(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

martedì 30 settembre 2014

L'aria che tira (29/9/2014)

“Un bel tacer non fu mai scritto”, così dicevano i vecchi nella loro disarmante saggezza. La consigliera Anna Nappi, dopo una fase triennale di osservazione silente e qualche mese di assenza dai banchi consiliari, ha reso finalmente palese il proprio pensiero presentando un Ordine del Giorno volto a rendere la nostra città Migranti-free. Lamenta fra l’altro, la pasionaria leghista, che i profughi invasori vengono ospitati a spese della comunità in hotel a quattro stelle. Invadenti... Ci permettiamo di suggerire alla signora una più attenta lettura della stampa locale, dalla quale potrà evincere come gli immigrati che transitano dal pordenonese vengono abitualmente alloggiati alla Locanda al Sole, in Largo San Giovanni, nella cui costellazione brilla a malapena una face tremolante. Si potrebbe definire una sistemazione nulla più che dignitosa. E poi, perché chiamarli migranti? Clandestini sono! Ah, se ci fosse stato altrettanto scrupolo nel rispettare la legalità anche nei rimborsi spese dei vari consiglieri regionali... I rari spettatori seduti sugli spalti hanno potuto però vivere un momento di autentica emozione quando per tutta risposta il consigliere Segalla ha ricordato la storia dei propri genitori, esuli negli anni ’50 dalla bella Pirano, offrendoci così una sublime lezione di civiltà. Quando gli albanesi eravamo noi. Se poi il pacato invito del dottore a riflettere meglio prima di lasciarsi andare con affermazioni precipitose possa sortire qualche effetto non sappiamo dire. La posizione oltranzista della Lega non ha mancato di stimolare le reazioni del consigliere De Benedet (già assessore), che ha censurato la troppo tiepida linea del Carroccio: bisogna aver coraggio! Scendere in piazza e dire chiaramente: noi non li vogliamo! Alla signora Nappi e al suo seguito barricadero potrebbe forse giovare la visione di Travaux, un film che i multisala sfrigolanti di pop-corn ignorano.

Le cosiddette determine di spesa sono atti amministrativi che rivestono un particolare interesse per il cittadino curioso. E’ attraverso tali provvedimenti che i dirigenti/responsabili di servizio del Comune affidano incarichi, decidono acquisti e, concretamente, spendono i pubblici quattrini. Tanto per semplificare. Renderne disponibile online il testo è quindi un apprezzabile segnale di trasparenza, peraltro obbligatorio e normato. Ogni webdesigner che si rispetti dovrebbe impostare il proprio lavoro cercando di applicare la “regola dei 3 click”, secondo la quale un sito è ben progettato se l’utente riesce a raggiungere quel che cerca al massimo in tre mosse. Al consigliere Mazzacani, che lamentava una scarsa usabilità delle pagine elettroniche cittadine, ha risposto prima il Segretario Comunale, segnalando che il sito è del tutto conforme alla normativa vigente e che comunque, appunto, con soli 3 click dalla home page è possibile arrivare alle agognate determine. Sì, peccato però che senza un portolano aggiornato il cittadino che si avventuri in quel genere di navigazione rischia un subitaneo naufragio. Anziché dar retta a un ammiccante “Atti comunali”, presente in home page, per arrivare ai provvedimenti con cui vengono concessi i contributi alle associazioni bisogna individuare l’icona dell’Amministrazione trasparente (a dire il vero assai poco eloquente e attrattiva), poi selezionare il link “Sovvenzioni, contributi, sussidi, vantaggi economici”, e infine “Atti di concessione”. E fanno 3. Quanto a trasparenza, però… Per le altre determinazioni dirigenziali il percorso è: Amministrazione trasparente – Provvedimenti – Provvedimenti dirigenti. E’ un problema di categorizzazione. Che, a sentire il Segretario, è vincolata da apposita normativa. Per un malinteso senso del federalismo, delle autonomie e del decentramento, prima si lascia che ciascun Comune, da Trebaseleghe a Scurcola Marsicana, si confezioni da sé il proprio sito istituzionale (un po' come la vicenda TASI, che merita una trattazione a sè). Quando poi risulta chiaro che in questo modo l’anarchia regna sovrana, per assicurare la necessaria trasparenza s’interviene mettendo dei paletti. Ma non era più semplice predisporre centralmente dei format uguali per tutte le Amministrazioni, lasciando alla periferia soltanto l’incombenza di aggiornare i contenuti? Si sarebbe di certo risparmiato sui costi, ottenendo uniformità di organizzazione delle informazioni e una migliore accessibilità. Pazienza. Ma tornando alla trasparenza, sempre per voler attribuire alle parole il loro giusto peso, conviene osservare che per essere trasparenti non è che basta mettere a disposizione qualche terabyte di informazioni e buona fortuna! Sarebbe bene garantirne anche un agevole accesso da parte di tutti. Così, quando il consigliere Mazzacani propone di evidenziare in home page un link che rimandi direttamente alle determine, sentire l’assessore Zancai rispondere che ci si deve attenere ai dettami della legge e bisogna verificare se la legge lo consente, fa insorgere qualche perplessità. Negli uffici pubblici ancora troppo spesso ci si fossilizza su un'adesione formale al dettato legislativo, convinti con ciò di adempiere al proprio ruolo. Pur non conoscendo in dettaglio le norme che disciplinano l’amministrazione trasparente, ci sentiamo di azzardare l’ipotesi che lo spirito di quella legge sia di attuare una reale trasparenza attraverso un facile accesso a determinati atti amministrativi, per favorire un maggiore coinvolgimento dei cittadini, utile a sviluppare una più consapevole partecipazione. Una volta compreso il principio, e senza essere esperti di webdesign, senza dunque comprendere il significato di parole arcane come “link” e “home page”, come si fa a obiettare: se la legge lo consente?

2 commenti:

  1. E non sai come l'hanno scritto! Dai un'occhiata a Satyrifolp e vedrai.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. vidi, vidi... non so perché, ma non riesco a sorprendermi :-D

      Elimina

se sei un utente anonimo, ricorda di aggiungere in calce il tuo nome ;-)