(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

mercoledì 29 ottobre 2014

Pagine lucchesi (28/10/2014)

Il B&B è ospitato in una villa liberty che sta appena fuori le mura cinquecentesche. Comodo per chi si muove in auto e a un tiro di schioppo dal centro storico. Villa Agnese è gestita in maniera professionale. Lo si capisce dai due sgabelli poggia-bagagli che si trovano a fianco al letto. Le stanze hanno tinte pastello e soffitti alti 3 metri, pavimenti in seminato veneziano e ampie finestre rivolte verso il giardino. A me è toccata la camera “Romantica”, con letto in ferro a baldacchino dai tendaggi color panna e lampade con paralumi in tessuto dai vezzosi volant. Mi informano che era un albergo fino a un paio di anni fa. Consumata la colazione, ci si dirige con piglio deciso alla volta del museo del fumetto e ci si ritrova in Prefettura, dove si scorge l'entrata di un intrigante museo del risorgimento. Si domanda allora soccorso a una signora che dà mostra di saperne, ottenendo due brillanti risultati: individuare l'agognata esposizione e apprendere che anche lì, in quel palazzo medesimo, vi sono alcune mostre dei comics a ingresso libero. Preziosa si rivela quest'ultima info, poiché il museo del fumetto risulta chiuso per inventario. Non rimane allora che ripiegare sull'imponente Palazzo Ducale dianzi abbandonato. Attraverso stretti e labirintici corridoi si giunge al Gabinetto del Prefetto, dietro il quale stanno le sale monumentali temporaneamente destinate ai comics. Bisogna ammettere fin da subito che non si tratta di un ripiego. La prima sala è occupata dai personaggi di Silver, con le tavole di Lupo Alberto&Co. Proseguendo nei sontuosi alloggi ci si imbatte in una particolarissima autrice Israeliana. Rutu Modan ha la mia età ed è una star della graphic novel, col suo tratto lineare e i colori piatti ottenuti al computer. Oltre a numerose sue tavole originali, nel Palazzo ho modo di ascoltare una sua intervista, il cui testo ritroverò poi nel catalogo delle mostre che acquisto all'uscita, e di scoprire il suo metodo di lavoro: centinaia di foto per ritrarre i luoghi dove ambientare le storie e le pose plastiche degli attori reclutati per comporre le scene più difficili. La Modan lavora digitalmente, tenendo le foto in un livello sottostante per riferimento, e disegnandoci sopra, ma senza ricopiarle “uno ad uno”. Il disegno è soltanto la fase finale, peraltro parecchio laboriosa, che dev'essere preceduta da un lavoro di ricerca e documentazione che serve a realizzare sceneggiatura e storyboard. Le meraviglie non finiscono qui: fra enormi pareti affrescate e soffitti a cassettoni si scopre la Playstation, nelle versioni 3 e 4. Soltanto oggi ho finalmente compreso come questo giocattolo elettronico possa trasformarsi nel principale oggetto del desiderio dei ragazzini contemporanei. Il rendering digitale consente di confezionare impressionanti avventure animate dove l'apice della fantasia si coniuga con la verosimiglianza e i dettagli di ogni ambientazione sono in grado di coinvolgere anche le generazioni più attempate. Per il pranzo ci si concede il Ristorante del Teatro, in piazza Napoleone, attirati da un conveniente menu slow. Entro in una saletta deserta, con grandi specchi alle pareti e ghirlande di stucco, moquette ottocentesca per rendere i passi felpati, comode sedute imbottite foderate in pelle e musica dixie in sottofondo. Mentre la tromba pompa, istigata da un banjo ostinato, m'informano che il menu slow è a discrezione dello chef. Oggi si va di pesce e come antipasto mi viene scodellata una ghiotta zuppa con funghi e polipo e profumatissimo prezzemolo. Terminato, con la lentezza prescritta, il fiero pasto, ci si porta verso la casa natale di Giacomo Puccini, oggi trasformata in museo, dove sono esposti mobili abiti e suppellettili, corrispondenza privata, spartiti annotati e corretti, foto, ritratti ed altro ancora. L'ultima sala è riservata a un sontuoso costume della Turandot, con strascico prolisso e decoratissimo di bigiotteria. Quivi si acquista pure il biglietto per il recital serale, che si terrà nella chiesa sconsacrata di S. Giovanni, con musiche del Maestro. All'uscita dalle mostre di Palazzo Ducale mi ero informato all'improvvisato book shop se avessero i lavori della Modan, ricevendone l'indicazione di provare al Collezionista, in piazza S. Giusto, dove mi recai invano. Sulla via del ritorno a Villa Agnese, per una necessaria pausa ristoratrice, ho notato esposte nella vetrina della libreria Ubik un paio di pubblicazioni dell'autrice israelita e me ne sono accaparrata quella che mi è parsa la migliore, se non altro come prodotto editoriale: Il passato è passato. La serata si trascorre in S. Giovanni, ad ascoltare arie d'opera del repertorio pucciniano, con torme di giapponesi entusiasti. In questa chiesa sconsacrata dall'acustica ineccepibile si tengono quotidiani concerti con cantanti accompagnati al pianoforte, una sorta di festival permanente che funge da imperituro omaggio al Maestro, mentre una volta l'anno, nel mese di settembre, si mette in scena una delle sue opere, completa di orchestra, coro, trucco parrucco e costumi.

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