(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

sabato 21 dicembre 2013

Il tempo delle buone azioni

Con l’approssimarsi del Natale ci sentiamo tutti più buoni. Malgrado le difficoltà della crisi economica, l’aria di festa delle luminarie, gli addobbi e le onnipresenti casette contribuiscono a rallegrare gli animi e a farci sentire più ben disposti nei confronti del prossimo. Accade così anche in Consiglio Comunale. Nella seduta del 19 dicembre sono stati numerosi gli interventi dei consiglieri di maggioranza e di opposizione sul tema dell’acquisto di azioni della società GEA – Gestione Ecologiche e Ambientali SpA, alla quale è affidato il servizio della raccolta e smaltimento dei rifiuti nella nostra città. Poiché, come bene ha osservato nel corso del dibattito il consigliere Venerus, ci si trova di fronte all’ennesimo pateracchio, conviene provare a fare un po’ di chiarezza. In tutta fretta la Giunta ha portato all’attenzione del Consiglio un OdG con cui si proponeva l’acquisto di una modesta partecipazione in GEA, sostenendo la rilevanza strategica della decisione. Per poter adeguatamente valutare una decisione di tale portata, la documentazione è stata trasmessa ai consiglieri martedì 17, tanto che anche l’avvocato Vampa è intervenuto per suggerire di sospendere la discussione al fine di consentire a tutti di formarsi un’opinione compiuta. Ma il provvedimento, si diceva, è urgente e indifferibile e va adottato entro il 31/12. Come mai? Esigenze contabili di GEA, si argomenta. In realtà, dagli elementi raccolti nel corso del dibattito lo spettatore impertinente annota che: la quota azionaria in corso di acquisizione da parte del Comune di Cordenons era di proprietà del Comune di Spilimbergo. L’impegno di acquisire le azioni risale allo scorso mese di maggio (sarebbe interessante capire chi si è impegnato e su mandato di quale organo istituzionale, ma fa niente). Per gli ordinari motivi di disordinata burocrazia e beghe interne alla variabile maggioranza il tempo è trascorso invano fino a qui e ora bisogna accelerare il passo, perché nel frattempo, come ci informa l’Amministratore Unico di GEA, presente in aula, quelle quote le ha rilevate la stessa società. Dal sito web di GEA se ne può scaricare lo statuto, dove sta scritto che “il capitale sociale deve essere sempre interamente posseduto da Enti pubblici, come richiesto dalla lettera c) del comma 5 dell'articolo 113...” ecc. Ecco allora che il motivo di tanta ambascia nel concludere l’operazione pare meno evanescente: si deve porre rimedio prima che la chiusura del bilancio cristallizzi una situazione, per così dire, pasticciata. Poco male, bastava dirlo subito, anche perché l’importo in ballo è modesto (si parla di 8 mila euro) per un’Amministrazione abituata a investimenti milionari. Quando poi si sente ripetere che con uno 0,2% di quote azionarie (0,288 per i più pignoli) si pensa di poter incidere sulla governance di un’azienda di cui il Comune di Pordenone possiede quasi il 97% (fonte bilancio 2012 GEA, dal sito web), be', ci si consenta almeno di inarcare le sopracciglia. Per garantire la legittimità degli atti portati all'attenzione del Consiglio è stato necessario acquisire il parere dei revisori dei conti. Che sono stati convocati in conferenza telefonica all'ultimo momento. Insomma, nemmeno i fratelli Marx... Ancora una volta si rende evidente la scarsa considerazione che la Giunta riserva ai lavori consiliari: l'argomento andava portato per tempo in commissione, dove potevano svilupparsi le più opportune riflessioni, e non presentato all'approvazione come un fatto compiuto. In ogni caso, la maggioranza i numeri ce li ha e, rientrato lo scetticismo dell'avvocato Vampa e della new entry Bottosso, che raccomanda di non fare più così la prossima volta, malgrado la decisa opposizione dell'agguerrito consigliere Biason e la scontata contrarietà delle minoranze, la decisione si approva, con gran sollievo dell'Amministratore Unico. Qualche settimana fa in quel di Fanna si è ascoltata l'esperienza del Comune di Ponte nelle Alpi per bocca del bravo assessore Orzes, che ha spiegato come quella piccola comunità sia riuscita a diminuire del 90% il conferimento in discarica del rifiuto indifferenziato, con la conseguente riduzione di costi. Il risparmio conseguito ha consentito di gestire il servizio in house, con la costituzione di una società che dà lavoro a15 dipendenti (quindici famiglie), rimodulare la tassa, commisurandola al numero di svuotamenti dei Napo e garantire un particolare supporto agli anziani e alle famiglie con bimbi in fasce (pannoloni e pannolini). E se provassimo sfacciatamente a copiare da loro?

Nessun commento:

Posta un commento

se sei un utente anonimo, ricorda di aggiungere in calce il tuo nome ;-)