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e le note vengono aggiornate di quando in quando)

giovedì 28 agosto 2014

Tecniche di mistificazione

Bambini assenti e presenti, fate attenzione: che cos'è l'omofobia? Al Bar di Guerre Stellari c'è bisogno di rimandare qualcuno a settembre. E non per via della scarsa dimestichezza con l'analisi logica. Ok, ok, d'accordo: effettivamente, fra gli avventori del locale c'è qualcuno che dimostra occasionali difficoltà a mettere nel giusto ordine soggetti, verbi e complementi, ma alla fine si fa capire lo stesso e, in fondo, tira su il morale alla compagnia. Qualcun altro srotola subordinate-matrioska, che ci si perde ancor prima di partire, ma lo fa di proposito, per poter parlare senza dir nulla. Ah, se non ci si mettessero i perfidi scrivani, che per voler cavare a tutti i costi un senso dal vuoto, stravolgono sistematicamente il verbo del Maestro! Pregheremo anche per loro. Soltanto una volta superati gli esami, si potrebbe allora sottoporre ai rimandati il seguente sondaggio: volete voi che il Comune appoggi iniziative di contrasto al bullismo omofobico? Perché quel che stiamo leggendo in questi giorni sui quotidiani locali a proposito del convegno di marzo Atap/Arcigay fa venire in mente la scena della lapidazione dei Monty Python.

Esempio di comunicazione lineare: “Da molto tempo, dentro le corriere dell’Atap, soprattutto in quelle a lunga percorrenza, avvenivano episodi di bullismo in generale e di bullismo omofobico in particolare. Adolescenti ritenute/i “gay” venivano derise/i , insultate/i e, in diverse occasioni aggredite/i. Con una sensibilità lodevole, l’Atap ha deciso di non chiudere un occhio, come fanno i più, ma di organizzare un convegno espressamente dedicato a contrastare il bullismo.” (da un recente comunicato stampa di Sinistra in Comune).

Da qui si è arrivati ad affermare che “è in atto una campagna di aggressione alla famiglia naturale”, di cui l'iniziativa di marzo sarebbe una testimonianza (Gazzettino, 22/8/2014), invocando una solenne presa di posizione del Comune, chiamato a escludere ogni tipo di appoggio alla propaganda gay. “L'iniziativa dell'Atap – scrive Bottosso nelle premesse alla mozione – sotto le mentite spoglie [ah, le mentite spoglie!] del contrasto al bullismo è stata in realtà, momento di aperta propaganda a favore della nuova ed aggressiva ideologia omosessualista e del gender, mirante alla sistematica destrutturazione del concetto di famiglia naturale nelle nuove generazioni” (Messaggero Veneto, 22/8/2014). E già s'intravedono le truppe ottomane apprestarsi a cingere d'assedio la città. Al suono dell'olifante non è rimasto insensibile il capogruppo di Forza Italia, pronto a evocare l'ordine universale della Natura pur di appoggiare la mozione Bottosso. Così come il locale segretario dell'Udc, che chiama a raccolta anche l'opposizione. Si attendono rinforzi. Non avendo partecipato al convegno, non possiamo escludere per esperienza diretta una deriva propagandistica dell'evento. A dire il vero, però, in altre occasioni abbiamo apprezzato lo stile comunicativo dell'Arcigay, la capacità di affrontare con grande sensibilità e rispetto argomenti scottanti e delicati, sui quali si è sempre proposto un confronto civile e corretto. Ci piacerebbe perciò conoscere le argomentazioni che il togato estensore della mozione porta a sostegno di quanto afferma, nonostante il lessico utilizzato non lasci trasparire grande apertura al dialogo. Quali sarebbero le basi teoriche, i fini, come si manifesterebbe questa “nuova ed aggressiva ideologia omosessualista”? Quando si parla di propaganda, il nostro pensiero va dritto a quel tal ministro del Reich, secondo il quale una menzogna ripetuta ossessivamente diventa una mezza verità. Il nostro Paese è reduce da uno sciagurato ventennio in cui si sono abilmente impiegate ogni genere di tecniche mistificatorie, che hanno trovato terreno fertile in un'opinione pubblica sempre più anestetizzata e distratta. Per capire dove sta di casa la propaganda bisognerebbe tornare a dare alle parole il loro giusto peso. Esercitiamoci.

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