(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

sabato 6 dicembre 2014

Montefeltro Memories - Pennabilli

Giancarlo mi dice che fino a dieci anni fa, l'edificio in cui è stata ricavata l'osteria era in realtà un'abitazione privata. Sono stati lui e suo figlio a ristrutturarlo trasformandolo in ristorante, con le camere al piano di sopra, e ora qui ci lavora tutta la sua famiglia. Quando venni qui per la prima volta, nel novembre 2005, avevano aperto da pochi mesi. Danilo, il figlio maggiore, vuole creare un pacchetto-vacanza che includa soggiorno a San Leo e un'escursione di mezza giornata. Gli consiglio senz'altro di pensare a Sant'Agata e alla Rocca delle Fiabe, che rappresenta secondo me un'attrazione turistica qualificante per l'intero territorio. Si mostra molto interessata alla conversazione anche la locale assessora al turismo, che si informa sull'allestimento del museo e dice che a Pordenone è stata accolta molto bene, di recente. Ha avuto fortuna, ribatto: i friulani hanno parecchi margini di miglioramento in tema di accoglienza turistica; quando entri nelle loro grazie, ti dànno l'anima, ma come primo impatto siamo tendenzialmente chiusi e diffidenti. In generale, e questo vale per l'intera Penisola (almeno per quella porzione che ho conosciuto viaggiando), se vogliamo attrarre i viaggiatori stranieri dobbiamo migliorare parecchi aspetti, perché il turista internazionale è di solito adeguatamente informato. Anch'io parto da casa con un corredo informativo di base che mi consenta di ottimizzare la vacanza. Raccolgo con la determinazione del rabdomante tutte quelle indicazioni pratiche che per esperienza so essere difficili da ottenere, una volta sul posto. Orari di apertura dei musei, biglietti cumulativi a prezzo agevolato, eventi in corso; perfino le mappe dei luoghi cerco di procurarmele in anticipo, con la collaborazione degli uffici del turismo, a cui le richiedo per tempo. Diversamente, può succedere che arrivi a Recanati e scopri che il locale ufficio informazioni apre soltanto per qualche ora tre pomeriggi a settimana. Se capiti nel giorno sbagliato, peggio per te. Chissà, forse i flussi turistici del borgo leopardiano sono ancora troppo esigui per garantire un'accoglienza migliore...

Quando vado a Pennabilli, non c'è niente da fare, piove sempre. Quando non grandina. O nevica. Oggi arrivo che il centro è chiuso al traffico. Non sapevo che ci fosse il mercato settimanale. Meglio così, ne approfitto per sostituire il borsello che mi custodisce la fotocamera, acquistare due paia di calzini (che per dimenticanza non ho inserito in valigia), e qualche chilo di formaggi: pecorini e fossa. Ritrovo immediatamente il mondo di Tonino Guerra nella strada delle meridiane che mi fa salire fino alla campana tibetana, sul roccione. Il tempo non si è rimesso al bello, ma per lo meno ha cessato di piovere. Scoprirò che quelli che io ho definito “rulli da preghiera” in realtà si chiamano “mulini” e mi ritroverò immerso in un mare di serena spiritualità. L'angelo coi baffi, il santuario dei pensieri, il rifugio delle madonne abbandonate, sono tutti angoli pieni di magia e mistero. Nell'orto dei frutti dimenticati si son date convegno uno stuolo di badanti russe, impegnate in animata conversazione: stanno al coperto e hanno a disposizione dei bagni pubblici, che non si sa mai. Tra le innumerevoli meridiane disseminate in ogni dove, ce n'è una, proprio in quest'orto, che merita una menzione speciale, la meridiana dell'incontro. Si presenta come una coppia di colombi in bronzo, ma quando nel pomeriggio il sole ne proietta a terra l'ombra, si materializzeranno come per incanto le silhouette di Giulietta Masina e Federico Fellini, omaggio del poeta ai due grandi amici. Il museo del calcolo l'avevo già visitato la volta scorsa. Sarei tornato volentieri nel museo dedicato al poeta/sceneggiatore pennese, ma all'orario stabilito nessuno rispose ai miei richiami. Non ho visto il museo diocesano, che ha l'aria di custodire tesori indicibili. Mi rifarò la prossima volta, dato che, oltre ai buskers, ho scoperto che da quattro anni a Pennabilli si svolge una rassegna invernale di jazz manouche, e può essere un'ottima idea per le prossime vacanze. Lungo le strade del paese la proloco ha disseminato foto di quella che nel 2012 dev'essere stata una nevicata straordinaria. In effetti, dal confronto tra le immagini e i luoghi dove sono posizionate si capisce che si è trattato di un evento eccezionale. Si mangia in beata solitudine al Bel Fico. Ottime portate associate a prezzi contenuti. Non mi resta che trovare alloggio per il prossimo soggiorno.

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