(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

lunedì 29 dicembre 2014

Homo faber


“L'errore che il sistema economico sta pagando è l'essersi basato su una visione a breve termine e sul modello della flessibilità organizzativa, dell'instabilità e della velocità per adeguarsi ai cambiamenti.“
Fra la mole tracimante di fotocopie, ritagli di giornale, appunti scarabocchiati in fretta sul primo brandello di carta disponibile, volantini, stampe di materiale trovato in rete, inesorabilmente destinati al caos, temevo di averla perduta. E' un'intervista pubblicata il 14 gennaio 2008 sul Sole24ore, di cui ero certissimo di avere conservato la fotocopia. L'intervistato è Richard Sennett, “sociologo americano professore alla New York University e anche alla London School of Economics nonchè consigliere di Barack Obama”. Scartabellando fra i mucchi di carte l'ho ritrovata e, per evitare di perderne traccia definitivamente, ne riporto il testo copiaincollato dal web. Sulla mia fotocopia è evidenziato il periodo che alla prima lettura mi aveva maggiormente colpito, perché sintetizza una realtà di cui mi ero reso consapevole ben prima di conoscere il pensiero di Sennett: è quello riportato all'inizio di questa nota. Era il gennaio del 2008, ma il pensiero del sociologo americano ha radici più lontane. A mio parere vale davvero la pena di dedicare un po' di tempo e qualche riflessione a questa intervista, piena di utili spunti e tanto buonsenso. Buona lettura!

domenica 28 dicembre 2014

La via alta (prima parte)

Era da un po' che avevo in animo di pubblicare questo documento, sollecitato dai post di un vecchio amico che di recente ha scoperto il piacere della condivisione online tramite i social network. Nel maggio del 2005, la rivista "Eventi" - Periodico di cultura, storia, politica e attualità - pubblicò uno dei suoi numeri monografici interamente dedicato allo sviluppo dei collegamenti ferroviari nel pordenonese. Ricorreva quell'anno il 150° anniversario dell'inaugurazione della linea ferroviaria che il Governo del Lombardo Veneto aveva voluto per completare la rete dell'Imperial regia privilegiata Strada ferrata Ferdinandea. Il pezzo che riporto tratta della scelta che si rese necessaria all'epoca fra i due tracciati opzionali proposti dagli ingegneri. Lo ritengo un documento di storia locale particolarmente interessante e per questo lo condivido volentieri.

sabato 27 dicembre 2014

Diritti plurali

Ho lasciato il mio indirizzo mail ovunque e mi sono iscritto a un numero indefinito di newsletter. Di conseguenza, ricevo giornalmente un sacco di posta elettronica dai contenuti più o meno interessanti. Fra il materiale che mi giunge da una pluralità di sigle sindacali, ho tratto il documento che riporto di seguito, che è lo scarno resoconto di una riunione, nel quale tuttavia si possono leggere delle considerazioni lapidarie, che condivido. Mi auguro che la lettura di questo testo possa instillare il dubbio in tutte quelle persone che, su certi argomenti, si professano contrarie a prescindere. Anche senza avere contezza dei temi trattati. E che i dubbi riescano a suscitare la curiosità di approfondire, così da conoscere meglio e riuscire a farsi un'idea più consapevole e matura delle questioni che troppo spesso vengono liquidate con fastidio o sufficienza. Quando non in maniera più becera. Perché dietro a questi dibattiti ci sono le persone, con i loro affetti e i loro dolori, con i loro diritti e legittime istanze.

venerdì 26 dicembre 2014

Eurosì, Euronò... Euroboh!

Nel panorama internautico locale, da poco si è affacciato un gruppo di discussione che finalmente non è più tale soltanto di nome. Nel gruppo “Cordenons, politica e dintorni”, pare si riescano a intavolare discussioni, per quanto virtuali, che se pur a volte animate da toni urticanti, fan sempre bene. La tentazione di trasformare il gruppo in uno di quei pollai televisivi in cui vince chi urla di più è sempre forte, vista la pluriennale assuefazione procurata dal tubo catodico, unita a un progressivo indebolimento neuronale, ma per il momento il confronto dialettico pare resistere. Non prevalebunt! Stimolato dalle sollecitazioni, determinate ed argute, di un concittadino globe trotter, mi sono impegnato in un botta e risposta sull'euroscetticismo e, in particolare, da ultimo, sulle tesi di un economista à la page, Alberto Bagnai, che dal prestigioso ateneo pescarese che gli ha concesso la titolarità di una cattedra professorale, scrive ed esterna teorie macroeconomiche.

giovedì 25 dicembre 2014

London 14 - Appendice civica

Durante la mia permanenza, nel mio girovagare mi son servito del cavallo di San Francesco, ma spesso ho approfittato dell'efficientissima rete dei trasporti pubblici. Per chi, come me, arriva dall'Italia, l'impatto con il servizio pubblico britannico è al tempo stesso sorprendente e frustrante. Una fitta e capillare ragnatela di linee metropolitane e ferroviarie, unita ai caratteristici bus rossi a due piani, assicura collegamenti rapidi e in grado di soddisfare le più diverse esigenze. Da Clapham Junction in 5 minuti si raggiunge Victoria, a bordo dei moderni convogli della National Railway. Una volta all'interno, messaggi vocali dal significato comprensibile perfino per uno straniero, ripetono ad ogni fermata la destinazione del treno e rammentano ai viaggiatori il nome della stazione successiva. Il testo dei messaggi vocali scorre su display digitali facilmente visibili. Lo stesso nella Underground.

mercoledì 24 dicembre 2014

London 14 - Due

La casa che mi ospiterà per qualche giorno è accogliente. L'appartamento si trova in un piccolo caseggiato tinto di rosa, all'angolo della strada. Il traffico è sostenuto, ma la camera da letto fortunatamente è ricavata sul lato posteriore, verso l'interno. Certo, per il traffico aereo non c'è rimedio. E qui i voli sono incessanti. All'uscita della stazione ferroviaria di Clapham Junction c'è un piccolo ma fornito supermarket Saynsbury's. Sugli scaffali non mancano i prodotti italiani. Diverse le marche di prosecco. Acquisto birra Guinness, rigorosamente in bottiglia, the e biscotti per la colazione, qualche snack. Poi rientro a metter su la zuppa di farro della Despar che mi sono portato da casa. Ruggero, il mio fornitore referito di scorfani in guazzetto di olive e capperi, mi aveva informato prima di partire che a Covent Garden, nei fine settimana, ci lavora un suo cugino. Il locale si chiama Food for tohught, ed è un take away vegetariano. Gaby è professore universitario, laureato in astrofisica. Nei week-end si rilassa cucinando. Magica Londra! La seconda giornata da turista inizia molto easy.

martedì 23 dicembre 2014

Todos consilleros!

Nel Gran Circo del Consiglio Comunale ci è toccato in sorte di avere due consiglieri che si chiamano entrambi Loris Zancai. Per fortuna, uno è maschio e l’altra è femmina, così, almeno la differenza di genere consente di riferirsi senza possibilità di fraintendimento al corretto destinatario. Ebbene, IL consigliere Zancai non perde occasione per deliziarci con le sue frivolezze, ogni qual volta prende la parola su qualche argomento (e la sua ansia di protagonismo è garanzia di partecipazione assidua al dibattito). Memorabile rimase il suo commento all’ennesima evanescente tirata del Signorsindaco, abile rètore e consumato politico, che sa parlare a lungo senza dire nulla. Al termine del consueto pistolotto sindacale, IL consigliere Zancai esordì definendo la risposta del Maestro ancora una volta evacuativa… Ma questo succedeva quando il nostro militava all’opposizione e non faceva mancare le sue strumentali provocazioni. Ora IL consigliere parrebbe essersi incardinato in questa Coesa Maggioranza ad assetto variabile, ma quando intravede l’occasione per guadagnare qualche francobollo di visibilità ed acquisire consenso attraverso dichiarazioni smaccatamente populiste, non si lascia sfuggire l’occasione ed esterna senza ritegno.

lunedì 22 dicembre 2014

London 14 - Uno


I miei compagni di volo avevano calorosamente patrocinato un'escursione domenicale a Camden Town. Dopo aver preso qualche sommaria informazione, ho deciso di dar loro retta soltanto perché nella vicina Albert Street ha sede un museo ebraico che viene presentato con toni entusiastici dalla mia guida della città. Così, dopo aver fatto colazione, mi avvio alla stazione del treno che mi porterà a Victoria. Lungo il muretto del ponte della ferrovia, uno scoiattolo di taglia Garfield rumina indisturbato e indifferente ai frettolosi passanti che sfrecciano poco lontano da lui. Intruppato mio malgrado nella calca metropolitana riesco a raggiungere la mia destinazione con un paio di cambi di Underground. Servizio impeccabile. Pulizia esemplare. Informazioni complete ed efficaci. Non si ha nemmeno il tempo di guardarsi un po' in giro, che arriva un nuovo convoglio, elegantemente moderno e tecnologico.

domenica 21 dicembre 2014

London 14 - Prologo

Il viaggio inizia con i migliori auspici. Avevo prenotato un posto auto al parcheggio C del Treviso Airport con ingresso alle ore 8:00. Arrivo in perfetto orario (un eventuale ingresso anticipato rispetto al termine schedulato era perentoriamente escluso dalle regole della casa). L'imbarco procede senza intoppi, se si esclude il piglio scontroso della ragazzina bionda assisa al desk del check-in: ea tosatioea no ea ga gnancora capìo quanto che ea xe fortunada a lavorar visìn casa.... Nei voli low-cost capita di ritrovarsi in un melting-pot low profile: giovani coppie ruminanti chewing-gum non stop e fastidiosamente logorroiche sciorinano banalità da Novella 2000; creature innocenti, deportate abroad da genitori a rischio d'interdizione starnazzano festose. Le hostess giallo-blu ti introducono immediatamente nel clima britannico: pallide come convalescenti e truccate da Betty Boop. La sonorità della lingua fortunatamente garantisce una piacevole accoglienza. Il giovane steward arriva da Pisa, sfoggia una banana da rockabilly e mi convince ad acquistare un paio di biglietti di una lotteria istantanea,

giovedì 11 dicembre 2014

Errare humanum est.

Perseverare, invece, è … folpo! Per la seconda volta, in breve volgere di tempo, leggiamo dichiarazioni del Presidente del Consiglio Comunale, che definire avventate sarebbe fin troppo generoso. Ormai, trovare le metafore più acconce per illustrare le vicende consiliari diventa esercizio sempre più impegnativo, dato che la realtà riesce a superare di gran lunga la più sfrenata fantasia. Già in seguito alla scorsa assise, pronosticava a mezzo stampa il Sommosacerdote tremende rampogne legali a danno di un incauto cittadino che si sarebbe azzardato a immortalare con la propria fotocamera i banchi del Consiglio, privo della necessaria patente presidenziale.
A questo proposito, giova osservare (e tocca ricorrere a un'autocitazione):
che videoriprendere le sedute consiliari o scattare foto senza la prescritta autorizzazione del Presidente del Consiglio configuri una contravvenzione al “Regolamento per la disciplina delle adunanze del Consiglio Comunale” è fuor di dubbio.

martedì 9 dicembre 2014

Montefeltro Memories - Appendice storica

San Leo, come Perugia, si trovano in terre che hanno conosciuto un pluriennale dominio papalino, e i sentimenti anticlericali qui si suggono col latte materno. Lo si intuisce leggendo il testo di questa lapide, murata sulla piazza Dante. Istigato dalla conversazione avuta con la locale assessora al turismo, nel fornito bookshop del Museo di arte sacra avevo acquistato un libriccino che prometteva di illustrare le tappe feretrane di San Francesco. La copertina lasciava intuire una ristampa anastatica, e questo ha contribuito a maturare la decisione di acquisto. Iniziandone la lettura, mi sono ben presto avveduto che la pubblicazione conteneva un interessante saggio di storia locale, pubblicato in origine nel 1926,

lunedì 8 dicembre 2014

Montefeltro Memories - Happy End

Motivo e pretesto per la mia ennesima calata in Montefeltro sono stati i mercatini di Natale di Sant'Agata. Perciò, malgrado la nebbia e una fastidiosa pioggerella (che diventerà più tardi ben più aggressiva), devo inerpicarmi di nuovo fin lassù. Vuolsi così colà... Conosco bene le strade di queste lande, a rischio continuo di mal di mare. Non c'è nemmeno l'ombra di un sia pur breve tratto rettilineo. Se non son tornanti, si sale, si scende in continuazione, lungo percorsi ostinatamente curvilinei. Ogni breve spostamento si trasforma dunque per il viaggiatore ospite in una faticaccia. Perfino google maps, nello stimare il tempo di percorrenza del tragitto San Leo-Pennabilli (saranno una ventina di km) pronostica tre quarti d'ora buoni senza fare nemmeno una piega. E' un territorio che si difende da sé, questo, come le Langhe. Osteggia il proprio attraversamento e rende difficile agli umani insediarsi. Only the brave... Le condizioni delle strade, poi, non sono delle migliori. Vuoi le frequenti frane, che rendono i cigli quanto mai cedevoli, vuoi le gelate invernali e le abbondanti piogge d'autunno, che feriscono l'asfalto, vuoi l'estensione della rete, che evidentemente non rende possibile intervenire subito dappertutto (per il combinato disposto della spending review mista alla scarsa disponibilità di risorse finanziarie), ogni spostamento diventa un'avventura. Aggiungici la nebbia, la pioggia insistente e l'oscurità di queste giornate più prossime all'inverno che autunnali, e poi sappimi dir come starò...

domenica 7 dicembre 2014

Montefeltro Memories - San Leo

All'interno delle mura leonine (a San Leo, in Montefeltro, per intenderci) vivranno sì e no duecento persone. E' un borgo antico, dove la roccia che sorge dal terreno si fonde con le pietre angolari di case, torri e palazzi. Le vie del centro storico e le numerose rampe di scale che mettono in collegamento i diversi livelli su cui si sviluppa il borgo sono lastricate di pietre posate con un'attenzione di altri tempi: ciascun ciottolo rivela le cure amorevoli a lui destinate dallo sconosciuto operaio che lo ha fissato a terra. Il calore accogliente della pietra con cui sono edificate le costruzioni è il miglior benvenuto per ogni viandante. Quando di notte se ne percorrono le vie deserte, immerse in un silenzio ovattato dalla nebbia, il borgo infonde serenità e sicurezza, come un padre premuroso.

sabato 6 dicembre 2014

Montefeltro Memories - Pennabilli

Giancarlo mi dice che fino a dieci anni fa, l'edificio in cui è stata ricavata l'osteria era in realtà un'abitazione privata. Sono stati lui e suo figlio a ristrutturarlo trasformandolo in ristorante, con le camere al piano di sopra, e ora qui ci lavora tutta la sua famiglia. Quando venni qui per la prima volta, nel novembre 2005, avevano aperto da pochi mesi. Danilo, il figlio maggiore, vuole creare un pacchetto-vacanza che includa soggiorno a San Leo e un'escursione di mezza giornata. Gli consiglio senz'altro di pensare a Sant'Agata e alla Rocca delle Fiabe, che rappresenta secondo me un'attrazione turistica qualificante per l'intero territorio. Si mostra molto interessata alla conversazione anche la locale assessora al turismo, che si informa sull'allestimento del museo e dice che a Pordenone è stata accolta molto bene, di recente.

venerdì 5 dicembre 2014

Montefeltro Memories - La Rocca delle Fiabe

L'esercizio che mi ospita, per colazione, cena e notte, è a gestione familiare e il marito dell'ostessa, da autorevole patriarca qual è, non disdegna di trattenersi in amabile conversazione con i suoi selezionati avventori. Si apprende dunque che la stagione invernale è sempre piuttosto fiacca, dato che nei fine settimana anche le famiglie indigene, così come i turisti estivi, preferiscono trascorrere la giornata in uno dei tanti centri commerciali che devastano il paesaggio, e anche la moglie di Giancarlo non va esente da tale deprecabile usanza. Essendo però la signora autonoma ed automunita, se proprio non può farne a meno, alle Befane la ci deve andar diperconsè! Il figlio più giovane, pizzaiolo di vaglia, mi chiede conto della mia escursione sammarinese e si stupisce del mio apprezzamento: la città è diventata troppo commerciale, affollata com'è di bottegucce.

giovedì 4 dicembre 2014

Montefeltro Memories - San Marino

Dàiri arriva da Pinar del Rio, arrota la erre come soltanto i latinos sanno fare, e ha un sorriso accattivante sotto una fluente chioma corvina. Nella piovosa e umida San Leo vende pecorini, formaggio di fossa, vino di Vìsciole e Sangiovese. E' qui da due anni e non ha nostalgia. Il freddo le piace, dice. A Cuba fa sempre caldo e, a lungo andare, ci si stufa. Beato chi si accontenta... Mi vien da sorridere, se penso all'ingenuità di tutti quei turisti mordi-e-fuggi, figli della società futurista contemporanea, dove impera il mito della velocità, convinti che per poter visitare un luogo, piuttosto che un'intera regione, sia sufficiente qualche mezza giornata “e si è visto tutto”. Al viaggiatore per conoscere Venezia non basterebbe una vita. Sorprendersi col naso all'insù di fronte alla tela più grande del mondo, quella che adorna il soffitto della chiesa di S. Pantalòn, per esempio. Oppure visitarne il ghetto, con le sue sinagoghe.

mercoledì 3 dicembre 2014

Montefeltro Memories - Uno

I russi hanno una cultura fisarmonicistica inarrivabile. Da loro lo strumento si studia in conservatorio fin dalla notte dei tempi e oggi possono vantare una scuderia sconfinata di talenti. Così, metto in sottofondo una sonata di Bach eseguita al bajan da un virtuoso bielorusso e parto in direzione di San Leo. La musica saprà stemperare le tensioni del traffico provocate dalle numerose meduse impegnate alla guida di mezzi al di sopra delle loro possibilità. Seguono le ironiche melodie di Cochi & Renato, retaggio del tempo in cui si portavano i calzoni corti. Nel corso degli anni, mi sono confezionato delle compilation in mp3, masterizzando su ogni CD all'incirca una ventina di album,