(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

martedì 25 novembre 2014

Non parlate al conducente

Durante un mio recente breve soggiorno a Carrara mi trovavo sull'autobus urbano che con velocità preoccupantemente sostenuta scendeva il rettilineo del viale XX Settembre diretto alla marina. Dovendo scendere nei pressi della Fiera, mi risolsi con qualche titubanza a interrogare l'autista, timoroso di poterlo distrarre e ben consapevole del monito che fino a qualche tempo fa compariva sulle vetture pubbliche: non parlate al conducente. Avendolo con la mia richiesta disturbato nell'attività di frenetica digitazione sul suo smartphone, ne ottenni una risposta alquanto stizzita e sbrigativa. Guadagnai allora di nuovo il mio posto a sedere con accresciuta apprensione. Non è che a Pordenone gli autisti dell'ATAP, si comportino in maniera molto dissimile dal loro collega carrarino, dato che durante la guida capita che s'intrattengano in prolungata conversazione anche con più passeggeri in contemporanea, quasi un salotto viaggiante. Da qualche tempo utilizzo la linea n. 5 per recarmi al lavoro, la mattina, e rientrarne a casa, la sera. Ho avuto modo così di verificare quotidianamente il malvezzo di taluni passeggeri, che una volta saliti a bordo della vettura, anziché accomodarsi sui sedili liberi, s'intrattengono a bella posta nei pressi del conducente per attaccar bottone. Mi auguro che la Direzione aziendale intervenga con decisione quanto prima per contrastare questa pericolosa abitudine. Il traffico cittadino è già di per sé sufficientemente caotico e ricco di occasioni atte a provocare incidenti. Telefonini, lettori mp3 e chiocciar di comari paiono fonti di fin troppo grave distrazione per poter essere tollerati quando si guida una vettura del pubblico servizio.

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