Durante la seduta del Consiglio Comunale che si è svolta lunedì, 29 settembre 2014, il Signorsindaco ha messo in evidenza ancora una volta il suo contrastato rapporto con la carta stampata. O, meglio, con i reporter. A dire il vero, si dispiace, il Borgomastro, del fatto che si dica che lui ce l'ha coi giornalisti, perché non è vero, salvo poi menar fendenti a danno del malcapitato perfido scrivano di turno, reo di averlo messo in difficoltà, vuoi con una frazione della Coesa Maggioranza, vuoi con qualche altra lobby di quartiere con cui il consumato politico vuole mantenere buoni rapporti elettorali. Così facendo, però, non si rende conto, il Consumato Politico, di ledere la professionalità del cronista, che si fonda non tanto su una sufficiente capacità di comporre frasi di senso compiuto, possibilmente vergate in un Italiano corretto e appropriato, quanto piuttosto sull'attendibilità della notizia riportata. Non si può continuare a ripetere che i giornalisti stravolgono il verbo del Maestro e che i titoli sono allarmistici e la-gente-mi-ferma-per-strada-spaventata! Perché ne va anche della loro reputazione (così cara ai Signori Consiglieri della Coesa Maggioranza, che tanto hanno tuonato contro le videoriprese delle sedute). Questa volta la querelle riguardava la ventilata ipotesi di trasformare via Mazzini in senso unico, di cui la stampa diede conto qualche mese fa (si parla del gennaio 2013!). La questione è tornata alla ribalta in seguito a un'interpellanza illustrata dal consigliere Mazzacani, alla quale more solito non si è data risposta. Se per risposta intendiamo una logica concatenazione di periodi pertinenti all'argomento della domanda.
... e l'avvocato.
La piaga del fraintendimento pare non affliggere soltanto il Primo Cittadino. Tralasciando i ben più titolati esempi di ex-Cavalieri, perennemente furiosi nei confronti della stampa non asservita, nel nostro piccolo anche noi abbiamo il nostro Avvocato Incompreso. Scrive il consigliere Bottosso nella famigerata mozione che sarà presto portata all'attenzione dell'Aula:
«Preso atto dell'interpellanza presentata in data 18.08.2014 (…) da parte dei consiglieri Cesare De Benedet e Gianpaolo Biason (…) con la quale gli stessi hanno chiesto al Sindaco una risposta in merito all'indirizzo di questa amministrazione comunale riferito ad iniziative simili a quella organizzata dall'ATAP lo scorso mese di marzo, la quale, sotto le mentite spoglie del contrasto al bullismo, è stata in realtà momento di aperta propaganda a favore della nuova ed aggressiva ideologia omosessualista e del “gender”, mirante alla sistematica destrutturazione del concetto di famiglia naturale presso le nuove generazioni (...)»E il Messaggero Veneto del 5/9/2014 riporta la seguente dichiarazione dello stesso Avvocato dalle Larghe Vedute: «Tutta la polemica ferragostana sulla mia mozione era nata da un fraintendimento: era stata cioè collegata all'interpellanza che i colleghi Cesare De Benedet e Gianpaolo Biason avevano presentato al Sindaco sull'evento Atap-Arcigay sul bullismo omofobo, tenutosi a marzo.» Quanto pudore in quella forma impersonale... Era stata collegata? Ma da chi? Diciamo piuttosto che, a seguito del putiferio scatenato dal suo accomodante periodare, l'Avvocato si è risolto poi a correggere il tiro per evitare frizioni con il resto della compagnia.
E' notizia di oggi che ben 7 fra gli assessori trombati nel corso dei numerosi rimpasti succedutisi nei tre anni di governo dell'attuale maggioranza si sono costituiti in una sorta di “comitato di sostegno”, per supportare con la loro esperienza l'incedere claudicante della Giunta. Il club delle prime mogli. Ops, abbiamo scritto trombati. Diciamo... fraintesi, per lo più.
iL GOVERNO DELE OMBRE (in tutti i sensi)
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