e le note vengono aggiornate di quando in quando)
mercoledì 24 dicembre 2014
London 14 - Due
La casa che mi ospiterà per qualche giorno è accogliente. L'appartamento si trova in un piccolo caseggiato tinto di rosa, all'angolo della strada. Il traffico è sostenuto, ma la camera da letto fortunatamente è ricavata sul lato posteriore, verso l'interno. Certo, per il traffico aereo non c'è rimedio. E qui i voli sono incessanti. All'uscita della stazione ferroviaria di Clapham Junction c'è un piccolo ma fornito supermarket Saynsbury's. Sugli scaffali non mancano i prodotti italiani. Diverse le marche di prosecco. Acquisto birra Guinness, rigorosamente in bottiglia, the e biscotti per la colazione, qualche snack. Poi rientro a metter su la zuppa di farro della Despar che mi sono portato da casa. Ruggero, il mio fornitore referito di scorfani in guazzetto di olive e capperi, mi aveva informato prima di partire che a Covent Garden, nei fine settimana, ci lavora un suo cugino. Il locale si chiama Food for tohught, ed è un take away vegetariano. Gaby è professore universitario, laureato in astrofisica. Nei week-end si rilassa cucinando. Magica Londra! La seconda giornata da turista inizia molto easy. Si parte da Victoria Station, in direzione di Westminster. A una prima costruzione, contrassegnata come Westminster Cathedral, ci si stupisce alquanto. Non è quel che mi aspettavo, non certo un edificio gotico. La stranezza viene presto risolta. La chiesa gotica che avevo oltrepassato in pullman, quando sono arrivato da Stansted, è Westminster Abbey. Quello che ho di fronte, invece, è un tempio cattolico. Di fianco, si trova uno store delle Edizioni Paoline, si riconosce il marchio stilizzato. Incuriosito, ci entro, e mi ritrovo in una libreria enorme e molto ben organizzata, dove sono esposti (e in vendita) anche paramenti sacri, pissidi, pastorali, calici, patene, e tutto l'occorrente per allestire comme il faut una chiesa cattolica. Per sole 1.250 sterline ci si può portare a casa una host making machine (come fare senza?). Vi è una sezione libraria dedicata al culto, fra cui spicca una monumentale edizione del Messale Romano, rilegato in vera pelle. Con 200 sterline si entra in possesso di quello che è un must per ogni parroco che si rispetti. Come diceva il compianto pre Toni Beline, il Messale Romano è un testo fondamentale, dove si può trovare, ad esempio, la prevista liturgia da celebrarsi quando viene consacrato un arcivescovo. Che è circostanza del tutto ricorrente in ogni villaggio rurale. Dev'essere per questo che la Curia impone a ogni parrocchia l'acquisto del volume... Da lì verso Parliament Square, dove spicca il Big Ben, quello che troneggiava negli studi televisivi di un'antica trasmissione del venerdì sera. E poi, pedibus calcantibus fiancheggiando il Tamigi si arriva al famigerato ponte dei frati neri, al quale qualche lustro fa fu appeso usque ad mortem un chiacchierato banchiere nostrano. Si pranza, per l'appunto, al Black Friar Pub, frequentatissimo e cupo locale, in puro stile gotico, che riserva peraltro un'ospitalità accogliente e buon cibo. Il pomeriggio prosegue in direzione di Portobello Road. Una volta scesi a Notting Hill, si percorre quasi per intero la famosa via, affollata di vetrine che propongono un variegato campionario di articoli, di fattura (e prezzo) più o meno pregevoli. Vale la pena di vederla dedicandoci tutto il tempo necessario, e forniti di adeguata riserva di contante (anche se quasi tutti i commercianti sembrano muniti di efficienti terminali POS, abilitati ad accogliere nelle loro fessure ogni sorta di tesserina plastificata, purché capiente). Il ricordo inevitabilmente va ad un grande giornalista, presentatore, uomo di spettacolo, che diede i migliori anni della propria vita alla TV di Stato, e alla sua fortunatissima trasmissione, che ebbe un successo travolgente e meritato. Al venerdì sera, nei primi anni Ottanta del secolo scorso, vedere Portobello sul secondo canale era un rito collettivo, così come Lascia o raddoppia? negli anni Sessanta. Enzo Tortora ebbe la sfortuna di essere coinvolto in una vicenda che gli accorciò la vita, nella quale tuttavia egli mai venne meno alla sua dignità e fu anzi esempio nobile di onestà e dirittura morale, da ligure qual era.
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