Interessante discussione sul ddl Cirinnà.
Presso la Uil di Napoli si è svolto un dibattito incentrato sul disegno di legge per le unioni civili. I lavori si sono aperti con il saluto di Anna Rea, segretaria generale della Uil Campania, la quale ha voluto ricordare la vicinanza della Uil partenopea verso la comunità lgbt e il lavoro che tutta la Confederazione sta facendo con la costituzione al suo interno di un coordinamento nazionale specifico che si occupa delle tematiche dei «diritti plurali». A seguire, ha preso la parola la senatrice del PD, Monica Cirinnà, relatrice del ddl in argomento. La stessa ha subito precisato di essere una donna eterosessuale, sposata e con figli, ma non per questo priva dal sentirsi vicina a quelle istanze che emergono nella società: «il Paese è più avanti di quel che si crede e di quanto emerge dalla rappresentanza politica», ha affermato la senatrice cui conclude sostenendo che: «Stare in un Paese che non discrimina è una questione di civiltà». Per il governo è intervenuta l’on. Giovanna Martelli, la quale ha asserito che l’Italia necessita di confrontarsi su questioni come i diritti lgbt per ridurre le distanze tra sé e l’Europa. Quale presidente della Commissione Giustizia è intervenuto il senatore di Forza Italia Francesco Nitto Palma, il quale ha detto che il problema relativo alle unioni omosessuali sarà certamente risolto quando una parte dei politici smetterà di ignorare la cosa, come se non esistesse. La questione, precisa, va risolta, «perché i diritti fondamentali delle persone non possono essere lasciati alla mercé dei giudici». Per il Comune di Napoli ha portato i saluti del sindaco la consigliera delegata alle pari opportunità Simona Marino, la quale si è detta convinta che su questi temi «il paese è pronto», mentre «sono i politici che invece non hanno sufficiente coraggio e soggiacciono a esigenze di partito, restando sostanzialmente sordi alle richieste della gente». Il senatore PD Sergio Lo Giudice ha ricordato i dati statistici: il 70% dei cittadini italiani è d’accordo all’estensione di pari diritti per le coppie dello stesso sesso. Il mondo sta cambiando, dice, ad una velocità esponenziale. Quando nel 2013 la Francia introdusse il matrimonio egualitario era la 13° nazione al mondo, ora sono più di 50 i paesi con matrimoni gay legalmente riconosciuti. L’intervento di Pietro Nocera, responsabile Coordinamento Diritti Uil, si è incentrato sul ricordare l’importanza del percorso che sindacato e associazioni lgbt stanno compiendo e, in tal senso, ha sollecitato i parlamentari presenti a non sminuire i contenuti del ddl Cirinnà, a partire dal diritto alla pensione di reversibilità. Nocera ha voluto anche precisare che, proprio per le finalità contenute nel disegno di legge sulle unioni civili, questo nuovo strumento non deve essere limitato alle sole coppie dello stesso sesso, ma deve riguardare tutte le unioni (anche eterosessuali) che vogliono vedersi riconosciuto il proprio legame affettivo di coppia.
e le note vengono aggiornate di quando in quando)
sabato 27 dicembre 2014
Diritti plurali
Ho lasciato il mio indirizzo mail ovunque e mi sono iscritto a un numero indefinito di newsletter. Di conseguenza, ricevo giornalmente un sacco di posta elettronica dai contenuti più o meno interessanti. Fra il materiale che mi giunge da una pluralità di sigle sindacali, ho tratto il documento che riporto di seguito, che è lo scarno resoconto di una riunione, nel quale tuttavia si possono leggere delle considerazioni lapidarie, che condivido. Mi auguro che la lettura di questo testo possa instillare il dubbio in tutte quelle persone che, su certi argomenti, si professano contrarie a prescindere. Anche senza avere contezza dei temi trattati. E che i dubbi riescano a suscitare la curiosità di approfondire, così da conoscere meglio e riuscire a farsi un'idea più consapevole e matura delle questioni che troppo spesso vengono liquidate con fastidio o sufficienza. Quando non in maniera più becera. Perché dietro a questi dibattiti ci sono le persone, con i loro affetti e i loro dolori, con i loro diritti e legittime istanze.
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Obama, durante la sua prima campagna elettorale, si rivolgeva sempre anche ai "Fratelli gay e alle sorelle lesbiche"...
RispondiEliminaihhhh, tu vuo' fa' l'americano! Ca simm' int'o ricc' e operoso nordest! Capannoni alla Alex Drastico, cultura poca, tolleranza zero. Schei e pidùes (avrebbe detto mia nonna; =pidocchi).
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