(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

domenica 2 novembre 2014

Carrara 2014


Preso dal mio mood vacanziero ho tralasciato di considerare che il primo novembre è festa anche per il resto della cristianità. Gli autobus, in particolare, a Carrara nei giorni festivi circolano con una frequenza assai rarefatta. Mi risolvo quindi q muovere la macchina e a salire verso il centro città. L'istinto mi porta a fermarmi poco distante dalla sede COMIT di via Roma, ora occupata da una delle innumerevoli Casse di Risparmio della Galassia. Trovo parcheggio proprio di fronte alla sede della Federazioni Anarchici. Mi ci vuol poco ad orientarmi e ritrovare le vie e le piazze che percorsi quasi 25 anni fa, quando venni da queste parti per lavoro. Avevo trovato alloggio la sera stessa del mio arrivo, un lunedì, nei pressi di piazza Alberica. Via Ghibellina, per l'esattezza (e come poteva essere, altrimenti?). Non ho difficoltà a riconoscere il palazzo in cui ho lavorato, assieme al Mura, che collezionava dischi in vinile importandoli da tutt'Europa ed era risoluto a far due ore di straordinario al giorno. Senza fallo. Ritrovo il piazzale sterrato in cui avevo parcheggiato l'auto dopo che piazza Accademia era stata trasformata in zona “a disco” e mi era costata una multa per divieto di sosta. In quel piazzale ora c'è un negozio CONAD; il meccanico che mi montò le due ruote della Fiat Punto improvvisamente volatilizzatesi non c'è più, piazza Gramsci è un'oasi di serena tranquillità, in questo giorno dei santi caldo e assolato. Riconosco la caserma dei Carabinieri dove andai a sporgere denuncia per il furto delle ruote dell'auto, dopo che alla polizia mi avevano liquidato quasi schernendomi, ché non era nemmeno il caso di perdere tempo a denunciare, tanto non serve a nulla. Ho pranzato all'Osteria Capinera, che sta a fianco a un circolo culturale anarchico: prugne secche avvolte nel lardo e tortelli di farina di castagne; una fetta di torta di riso per dessert. La giornata festiva comporta l'insopprimibile esigenza di mantenere ostinatamente chiusi i musei, quindi non riuscirò a placare l'ansia curiosa del turista, ma il flusso di ricordi ed emozioni che mi assale compensa facilmente il vuoto. Dopo una settimana avida di scoperte, un giorno di riposo male non fa, tenuto conto che domani mi aspetta il viaggio di rientro, che non è proprio una passeggiata. Le cave di marmo stanno sullo sfondo e ammiccano da ogni punto del centro cittadino. Il cielo terso facilita la distrazione. Qui il tempo pare essersi fermato. Nei dintorni di piazza Alberica ho notato un'insegna che indicava ancora la locale sezione del Partito Comunista Italiano, mentre una targa marmorea segnalava in un'altra via la sede cittadina della Democrazia Cristiana. Nel giardino di piazza Gramsci c'è un gazebo con palco riservato agli spettacoli. Chissà se anche qui, come nei parchi viennesi, nei giorni di festa c'era l'orchestra ad allietare i visitatori. Ho conservato un piacevole ricordo del mio breve soggiorno carrarino, non più di tre mesi, risalente al 1990. Gente semplice e accogliente, un paesaggio a metà fra i monti e il mare, le cave di marmo, con il fascino della loro storia, e oggi sono di nuovo qui, a cercar di rivivere rapidamente quel mio piccolo mondo antico.

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