(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

lunedì 29 dicembre 2014

Homo faber


“L'errore che il sistema economico sta pagando è l'essersi basato su una visione a breve termine e sul modello della flessibilità organizzativa, dell'instabilità e della velocità per adeguarsi ai cambiamenti.“
Fra la mole tracimante di fotocopie, ritagli di giornale, appunti scarabocchiati in fretta sul primo brandello di carta disponibile, volantini, stampe di materiale trovato in rete, inesorabilmente destinati al caos, temevo di averla perduta. E' un'intervista pubblicata il 14 gennaio 2008 sul Sole24ore, di cui ero certissimo di avere conservato la fotocopia. L'intervistato è Richard Sennett, “sociologo americano professore alla New York University e anche alla London School of Economics nonchè consigliere di Barack Obama”. Scartabellando fra i mucchi di carte l'ho ritrovata e, per evitare di perderne traccia definitivamente, ne riporto il testo copiaincollato dal web. Sulla mia fotocopia è evidenziato il periodo che alla prima lettura mi aveva maggiormente colpito, perché sintetizza una realtà di cui mi ero reso consapevole ben prima di conoscere il pensiero di Sennett: è quello riportato all'inizio di questa nota. Era il gennaio del 2008, ma il pensiero del sociologo americano ha radici più lontane. A mio parere vale davvero la pena di dedicare un po' di tempo e qualche riflessione a questa intervista, piena di utili spunti e tanto buonsenso. Buona lettura!

domenica 28 dicembre 2014

La via alta (prima parte)

Era da un po' che avevo in animo di pubblicare questo documento, sollecitato dai post di un vecchio amico che di recente ha scoperto il piacere della condivisione online tramite i social network. Nel maggio del 2005, la rivista "Eventi" - Periodico di cultura, storia, politica e attualità - pubblicò uno dei suoi numeri monografici interamente dedicato allo sviluppo dei collegamenti ferroviari nel pordenonese. Ricorreva quell'anno il 150° anniversario dell'inaugurazione della linea ferroviaria che il Governo del Lombardo Veneto aveva voluto per completare la rete dell'Imperial regia privilegiata Strada ferrata Ferdinandea. Il pezzo che riporto tratta della scelta che si rese necessaria all'epoca fra i due tracciati opzionali proposti dagli ingegneri. Lo ritengo un documento di storia locale particolarmente interessante e per questo lo condivido volentieri.

sabato 27 dicembre 2014

Diritti plurali

Ho lasciato il mio indirizzo mail ovunque e mi sono iscritto a un numero indefinito di newsletter. Di conseguenza, ricevo giornalmente un sacco di posta elettronica dai contenuti più o meno interessanti. Fra il materiale che mi giunge da una pluralità di sigle sindacali, ho tratto il documento che riporto di seguito, che è lo scarno resoconto di una riunione, nel quale tuttavia si possono leggere delle considerazioni lapidarie, che condivido. Mi auguro che la lettura di questo testo possa instillare il dubbio in tutte quelle persone che, su certi argomenti, si professano contrarie a prescindere. Anche senza avere contezza dei temi trattati. E che i dubbi riescano a suscitare la curiosità di approfondire, così da conoscere meglio e riuscire a farsi un'idea più consapevole e matura delle questioni che troppo spesso vengono liquidate con fastidio o sufficienza. Quando non in maniera più becera. Perché dietro a questi dibattiti ci sono le persone, con i loro affetti e i loro dolori, con i loro diritti e legittime istanze.

venerdì 26 dicembre 2014

Eurosì, Euronò... Euroboh!

Nel panorama internautico locale, da poco si è affacciato un gruppo di discussione che finalmente non è più tale soltanto di nome. Nel gruppo “Cordenons, politica e dintorni”, pare si riescano a intavolare discussioni, per quanto virtuali, che se pur a volte animate da toni urticanti, fan sempre bene. La tentazione di trasformare il gruppo in uno di quei pollai televisivi in cui vince chi urla di più è sempre forte, vista la pluriennale assuefazione procurata dal tubo catodico, unita a un progressivo indebolimento neuronale, ma per il momento il confronto dialettico pare resistere. Non prevalebunt! Stimolato dalle sollecitazioni, determinate ed argute, di un concittadino globe trotter, mi sono impegnato in un botta e risposta sull'euroscetticismo e, in particolare, da ultimo, sulle tesi di un economista à la page, Alberto Bagnai, che dal prestigioso ateneo pescarese che gli ha concesso la titolarità di una cattedra professorale, scrive ed esterna teorie macroeconomiche.

giovedì 25 dicembre 2014

London 14 - Appendice civica

Durante la mia permanenza, nel mio girovagare mi son servito del cavallo di San Francesco, ma spesso ho approfittato dell'efficientissima rete dei trasporti pubblici. Per chi, come me, arriva dall'Italia, l'impatto con il servizio pubblico britannico è al tempo stesso sorprendente e frustrante. Una fitta e capillare ragnatela di linee metropolitane e ferroviarie, unita ai caratteristici bus rossi a due piani, assicura collegamenti rapidi e in grado di soddisfare le più diverse esigenze. Da Clapham Junction in 5 minuti si raggiunge Victoria, a bordo dei moderni convogli della National Railway. Una volta all'interno, messaggi vocali dal significato comprensibile perfino per uno straniero, ripetono ad ogni fermata la destinazione del treno e rammentano ai viaggiatori il nome della stazione successiva. Il testo dei messaggi vocali scorre su display digitali facilmente visibili. Lo stesso nella Underground.

mercoledì 24 dicembre 2014

London 14 - Due

La casa che mi ospiterà per qualche giorno è accogliente. L'appartamento si trova in un piccolo caseggiato tinto di rosa, all'angolo della strada. Il traffico è sostenuto, ma la camera da letto fortunatamente è ricavata sul lato posteriore, verso l'interno. Certo, per il traffico aereo non c'è rimedio. E qui i voli sono incessanti. All'uscita della stazione ferroviaria di Clapham Junction c'è un piccolo ma fornito supermarket Saynsbury's. Sugli scaffali non mancano i prodotti italiani. Diverse le marche di prosecco. Acquisto birra Guinness, rigorosamente in bottiglia, the e biscotti per la colazione, qualche snack. Poi rientro a metter su la zuppa di farro della Despar che mi sono portato da casa. Ruggero, il mio fornitore referito di scorfani in guazzetto di olive e capperi, mi aveva informato prima di partire che a Covent Garden, nei fine settimana, ci lavora un suo cugino. Il locale si chiama Food for tohught, ed è un take away vegetariano. Gaby è professore universitario, laureato in astrofisica. Nei week-end si rilassa cucinando. Magica Londra! La seconda giornata da turista inizia molto easy.

martedì 23 dicembre 2014

Todos consilleros!

Nel Gran Circo del Consiglio Comunale ci è toccato in sorte di avere due consiglieri che si chiamano entrambi Loris Zancai. Per fortuna, uno è maschio e l’altra è femmina, così, almeno la differenza di genere consente di riferirsi senza possibilità di fraintendimento al corretto destinatario. Ebbene, IL consigliere Zancai non perde occasione per deliziarci con le sue frivolezze, ogni qual volta prende la parola su qualche argomento (e la sua ansia di protagonismo è garanzia di partecipazione assidua al dibattito). Memorabile rimase il suo commento all’ennesima evanescente tirata del Signorsindaco, abile rètore e consumato politico, che sa parlare a lungo senza dire nulla. Al termine del consueto pistolotto sindacale, IL consigliere Zancai esordì definendo la risposta del Maestro ancora una volta evacuativa… Ma questo succedeva quando il nostro militava all’opposizione e non faceva mancare le sue strumentali provocazioni. Ora IL consigliere parrebbe essersi incardinato in questa Coesa Maggioranza ad assetto variabile, ma quando intravede l’occasione per guadagnare qualche francobollo di visibilità ed acquisire consenso attraverso dichiarazioni smaccatamente populiste, non si lascia sfuggire l’occasione ed esterna senza ritegno.

lunedì 22 dicembre 2014

London 14 - Uno


I miei compagni di volo avevano calorosamente patrocinato un'escursione domenicale a Camden Town. Dopo aver preso qualche sommaria informazione, ho deciso di dar loro retta soltanto perché nella vicina Albert Street ha sede un museo ebraico che viene presentato con toni entusiastici dalla mia guida della città. Così, dopo aver fatto colazione, mi avvio alla stazione del treno che mi porterà a Victoria. Lungo il muretto del ponte della ferrovia, uno scoiattolo di taglia Garfield rumina indisturbato e indifferente ai frettolosi passanti che sfrecciano poco lontano da lui. Intruppato mio malgrado nella calca metropolitana riesco a raggiungere la mia destinazione con un paio di cambi di Underground. Servizio impeccabile. Pulizia esemplare. Informazioni complete ed efficaci. Non si ha nemmeno il tempo di guardarsi un po' in giro, che arriva un nuovo convoglio, elegantemente moderno e tecnologico.

domenica 21 dicembre 2014

London 14 - Prologo

Il viaggio inizia con i migliori auspici. Avevo prenotato un posto auto al parcheggio C del Treviso Airport con ingresso alle ore 8:00. Arrivo in perfetto orario (un eventuale ingresso anticipato rispetto al termine schedulato era perentoriamente escluso dalle regole della casa). L'imbarco procede senza intoppi, se si esclude il piglio scontroso della ragazzina bionda assisa al desk del check-in: ea tosatioea no ea ga gnancora capìo quanto che ea xe fortunada a lavorar visìn casa.... Nei voli low-cost capita di ritrovarsi in un melting-pot low profile: giovani coppie ruminanti chewing-gum non stop e fastidiosamente logorroiche sciorinano banalità da Novella 2000; creature innocenti, deportate abroad da genitori a rischio d'interdizione starnazzano festose. Le hostess giallo-blu ti introducono immediatamente nel clima britannico: pallide come convalescenti e truccate da Betty Boop. La sonorità della lingua fortunatamente garantisce una piacevole accoglienza. Il giovane steward arriva da Pisa, sfoggia una banana da rockabilly e mi convince ad acquistare un paio di biglietti di una lotteria istantanea,

giovedì 11 dicembre 2014

Errare humanum est.

Perseverare, invece, è … folpo! Per la seconda volta, in breve volgere di tempo, leggiamo dichiarazioni del Presidente del Consiglio Comunale, che definire avventate sarebbe fin troppo generoso. Ormai, trovare le metafore più acconce per illustrare le vicende consiliari diventa esercizio sempre più impegnativo, dato che la realtà riesce a superare di gran lunga la più sfrenata fantasia. Già in seguito alla scorsa assise, pronosticava a mezzo stampa il Sommosacerdote tremende rampogne legali a danno di un incauto cittadino che si sarebbe azzardato a immortalare con la propria fotocamera i banchi del Consiglio, privo della necessaria patente presidenziale.
A questo proposito, giova osservare (e tocca ricorrere a un'autocitazione):
che videoriprendere le sedute consiliari o scattare foto senza la prescritta autorizzazione del Presidente del Consiglio configuri una contravvenzione al “Regolamento per la disciplina delle adunanze del Consiglio Comunale” è fuor di dubbio.

martedì 9 dicembre 2014

Montefeltro Memories - Appendice storica

San Leo, come Perugia, si trovano in terre che hanno conosciuto un pluriennale dominio papalino, e i sentimenti anticlericali qui si suggono col latte materno. Lo si intuisce leggendo il testo di questa lapide, murata sulla piazza Dante. Istigato dalla conversazione avuta con la locale assessora al turismo, nel fornito bookshop del Museo di arte sacra avevo acquistato un libriccino che prometteva di illustrare le tappe feretrane di San Francesco. La copertina lasciava intuire una ristampa anastatica, e questo ha contribuito a maturare la decisione di acquisto. Iniziandone la lettura, mi sono ben presto avveduto che la pubblicazione conteneva un interessante saggio di storia locale, pubblicato in origine nel 1926,

lunedì 8 dicembre 2014

Montefeltro Memories - Happy End

Motivo e pretesto per la mia ennesima calata in Montefeltro sono stati i mercatini di Natale di Sant'Agata. Perciò, malgrado la nebbia e una fastidiosa pioggerella (che diventerà più tardi ben più aggressiva), devo inerpicarmi di nuovo fin lassù. Vuolsi così colà... Conosco bene le strade di queste lande, a rischio continuo di mal di mare. Non c'è nemmeno l'ombra di un sia pur breve tratto rettilineo. Se non son tornanti, si sale, si scende in continuazione, lungo percorsi ostinatamente curvilinei. Ogni breve spostamento si trasforma dunque per il viaggiatore ospite in una faticaccia. Perfino google maps, nello stimare il tempo di percorrenza del tragitto San Leo-Pennabilli (saranno una ventina di km) pronostica tre quarti d'ora buoni senza fare nemmeno una piega. E' un territorio che si difende da sé, questo, come le Langhe. Osteggia il proprio attraversamento e rende difficile agli umani insediarsi. Only the brave... Le condizioni delle strade, poi, non sono delle migliori. Vuoi le frequenti frane, che rendono i cigli quanto mai cedevoli, vuoi le gelate invernali e le abbondanti piogge d'autunno, che feriscono l'asfalto, vuoi l'estensione della rete, che evidentemente non rende possibile intervenire subito dappertutto (per il combinato disposto della spending review mista alla scarsa disponibilità di risorse finanziarie), ogni spostamento diventa un'avventura. Aggiungici la nebbia, la pioggia insistente e l'oscurità di queste giornate più prossime all'inverno che autunnali, e poi sappimi dir come starò...

domenica 7 dicembre 2014

Montefeltro Memories - San Leo

All'interno delle mura leonine (a San Leo, in Montefeltro, per intenderci) vivranno sì e no duecento persone. E' un borgo antico, dove la roccia che sorge dal terreno si fonde con le pietre angolari di case, torri e palazzi. Le vie del centro storico e le numerose rampe di scale che mettono in collegamento i diversi livelli su cui si sviluppa il borgo sono lastricate di pietre posate con un'attenzione di altri tempi: ciascun ciottolo rivela le cure amorevoli a lui destinate dallo sconosciuto operaio che lo ha fissato a terra. Il calore accogliente della pietra con cui sono edificate le costruzioni è il miglior benvenuto per ogni viandante. Quando di notte se ne percorrono le vie deserte, immerse in un silenzio ovattato dalla nebbia, il borgo infonde serenità e sicurezza, come un padre premuroso.

sabato 6 dicembre 2014

Montefeltro Memories - Pennabilli

Giancarlo mi dice che fino a dieci anni fa, l'edificio in cui è stata ricavata l'osteria era in realtà un'abitazione privata. Sono stati lui e suo figlio a ristrutturarlo trasformandolo in ristorante, con le camere al piano di sopra, e ora qui ci lavora tutta la sua famiglia. Quando venni qui per la prima volta, nel novembre 2005, avevano aperto da pochi mesi. Danilo, il figlio maggiore, vuole creare un pacchetto-vacanza che includa soggiorno a San Leo e un'escursione di mezza giornata. Gli consiglio senz'altro di pensare a Sant'Agata e alla Rocca delle Fiabe, che rappresenta secondo me un'attrazione turistica qualificante per l'intero territorio. Si mostra molto interessata alla conversazione anche la locale assessora al turismo, che si informa sull'allestimento del museo e dice che a Pordenone è stata accolta molto bene, di recente.

venerdì 5 dicembre 2014

Montefeltro Memories - La Rocca delle Fiabe

L'esercizio che mi ospita, per colazione, cena e notte, è a gestione familiare e il marito dell'ostessa, da autorevole patriarca qual è, non disdegna di trattenersi in amabile conversazione con i suoi selezionati avventori. Si apprende dunque che la stagione invernale è sempre piuttosto fiacca, dato che nei fine settimana anche le famiglie indigene, così come i turisti estivi, preferiscono trascorrere la giornata in uno dei tanti centri commerciali che devastano il paesaggio, e anche la moglie di Giancarlo non va esente da tale deprecabile usanza. Essendo però la signora autonoma ed automunita, se proprio non può farne a meno, alle Befane la ci deve andar diperconsè! Il figlio più giovane, pizzaiolo di vaglia, mi chiede conto della mia escursione sammarinese e si stupisce del mio apprezzamento: la città è diventata troppo commerciale, affollata com'è di bottegucce.

giovedì 4 dicembre 2014

Montefeltro Memories - San Marino

Dàiri arriva da Pinar del Rio, arrota la erre come soltanto i latinos sanno fare, e ha un sorriso accattivante sotto una fluente chioma corvina. Nella piovosa e umida San Leo vende pecorini, formaggio di fossa, vino di Vìsciole e Sangiovese. E' qui da due anni e non ha nostalgia. Il freddo le piace, dice. A Cuba fa sempre caldo e, a lungo andare, ci si stufa. Beato chi si accontenta... Mi vien da sorridere, se penso all'ingenuità di tutti quei turisti mordi-e-fuggi, figli della società futurista contemporanea, dove impera il mito della velocità, convinti che per poter visitare un luogo, piuttosto che un'intera regione, sia sufficiente qualche mezza giornata “e si è visto tutto”. Al viaggiatore per conoscere Venezia non basterebbe una vita. Sorprendersi col naso all'insù di fronte alla tela più grande del mondo, quella che adorna il soffitto della chiesa di S. Pantalòn, per esempio. Oppure visitarne il ghetto, con le sue sinagoghe.

mercoledì 3 dicembre 2014

Montefeltro Memories - Uno

I russi hanno una cultura fisarmonicistica inarrivabile. Da loro lo strumento si studia in conservatorio fin dalla notte dei tempi e oggi possono vantare una scuderia sconfinata di talenti. Così, metto in sottofondo una sonata di Bach eseguita al bajan da un virtuoso bielorusso e parto in direzione di San Leo. La musica saprà stemperare le tensioni del traffico provocate dalle numerose meduse impegnate alla guida di mezzi al di sopra delle loro possibilità. Seguono le ironiche melodie di Cochi & Renato, retaggio del tempo in cui si portavano i calzoni corti. Nel corso degli anni, mi sono confezionato delle compilation in mp3, masterizzando su ogni CD all'incirca una ventina di album,

domenica 30 novembre 2014

I folgorati, gl'ignari e … i visitors marziani!

“Venghino, siore e siori! Venghino al Gran Circo del Palazzo Comunale! Spettacoli serali e mattutini per grandi e per piccini! Più gente entra, più bestie si vedono!”.

Alla vigilia di un qualunque anonimo quarantottesimo genetliaco, il piatto forte della serata è costituito dalla mozione di sfiducia presentata dalle minoranze con l'appoggio dei due fuoriusciti, Biason e De Benedet. Scontato l'esito della votazione, dato che la maggioranza, nei nostri Comuni, è tale di nome e di fatto e dispone quindi dei numeri per governare. Quel che emerge, però, dall'animato dibattito, è un interessante caleidoscopio socio-politico che merita essere analizzato. Dopo tre anni dall'infausto esito delle consultazioni elettorali, che ha portato al governo della Città una strampalata armata Brancaleone,

martedì 25 novembre 2014

Non parlate al conducente

Durante un mio recente breve soggiorno a Carrara mi trovavo sull'autobus urbano che con velocità preoccupantemente sostenuta scendeva il rettilineo del viale XX Settembre diretto alla marina. Dovendo scendere nei pressi della Fiera, mi risolsi con qualche titubanza a interrogare l'autista, timoroso di poterlo distrarre e ben consapevole del monito che fino a qualche tempo fa compariva sulle vetture pubbliche: non parlate al conducente. Avendolo con la mia richiesta disturbato nell'attività di frenetica digitazione sul suo smartphone, ne ottenni una risposta alquanto stizzita e sbrigativa.

domenica 23 novembre 2014

Il banchiere, il neoassunto e i poeti del Duecento


Va', mia canzone, ad Arezzo, in Toscana
a lei ch'aucide e sana
lo meo core sovente

(Guittone d'Arezzo)

Quando iniziai a lavorare per la Banca Commerciale Italiana fui assunto dalla filiale di Genova, dove frequentai il corso per neoassunti. Assieme ad altri due neo-colleghi e compagni di corso si condivideva allora un appartamento a Nervi, alla fine di corso Europa, con vista (e udito, soprattutto notturno) sulla trafficata linea ferroviaria, dove dopo il tramonto transitavano rumorosi treni merci. Ogni mattina, per recarci in piazza Banchi, sede del corso, impiegavamo all'incirca tre quarti d'ora buoni di autobus (il 15). Praticamente da un capolinea all'altro. Si faceva colazione con focaccia alle cipolle e cappuccino, mentre alla sera, al rientro dal lavoro, ci attendeva la bottiglia del Martini bianco, che il nostro temporaneo coinquilino trevigiano, gaudente viveur, conservava in frigorifero.

venerdì 21 novembre 2014

Sindaci, sceriffi e matrimoni.




”Honi soit qui mal y pense”. Si fa un gran parlare in queste settimane, non solo sulla stampa locale, del tema dei matrimoni gay e della loro iscrizione nei registri dello stato civile. Da una parte, sindaci disobbedienti che registrano le nozze contratte all'estero (dato che in Italia ancora l'istituto non è contemplato dall'ordinamento), dall'altra i prefetti che ne ingiungono la cancellazione, istigati dall'oltranzismo ministeriale delle circolari alfaniane. Nel mezzo, varia umanità, che disquisisce spesso a vanvera di argomenti ai più ignoti, arroccandosi su posizioni di principio, precetti canonici e malinteso senso della tradizione. A ben vedere, la questione pare assai affine al tormentone sull'articolo 18.

mercoledì 12 novembre 2014

L'esorcizzazione di Pasolini

Nei giorni scorsi si è tenuto a Casarsa della Delizia un convegno di studi sul "poeta maledetto" del nostro tempo, cui ha portato la propria testimonianza anche Furio Colombo. Per quell'occasione, sul Messaggero Veneto è stato pubblicato un servizio in cui si ricordava l'espulsione di Pasolini dal P.C.I. friulano. La versione online del servizio ha ricevuto un interessante commento che arriva direttamente dal Canada. Lo riporto di seguito nella sua versione originale, in lingua friulana, che conferisce al testo una carica suggestiva ancora maggiore. Relativamente al passo in cui l'autore del commento s'interroga sulla possibilità che Pasolini venisse trattato nello stesso modo ai nostri giorni, rispondendo negativamente, il mio parere è del tutto diverso. Nella società attuale, che pur ha fatto discreti passi in avanti nel riconoscere e accettare molte diversità, l'anomalia Pasolini avrebbe ricevuto quasi sicuramente il medesimo trattamento.

domenica 2 novembre 2014

Carrara 2014


Preso dal mio mood vacanziero ho tralasciato di considerare che il primo novembre è festa anche per il resto della cristianità. Gli autobus, in particolare, a Carrara nei giorni festivi circolano con una frequenza assai rarefatta. Mi risolvo quindi q muovere la macchina e a salire verso il centro città. L'istinto mi porta a fermarmi poco distante dalla sede COMIT di via Roma, ora occupata da una delle innumerevoli Casse di Risparmio della Galassia. Trovo parcheggio proprio di fronte alla sede della Federazioni Anarchici. Mi ci vuol poco ad orientarmi e ritrovare le vie e le piazze che percorsi quasi 25 anni fa, quando venni da queste parti per lavoro. Avevo trovato alloggio la sera stessa del mio arrivo, un lunedì, nei pressi di piazza Alberica. Via Ghibellina, per l'esattezza (e come poteva essere, altrimenti?).

sabato 1 novembre 2014

Il Festival dell'Oriente

I biglietti degli autobus sono merce rara, lungo viale XX settembre. Vicino al mio B&B c'è il Museo del marmo, di fronte al quale si trova un punto informazioni dell'ufficio turistico. La ragazza al desk parla al telefono senza dar mostra di preoccuparsi troppo del suo unico avventore. Nel frattempo, le gironzolo intorno e raccolgo depliant, fra lo scarso corredo a disposizione. Gli orari del Museo del marmo li ho visti. Noto anche un artigianale tariffario del trasporto pubblico, scritto a mano su un foglio di carta chissà quanto tempo fa. Mi viene spontaneo domandare se ne vendono. Dispiaciuta, la ciarliera informatrice turistica mi risponde che no, li hanno terminati. E quella mappa della Lunigiana? Stanno aspettando che la ristampino, ma dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. Capito. Sarà meglio che vada, prima di perdere altro tempo. Un provvidenziale tabacchino mi fornisce dei due minuscoli lasciapassare che mi consentiranno di andare a tornare dalla fiera, a Marina di Carrara.

venerdì 31 ottobre 2014

Sant'Anna di Stazzema


Ha ragione Paolo Rumiz, quando sostiene che il nostro Paese è attraversato da un reticolo fitto di strade secondarie, che si snodano sinuose carezzando i rilievi, ed è lungo questi percorsi che si scopre l'Italia più genuina, non attraverso i rettilinei autostradali. La conoscenza segue la via più lenta. Per andare a Sant'Anna di Stazzema, da Lucca percorro la Strada Provinciale n. 1, una sinusoide dal fondo spesso malandato che attraversa i borghi minori della Lucchesia. Il museo dell'eccidio trova posto nella scuola elementare del paese e dà subito un'impressione di abbandono. Durante la visita, un inquietante ronzio rivela che nelle sale del piano superiore si agitano, imprigionate, nugoli di mosche. Per ridurne la densità si potrebbe provare ad aprire le finestre, di tanto in tanto.

giovedì 30 ottobre 2014

Pagine lucchesi (29/10/2014)


La giornata inizia più tardi del solito. Il peso della vacanza comincia a farsi sentire, per cui s'indugia sulla branda un po' di più e ci si riposa. Le fette di buccellato riscaldate col tostapane sono una golosità e per colazione consumo praticamente soltanto di questo. Occorre omaggiare la donna del Guinigi, Jacopo e San Martino, dirigendosi finalmente al Duomo, dove si acquista un biglietto combinato che consente l'accesso anche al vicino museo della cattedrale, alla zona archeologica di S. Giovanni e agli innumerevoli scalini del campanile, per chi vuol godersi la città dall'alto. Il simulacro di Ilaria del Carretto non è l'unica opera di pregio custodita nell'edificio. Numerose sono le tele di autori di grido; la cappella della libertà, con sculture del Giambologna, è stata di recente restaurata, come testimonia il corredo fotografico esposto in loco.

mercoledì 29 ottobre 2014

Pagine lucchesi (28/10/2014)

Il B&B è ospitato in una villa liberty che sta appena fuori le mura cinquecentesche. Comodo per chi si muove in auto e a un tiro di schioppo dal centro storico. Villa Agnese è gestita in maniera professionale. Lo si capisce dai due sgabelli poggia-bagagli che si trovano a fianco al letto. Le stanze hanno tinte pastello e soffitti alti 3 metri, pavimenti in seminato veneziano e ampie finestre rivolte verso il giardino. A me è toccata la camera “Romantica”, con letto in ferro a baldacchino dai tendaggi color panna e lampade con paralumi in tessuto dai vezzosi volant. Mi informano che era un albergo fino a un paio di anni fa. Consumata la colazione, ci si dirige con piglio deciso alla volta del museo del fumetto e ci si ritrova in Prefettura, dove si scorge l'entrata di un intrigante museo del risorgimento. Si domanda allora soccorso a una signora che dà mostra di saperne, ottenendo due brillanti risultati: individuare l'agognata esposizione e apprendere che anche lì, in quel palazzo medesimo, vi sono alcune mostre dei comics a ingresso libero.

martedì 28 ottobre 2014

Pagine lucchesi (27/10/2014)



Tu vedi lunge gli uliveti grigi
che vaporano il viso ai poggi, o Serchio
e la città dall'arborato cerchio
ove dorme la donna del Guinigi.
In ossequio al turno di riposo dei musei tutti, come preventivato la mattina si dedica al giro delle mura. In bicicletta. La cinta muraria cinquecentesca che custodisce il centro storico cittadino sviluppa un percorso lungo poco più di quattro chilometri. La struttura imponente della fortificazione è ben rappresentata dalle dimensioni: 12 metri di altezza e 30 di larghezza. All'esterno delle mura e tutt'intorno, ove correva un tempo il fossato, si stende oggidì una riposante fascia verde.

lunedì 27 ottobre 2014

Pagine lucchesi (26/10/2014)

Marco Mitis, Tonìn Polidrugo, l'avvocato Miagostovich, barba Nane. A risentirli mi sono subito suonati dei nomi familiari. Sono alcuni dei protagonisti delle Maldobrìe, di Carpinteri e Faraguna. Verso la fine degli anni '70 alla radio regionale si ascoltava una trasmissione in dialetto triestino che ebbe grande fortuna e favore di pubblico: El Campanon. Durante il pranzo domenicale era diventata una piacevole abitudine ritrovare le storie del Noneto, sior Bortolo e siora Nina, la Dèbegnac; seguire le fasi dibattimentali del “Processo alle parole”, in cui si indagava l'origine e il diritto di cittadinanza nel vernacolo tergestino di parole come “copo” e “carantàn”; sentir parlare di vecchie province e di luoghi dai nomi per me esotici e fascinosi: Cherso, Lussìn, Pola, Pirano. In questi giorni ho ritrovato online alcune registrazioni di quella storica trasmissione radiofonica, che ho rapidamente salvato e masterizzato su un cd. Le ho ascoltate durante il viaggio che mi ha portato a Lucca, ed ho subito rivisto il volto sorridente di mio padre,

mercoledì 22 ottobre 2014

Spendinreviù


Ce lo stanno ripetendo da anni: i soldi non ci sono, bisogna tagliare, tirare la cinghia, sopportare qualche sacrificio. E io, solito rompitasche mugugnatore, che da anni mi vado sempre più convincendo che invece di quattrini ce ne sono parecchi, però vengono dispersi in mille rivoli, e finiscono sprecati come l'acqua delle condotte pugliesi. In Friuli Venezia Giulia, per esempio. Dove sono vigenti norme regionali di antico impianto con le quali si accorda una doverosa tutela al patrimonio storico-artistico locale. “Ad integrazione della tutela esercitata dallo Stato, a norma dell' articolo 9 della Costituzione e delle vigenti leggi sulla protezione delle cose d'interesse storico - artistico e delle bellezze naturali

domenica 19 ottobre 2014

Le sorprese di Dio


Fra sindaci disubbidienti che registrano matrimoni omosessuali, padri sinodali con lo sguardo rivolto al passato, sentinelle in piedi, ministri intransigenti e papi rivoluzionari, in questi giorni vi è un dibattito acceso, sui media e nelle prefetture, a proposito di diritti civili. E il contrasto, con chi non vede l'esigenza di riconoscere tali diritti e si sente invece defraudato di una consolante tradizione, è aspro. Mentre termino di leggere il libretto di Mario Adinolfi, che già mi sta suscitando parecchie perplessità, approfitto per somministrare ai miei pochi lettori due lettere, pubblicate sul Messaggero Veneto del 18 ottobre 2014, che a mio parere ben esemplificano l'inconciliabilità delle diverse posizioni.

venerdì 17 ottobre 2014

Prosit!

“Con quale umanità si fa un Ordine del giorno come questo, per attaccare un ragazzo di 27 anni?”
Questa la chiusa melodrammatica con cui si concludeva ieri sera l'arringa difensiva del Giovane Vicesindaco, subito accompagnata da uno scroscio di applausi della claque chiamata a supportarlo in questa perigliosa circostanza. In effetti, sugli spalti, si era notata una sorprendente partecipazione di imberbi spettatori, una quindicina in tutto, che lasciava ben sperare i più ingenui su un improvviso quanto provvidenziale coinvolgimento delle giovani generazioni folpe nelle vicende consiliari. Ma siccome l'Odg Serio stava soltanto al dodicesimo posto del menu, col protrarsi della discussione sulla profilassi dei migranti, prima, e sull'attualità della contrapposizione fascismo/antifascismo, poi, pareva proprio che gl'imberbi dovessero ripresentarsi all'appello successivo.

lunedì 13 ottobre 2014

Odio gli indifferenti

L'indifferenza è anticostituzionale! Il claim che utilizzai in occasione della campagna elettorale per le amministrative 2011 l'ho rubato a Giulio Cavalli. Avevo partecipato alla presentazione di un suo libro a Perugia, nell'ambito del Festival Internazionale del Giornalismo ed ero rimasto colpito dal suo modo di argomentare, partendo dal testo dell'articolo 4 della nostra Costituzione Repubblicana: "Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società". Quando si è trattato di dare una veste più organica ai miei ritratti delle sedute consiliari cordenonesi, invece, mi sono rifatto a un libriccino pubblicato, sempre nel 2011, da Chiarelettere, che raccoglie alcuni testi di Antonio Gramsci, e ho battezzato la mia rubrica "Cronache partigiane". Di seguito riporto il testo che apre quella piccola antologia e dal quale ho tratto ispirazione. E' datato 11 febbraio 1917.

sabato 11 ottobre 2014

Lo zio Italo

Nella sua versione tascabile, quella che fa la gioia dei più piccini, a Claut si chiama cràthula. L'esemplare che conservo mi fu donato dallo zio Italo, montanaro capace di manualità ormai perdute. Almeno per i nativi digitali, che si sentono molto più a loro agio smanettando sui loro ultramoderni dispositivi portatili, utili a farli sentire connessi col resto dell'umanità al prezzo di uno spaesamento profondo. Lo zio Italo no. Lui pascolava le capre e ne ricavava squisite ricotte. Esplorava il bosco alla ricerca di funghi, tagliava la legna e fischiettava. Lo vedo ancora, con le sue camicie di flanella a quadri, i pantaloni di fustagno e gli scarponi, i capelli arruffati e lo sguardo fulminante da creatura della foresta.

giovedì 9 ottobre 2014

Piccolo è bello

Bastiancontrario da sempre. Originale, alternativo, asociale, bizzarro. Diffido istintivamente delle adunate oceaniche, dei rituali di massa, degli eventi che riuniscono le moltitudini, preferendo di gran lunga le situazioni di nicchia, gli incontri negletti, le manifestazioni peregrine. Da quando ho raccontato ai colleghi d'ufficio di aver assistito alla presentazione di un lavoro di ricerca sul massaggio prenatale di tradizione maya, praticato anche ai giorni nostri nello Yucatan, ancora sento gli echi dei loro sberleffi. Rinnovati all'annuncio della visione di una serie di capolavori del cinema muto giapponese degli anni '30 (con sottotitoli in inglese), elargita da Cinemazero of course. E non gli ho ancora detto di quella volta che nel vecchio prefabbricato di via del Zoccolo, soffocato dal caldo, assistetti a una lezione-spettacolo sul teatro balinese... Eppure, ciascuna di queste esperienze, rigorosamente ignorate dal pubblico degli stadi, mi ha trasmesso emozioni che si sono sedimentate nell'anima.

mercoledì 8 ottobre 2014

Senza clamore



Senza clamore, silenziosamente
i pochi anni della giovinezza
mi sono scivolati fra le dita
come fossero sabbia di clessidra.

C'è voluta la luce dei tuoi occhi
per squarciare il freddo delle tenebre
e riportare indietro le lancette
e farmi alzare in volo, come aliante.

domenica 5 ottobre 2014

Voglio la mamma

Sono sgattaiolato fuori dalla sala anticipando la massa del pubblico intervenuto alla presentazione del libro di Mario Adinolfi. Volevo assicurarmi una delle poche copie rimaste dopo che, nell'incontro precedente, a Trieste, i fans avevano vuotato gli scaffali. Mi è andata male. Rimedierò online. M'interessa leggere il libro per approfondire il personaggio, non perché ne condivida i metodi e le argomentazioni. M'interessa, soprattutto, capire come mai ha tanto seguito. Qualunquismo, si dirà. Calato in un contesto di crisi e smarrimento dei valori, dove ogni improvvisato Messia può avere buon gioco. Però bisogna capire. Al posto del libro mi son portato via un foglio fotocopiato che mi pare voglia essere la sintesi l'Adinolfi-pensiero. Ne riporto di seguito il testo senza commenti. Ognuno tragga le proprie conclusioni.

sabato 4 ottobre 2014

Fraintesi, per lo più

Il Maestro
Durante la seduta del Consiglio Comunale che si è svolta lunedì, 29 settembre 2014, il Signorsindaco ha messo in evidenza ancora una volta il suo contrastato rapporto con la carta stampata. O, meglio, con i reporter. A dire il vero, si dispiace, il Borgomastro, del fatto che si dica che lui ce l'ha coi giornalisti, perché non è vero, salvo poi menar fendenti a danno del malcapitato perfido scrivano di turno, reo di averlo messo in difficoltà, vuoi con una frazione della Coesa Maggioranza, vuoi con qualche altra lobby di quartiere con cui il consumato politico vuole mantenere buoni rapporti elettorali. Così facendo, però, non si rende conto, il Consumato Politico, di ledere la professionalità del cronista, che si fonda non tanto su una sufficiente capacità di comporre frasi di senso compiuto, possibilmente vergate in un Italiano corretto e appropriato, quanto piuttosto sull'attendibilità della notizia riportata.

mercoledì 1 ottobre 2014

Fu nel mese di Ravador...

Il testo che segue è tratto da un numero della rivista “Ce fastu?”, pubblicata dalla Società Filologica Friulana. Risale al 1995. L'ho trovato interessante fin dalla prima volta che l'ho letto e per questo ne ripropongo un estratto significativo. Per quella che è la mia esperienza, in questa nostra società sempre più individualista e virtualizzata, forse Facebook in qualche modo riesce a sopperire alla mancanza di solidarietà collettiva propria della civiltà contadina e, in genere, delle comunità marginali.

La sera del 10 gennaio 1593, lungo la strada, sicuramente deserta, che dal piccolo villaggio di ovasta conduceva al paese di Ovaro, si muoveva Leonardo Guartano, impegnato a raggiungere, con probabile sentimento d'urgenza, il Signore Spettabile Leonardo Deciani, uno dei giudici nominati per quell'anno a comporre il Tribunale della Terra di Tolmezzo

martedì 30 settembre 2014

L'aria che tira (29/9/2014)

“Un bel tacer non fu mai scritto”, così dicevano i vecchi nella loro disarmante saggezza. La consigliera Anna Nappi, dopo una fase triennale di osservazione silente e qualche mese di assenza dai banchi consiliari, ha reso finalmente palese il proprio pensiero presentando un Ordine del Giorno volto a rendere la nostra città Migranti-free. Lamenta fra l’altro, la pasionaria leghista, che i profughi invasori vengono ospitati a spese della comunità in hotel a quattro stelle. Invadenti... Ci permettiamo di suggerire alla signora una più attenta lettura della stampa locale, dalla quale potrà evincere come gli immigrati che transitano dal pordenonese vengono abitualmente alloggiati alla Locanda al Sole, in Largo San Giovanni, nella cui costellazione brilla a malapena una face tremolante.

giovedì 28 agosto 2014

Tecniche di mistificazione

Bambini assenti e presenti, fate attenzione: che cos'è l'omofobia? Al Bar di Guerre Stellari c'è bisogno di rimandare qualcuno a settembre. E non per via della scarsa dimestichezza con l'analisi logica. Ok, ok, d'accordo: effettivamente, fra gli avventori del locale c'è qualcuno che dimostra occasionali difficoltà a mettere nel giusto ordine soggetti, verbi e complementi, ma alla fine si fa capire lo stesso e, in fondo, tira su il morale alla compagnia. Qualcun altro srotola subordinate-matrioska, che ci si perde ancor prima di partire, ma lo fa di proposito, per poter parlare senza dir nulla. Ah, se non ci si mettessero i perfidi scrivani, che per voler cavare a tutti i costi un senso dal vuoto, stravolgono sistematicamente il verbo del Maestro! Pregheremo anche per loro.

domenica 24 agosto 2014

Son tre piccoli pidiellin... anzi, lo erano.

A frequentare assiduamente le sedute consiliari cordenonesi c'è il rischio di labirintite. Gli innumerevoli cambi di poltrona/casacca/opinione che affliggono da tre anni a questa parte la Coesa Maggioranza sono tali da mettere a dura prova il più equilibrato degli spettatori. Se poi ti perdi anche solo qualche puntata della dinasty folpnaoniana, al rientro rimani spaesato. Qualche settimana fa tre consiglieri eletti tra le fila del PDL si sono costituiti nell'ennesimo gruppo misto, rivendicando la loro indipendenza. Per “chiarezza politica” (sic). Nel 2011 una parte di cordenonesi ha incautamente affidato il governo della città a una compagine eterogenea (eufemismo), che fra mille litigi è stata in grado di proiettare la propria sagacia amministrativa nel medio-lungo termine (con le rate del mutuo per la famigerata palestra autoreggente).

sabato 8 marzo 2014

Trasparenza, burocrazia e buonsenso.

Premessa

Chi segue la cronaca locale del pordenonese saprà che a Cordenons, in località Villa d'Arco, è in corso di costruzione una palestra polifunzionale il cui costo dovrebbe rientrare in un certo numero di anni grazie ai proventi dei pannelli fotovoltaici installati sulla copertura dell'edificio. Così l'opera è stata presentata al Consiglio Comunale, che ha dato il via libera dopo animate discussioni e forti perplessità (soprattutto da parte delle opposizioni) sulla reale autosostenibilità dell'investimento. A dire il vero, affermare che l'edificio “è in corso di costruzione” è un eufemismo, dato che il cantiere è attualmente fermo e non si sa quando potrà riprendere, anche a seguito degli immancabili contenziosi (con il progettista e con alcuni appaltatori), che contribuiscono a ingarbugliare la matassa.

sabato 8 febbraio 2014

Che libridine!

Storie di carta stampata

Luciano De Crescenzo definiva “libridine” quella sorta di passione feticista che pervade alcuni estimatori di libri. Il piacere che si prova carezzando il dorso di una rilegatura eseguita a regola d'arte, l'ebbrezza suscitata dall'odore delle pagine, queste sono soltanto alcune fra le perversioni del libridinoso. Umberto Eco, invece, che non nasconde la propria inclinazione a frequentare le botteghe antiquarie di mezz'Europa a caccia di cinquecentine, preferisce definirsi bibliofilo. Ecco, malgrado i natali piemontesi, sento che il mio rapporto con i libri è molto più vicino all'ironia partenopea che allo snobismo sabaudo.

1. Fu probabilmente durante una delle edizioni di Umbria Libri, a Perugia, che venni a conoscere la Lega di Cultura di Piàdena. Sulle sedie sistemate per il pubblico nella Sala Cannoniera all'interno della Rocca Paolina,

mercoledì 15 gennaio 2014

Il Paese dei campanili

Bene ha fatto il lettore Claudio Carlisi a condividere tramite il Messaggero Veneto le proprie esperienze di ordinaria burocrazia. Si dice che i marittimi liguri facessero inserire nei loro contratti d'ingaggio una clausola che garantiva loro il “diritto di mugugnare”, ossia di lamentarsi per le cose che non andavano per il giusto verso. Se il comune di Tavagnacco risponde a una mail senza batter ciglio allegando il documento richiesto, mentre da Udine ci si dichiara non autorizzati a usare la posta elettronica per il medesimo fine, vale la pena di fermarsi a riflettere. Nella destra Tagliamento le cose non vanno meglio: