezzante. Viviamo da vent’anni in un clima politico e sociale per cui si ritiene che chi vince prende tutto, potendo porsi con arroganza al di sopra di ogni regola. Si è purtroppo affermata l’idea che la legittimazione guadagnata col voto svincoli il trionfatore da ogni responsabilità nei confronti di chiunque, si tratti degli organi istituzionalmente posti a garanzia o degli stessi cittadini, che una volta concorso all’ordalia elettorale perdono ogni attrattiva fino al prossimo giro di giostra. Si deve constatare con l’amaro in bocca come il governatorato che precariamente regge le sorti della nostra città da un paio d'anni sia a pieno titolo figlio di questa sciagurata stagione.
Carlo Mucignat forse crede di trovarsi nel CdA di un’azienda rettamente amministrata quando chiede conto dell’importo evidenziato a titolo di canoni concessori per i diritti di escavazione, che gli pare sovrastimato, per poter votare con cognizione di causa. E, non ottenendo risposte, prova a ripetere la domanda, fino a che perfino il presidente del consiglio deve sondare più volte la disponibilità di qualcuno che si prenda la briga di confermare se le poste in bilancio sono state verificate. Mentre l’assessore Redigonda si affanna a cercare il conforto telefonico di qualcuno che lo aiuti a levarsi d’impiccio, ci pensa il capogruppo della Lega Nord a tranquillizzare le masse, osservando che in fondo non stiamo discutendo di cifre da far tremare le vene dei polsi e pertanto il sostegno della sua parte politica alla manovra è garantito. Considerata l’accuratezza con cui questa Amministrazione fa di conto non si riesce a dargli torto. Il preventivo della famosa palestra autoreggente di Villa d’Arco si era saldamente attestato a 1,3 mln, ma ora, avendo trascurato di considerare alcune spesucce di lieve entità, se e quando si concluderanno i lavori è possibile che si arrivi a cifra tonda. Vanificando così l’impegno profuso dall’asseveratore che aveva garantito l’autosostenibilità dell'opera. Ma sulla spinosa questione vige il riserbo più stretto, in attesa che la commissione d’indagine istituita dal Consiglio concluda la propria attività. Di fronte a queste oscillazioni, non si può che essere d’accordo con l'esponente leghista: 50 mila euro in più o in meno non sono poi la fine del mondo. Del resto anche noi quando andiamo dall’ortolano ad acquistare un paio di cespi di lattuga prima di pesarli mica li scrolliamo per farli sgocciolare come si deve! Dopo che il Sommosacerdote, anche lui ormai in preda allo sconforto, per l’ennesima volta domanda se qualcuno vuole rispondere a Mucignat, finalmente qualcosa pare si muova. A Redigonda bisogna quanto meno riconoscere la buona volontà e la sollecitudine che dedica alla richiesta dell'ex-sindaco. Lo tranquillizza con molta cortesia tranquillizza: si informerà meglio e ne darà conto in una delle prossime occasioni. E’ un vero peccato che l’assestamento di bilancio debba essere approvato stasera… Insomma ancora una volta l’attuale maggioranza dimostra la scarsa considerazione in cui tiene il Consiglio e la cittadinanza tutta: un tema di rilevante interesse, a cui viene dedicata un’intera sessione di lavori, è ridotto al rango di noioso adempimento formale, null’altro che una poco significativa appendice.
(Fine)
Purtroppo è così! Manca assolutamente una cultura istituzionale. Mucignat, da Sindaco, era documentatissimo su tutto e rispondeva puntualmente a tutte le richieste di chiarimenti dell'allora opposizione...anche quando erano richieste provocatorie. Mah!
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