e le note vengono aggiornate di quando in quando)
martedì 29 dicembre 2015
Il fascino della ceramica (2)
Il trenino che da Chivasso sale ad Aosta attraversa la rupe che fa da basamento al Forte di Bard. Ne violava le viscere con nonchalance anche quando riaccompagnava gli AUC in rientro alla SMALP dalle rarissime licenze ed è proprio da quelle carrozze che ho intravisto il profilo maestoso del Forte per la prima volta. Nel corso dei miei due viaggi in Canavese, sulle orme degli Olivetti, sono salito a esplorarlo ancora, e nel negozio di prodotti artigianali ospitato lungo i camminamenti ho incontrato LEI. Questa Madonna con Bambino nei toni del rosso dal pathos magnetico. Stava appesa a una parete del negozio fra un S. Giuseppe e un S. Giorgio di identica mano. Ho indugiato a lungo per decidere quale dei tre portarmi via. Ero indeciso fra LEI e il S. Giorgio, altrettanto splendido. Poi ho pensato che soltanto LEI poteva inserirsi solennemente nella mia piccola collezione di Madonne con Bambino da parete e ho scelto. Pensavo di avere completato il mio album di ricordi e ceramiche, ma non avevo tenuto conto di LEI. E nemmeno dei presepi. Quello preso a Cortona, bicolore,
domenica 27 dicembre 2015
Il fascino della ceramica
Oggi ho finalmente appeso a una parete della mia camera da letto le due farfalle di Mirta Morigi, acquistate a Faenza quasi un anno fa. L'occasione per ritornare in Romagna fu un tentativo di riunire ancora una volta, a distanza di lustri, “Quelli della Brotzky”. Quasi tutti colleghi di lavoro (un solo disertore), con le rispettive consorti, con cui avevamo trascorso sei indimenticabili mesi in una indefinibile pensione di via del Corso, a Roma, agli esordi della nostra esperienza professionale. Il rendez-vous saltò, ma a Faenza volli tornarci lo stesso. La prima volta fu nel 2007, in occasione di un festival musicale, il Meeting di Etichette Indipendenti. Scoprii incantato il museo della ceramica, già vasto e meraviglioso a quell'epoca. Oggi gli spazi espositivi sono praticamente raddoppiati, in seguito all'acquisizione di un vecchio opificio adiacente al museo, che dopo anni di lavori ospita finalmente nuove opere d'arte. Nel 2007 il laboratorio della Mirta era chiuso,
domenica 20 dicembre 2015
I custodi dell'acqua
Appena spento il motore lo avverti subito, una volta fuori dall'auto, il carattere autentico della montagna. Dal sapore dell'aria. In comune di Paluzza alla 212° compagnia Alpini d'Arresto del Battaglione Val Tagliamento era affidata la cura di un'opera fortificata che ancora abita le viscere di quelle rocce, con le sue casematte in cemento armato e le feritoie puntate sulla statale. Nome in codice “Torre Moscarda”, dal presidio difensivo del XIII secolo i cui resti ancora incombono sulla Via Iulia Augusta. Oramai la guerra fredda è un ricordo lontano, gli Alpini d'Arresto non esistono più e anche i loro segreti possono essere svelati. A Passo di Monte Croce Carnico un manipolo di volontari si occupa da qualche anno della manutenzione di un altro degli apprestamenti difensivi che rientrava nella nostra competenza e dispiega di nascosto i suoi cunicoli vecchi quanto la Prima Guerra. Ci organizzano delle visite guidate.
venerdì 18 dicembre 2015
Ancora una volta, Montereale!
In Friuli Venezia Giulia la Legge Regionale numero 5 del 2012 assegna contributi per l'avvio di progetti di imprenditoria giovanile tutt'altro che trascurabili. Si arriva a un massimo di 40 mila euro. E l'intervento pubblico è pari al 50% della spesa ammissibile. Emiliano, Francesca, Marianna, Fabio, Abdoullatif, Hassam e Giulia sono i 7 giovani cadetti che hanno colto la sfida dando vita a Friûl Mics. Armati di entusiasmo, intraprendenza e videocamere hanno indagato a modo loro il tema delle migrazioni intervistando attuali e passati viandanti, in arrivo, in partenza e di passaggio dalla nostra regione.
martedì 15 dicembre 2015
Mammaliturchi!
Nella parlata di Montereale si sentono gli echi della Valcellina. Sarà forse a causa della posizione marginale del paese, addossato alle montagne che fanno da quinta alla valle, dove le condizioni di vita hanno sempre richiesto spirito di sacrificio e sviluppato un sentimento di solidarietà diffuso e persistente, sarà per la vivacità culturale che anima il borgo di Mènego Scandella, il mugnaio eretico che per merito di Carlo Ginzburg ha portato nel mondo il nome di Montereale e del Friuli; in ogni caso, l'attivismo di cui danno prova le associazioni di volontariato del paese si è dimostrato ancora una volta esemplare. A Montereale sono ospitati da alcuni mesi 10 migranti in prevalenza africani a cui se ne sono aggiunti di recente altri 13. Al fine di rendere concrete le parole che ruotano ogni giorno attorno alla questione "migranti" e che richiamano concetti di accoglienza e integrazione, i monterealini si sono organizzati, con l'appoggio del Comune, per consentire a queste persone di rendersi utili e prestare servizi alla comunità che li ospita. Ripristino di sentieri e piste ciclabili attraverso la pulizia, lo sfalcio dell'erba e della vegetazione infestante;
martedì 8 dicembre 2015
L'incantesimo dei manoscritti
Queste carte, probabilmente avvolte in rotoli, abbandonarono Gerusalemme nel 1187. L'anno in cui Salah ad-Din la riconquistò all'Islam, concedendo ai cristiani di portarsi in salvo, assieme ai loro arredi. Senza trarre vendetta, lui, principe curdo sunnita, il difensore della vera fede, per il massacro che qualche anno prima quegli stessi cristiani avevano compiuto nella Città Santa, passando a fil di spada in prevalenza vecchi, donne e bambini. (…) L'alito del deserto ha il sapore della sabbia. La puoi avvertire nella saliva, lungo le aride piste della fuga. Mani tremanti hanno affidato questo tesoro al basto di un asino. Assieme ad altri manoscritti, vasellame, ampolle di olio consacrato, qualche reliquia. I profughi sono tutti uguali, nei loro stracci grigi. Anonimi. Prendono quello che possono, oggi come allora. Il poco che gli resta, cui non sanno rinunciare. Lasciano tutto il superfluo. Vita e nome. Si accalcano nella fiumana di vie senza luce, spinti dai molti che tentano di scappare fra scale di pietra e ritorti sentieri. Belare di capre, pianti di madri, urla impietose di soldati che menano alla cieca colpi di nerbo di bue per poter passare per primi. C'è chi singhiozza tendendo una mano. Inascoltato.
sabato 5 dicembre 2015
Il premio Appi
Cordenons rappresenta l'estremo baluardo occidentale a presidio della friulanità. Già nella parlata comune del vicino Capoluogo il veneto la fa da padrone. A dire il vero anche a Udine va così: i cittadini non parlano di certo diffusamente il friulano. Bisogna ricordare che in un passato non troppo remoto i dominatori di questa terra arrivavano da una laguna posta fuori regione e nelle nostre città, vuoi per opportunismo, vuoi per convenienza, vuoi per una più obiettiva praticità, gli abitanti si sono presto convertiti alla lingua dei padroni. Diversamente dal contado, dove la tradizione ha resistito e dura ancora. Della lingua friulana esistono varianti innumerevoli, diffuse a macchia di leopardo. Soltanto per semplificare si usa distinguere i tre macro-gruppi della -a, -e, -o, a seconda dell'uscita del femminile.
venerdì 4 dicembre 2015
La Casa dello Studente
Quando mi aggiro curiosando fra le bancarelle di un mercatino qualsiasi, è inevitabile che mi soffermi più a lungo là dove trovo esposti libri, riviste, fumetti, vecchie cartoline o manifesti. Ognuno ha le proprie preferenze. Quando in questo mio distratto vagabondare riesco a recuperare un pezzetto inaspettato di memoria, alla sorpresa si somma una gran soddisfazione. Così è successo qualche giorno fa, in Contrada Maggiore, a Pordenone, dove ho sfogliato un libretto pubblicato nel febbraio del 1978, “Cent'anni di tempo libero a Cordenons”. Con la sua prosa ironica e pungente Luigi Manfrin esplora in quelle pagine un secolo di memorie folpe, lasciandosi leggere sotto uno sguardo sornione.
lunedì 23 novembre 2015
Unicorno3 (il trionfo)
Per recapitarci il loro terzo comunicato gli Attivisti Unicorniani Folpi hanno utilizzato un espediente alquanto insolito, di cui andiamo a riferire. Nella tarda mattinata di ieri uno splendido esemplare di airone cenerino planava sul terrazzo della nostra redazione, destando curiosità e accesa meraviglia in tutto il vicinato. In attesa che arrivasse qualcuno dell'associazione naturalistica a prendersi cura della bestiola, abbiamo avvicinato il volatile con grande cautela, notando subito una bizzarra protuberanza. Un contenitore ricavato da una porzione di tronco di bambù recante il logo dell'Unicorno risultava infatti assicurato ad una zampa dell'animale. All'interno, è stato rinvenuto il bollettino con cui la neonata Lista termina l'elenco dei punti del suo programma elettorale:
sabato 21 novembre 2015
Unicorno2 (la vendetta)
Riprendiamo a occuparci della neonata Lista Pro Unicorno. Una telefonata anonima giunta in redazione sul far della sera ha annunciato ieri il ritrovamento di un nuovo comunicato abbandonato nella sola cabina telefonica rimasta in città, di fronte al bar Alla Passeggiata. Assieme al volantino è stata ritrovata una richiesta di riapertura dei termini per la conversione in euro dei vecchi gettoni telefonici rivolta alla SIP. Secondo una recente rilevazione di Bankitalia, sezione staccata di Via del Benessere, infatti, sarebbero numerose le famiglie locali che conservano in casa ancora ingenti scorte del vecchio conio, ormai non più utilizzabile per mancanza di telefoni a gettoni... Ma passiamo ora all'esame del dettagliato programma elettorale reso noto dagli Attivisti Unicorniani Folpi (A.U.F.).
venerdì 20 novembre 2015
Ah, le priorità...
La notizia pubblicata oggi dal Messaggero Veneto in cui si riferisce di contributi per circa 1,6 milioni di euro stanziati dalla Regione Friuli Venezia Giulia a favore di parrocchie locali per sovvenzionare la manutenzione straordinaria dei relativi edifici di culto fornisce lo spunto per alcune riflessioni.
POSTULATI
1) Le parrocchie, attraverso gli edifici di culto, gli oratori e gli altri immobili di proprietà, svolgono una importante funzione sociale senza dubbio meritevole di tutela; l'elevata percentuale di cittadini professanti la religione cattolica legittima l'erogazione di contributi pubblici finalizzati al mantenimento di edifici che, oltre a custodire un patrimonio storico/artistico di significativo valore, sono spesso essi stessi opere d'arte da accudire con le migliori attenzioni;
1) Le parrocchie, attraverso gli edifici di culto, gli oratori e gli altri immobili di proprietà, svolgono una importante funzione sociale senza dubbio meritevole di tutela; l'elevata percentuale di cittadini professanti la religione cattolica legittima l'erogazione di contributi pubblici finalizzati al mantenimento di edifici che, oltre a custodire un patrimonio storico/artistico di significativo valore, sono spesso essi stessi opere d'arte da accudire con le migliori attenzioni;
giovedì 19 novembre 2015
Uniti con l'Unicorno!
La sorte delle prossime elezioni amministrative la decideranno le "civiche". Questo è il mantra che si legge da qualche mese, frequentando i gruppi facebook che contano a Cordenons e dintorni. Così all'ennesimo ristretto manipolo di attivisti è venuta l'idea di lanciare un appello a tutti i folpi di buona volontà, affinché aderiscano alla lista PRO UNICORNO. Stando alle notizie che circolano tramite i canali di controinformazione e volendo dar credito ai soliti ben informati, pare che per il 2016 sia stata richiesta al Ministero dell'Interno l'autorizzazione a stampare le schede elettorali in formato XXL. Fonti che per ovvi motivi non possiamo citare, ma che risultano accreditate e degne della più ampia fiducia, ci hanno segnalato un ventaglio di possibili competitor, che stanno reclutando candidati fra la popolazione, lasciando trapelare anche qualche indiscrezione sui relativi programmi elettorali.
martedì 17 novembre 2015
PAPALAGI
Tuiavii, un saggio capo indigeno delle isole Samoa, compì un viaggio in Europa agli inizi del secolo [scorso], venendo a contatto con gli usi e costumi del "Papalagi", l'uomo bianco. Ne trasse delle impressioni folgoranti che gli servirono per mettere in guardia il suo popolo dal fascino perverso dell'occidente. Erich Scheurmann, un artista tedesco amico di Hermann Hesse fuggito nei mari del Sud per evitare la prima guerra mondiale, raccolse questo tesoro di saggezza e lo pubblicò.
(dalla quarta di copertina)
Quel che segue è un brano di uno dei discorsi di Tuiavii (il cui testo risulta anche disponibile online in più versioni; qui c'è un documento in formato pdf con la riproduzione fedele di quel libretto).
(dalla quarta di copertina)
Quel che segue è un brano di uno dei discorsi di Tuiavii (il cui testo risulta anche disponibile online in più versioni; qui c'è un documento in formato pdf con la riproduzione fedele di quel libretto).
domenica 15 novembre 2015
Il solco e l'aratro
Lino è entrato nello stabilimento che aveva 16 anni e ha smesso di lavorare nel 1991. La sua famiglia si trasferì da Jesolo durante la guerra, quando lui era ancora piccino, per andare in una delle fattorie sorte sulle terre appena bonificate da Mussolini. Nel '54 ha fatto anche la maschera, Lino, proprio in quel Teatro Dopolavoro che ancora oggi affaccia l'ingresso degli impianti. Settecento posti, dice, aveva anche la buca per l'orchestra. E gli si illuminano gli occhi mentre rievoca i ricordi della propria gioventù. Il lavoro gli piaceva, era diventato capo turno. La qualifica gli garantiva un alloggio migliore di quello assegnato ai semplici operai. Nel suo appartamento Lino aveva il bagno. Erano tempi, quelli, in cui i figli degli operai non potevano mica giocare assieme a quelli degli impiegati. Apartheid sociale anche nella bassa friulana.
venerdì 13 novembre 2015
Le ragioni del no
Non ho esperienza come genitore. Proverò allora a supplire col mio vissuto di figlio. Un giorno mio padre mi raccontò di una sua escursione in montagna, probabilmente giovanile, durante la quale, mi disse, a un certo punto si trovò di fronte una grande pozza di "acqua ferma". Non ricordo altri dettagli. Soltanto il fascino, che quella locuzione fino a prima inaudita suscitò nel bambino che ero, mi è rimasto ancor oggi scolpito nella memoria. Tanta fu la meraviglia, di fronte a quell'accoppiata di parole, che alla prima occasione volli utilizzarla in uno dei "pensierini" che i maestri dell'epoca commissionavano ai propri scolari. Quando il maestro Mele mi fece notare paternamente che non si dice "acqua ferma", ma "acqua stagnante", io, che già pregustavo una menzione d'onore per aver introdotto elementi di novità nella mia prosa fanciullesca, rimasi fatalmente deluso. Di più, da quel momento mio padre perse ai miei occhi ogni affidabilità nel campo dell'innovazione linguistica: da lì in avanti non mi fidai più di quanto di "nuovo" gli sentivo dire.
martedì 10 novembre 2015
In salute e in malattia
Nella foto si vedono alcuni dei libri sistemati sul banchetto presente in oratorio a Cordenons, durante la serata anti-gender del 28/10. Fra i titoli ve n'è uno, in particolare, che bene illustra la posizione del Comitato pordenonese "Vogliamo educare i nostri figli" nei confronti dell'omosessualità: "Ero gay". Giova ricordare, a maggiore comprova, che il medesimo Comitato considera la decisione di cancellare l'omosessualità dal manuale diagnostico delle malattie mentali, assunta nel 1973 dall'American Psychiatric Association, un atto meramente politico (sottintendendo indebite pressioni da parte di non meglio precisate lobby, che avrebbero così viziato l'esito della decisione). In un mio recente dialogo virtuale con uno dei rappresentanti del Comitato mi si ricorda: Osserva giustamente il sacerdote e psicanalista Toni Anatrella, che nel 1973 “la questione scientifica è stata risolta non in funzione di studi, analisi o riflessioni, ma con un voto”: 5.816 a favore, 3.817 contrari, 367 astenuti... Quasi a significare che quei 10 mila professionisti della psichiatria abbiano deciso lanciando in aria una moneta. Anche soltanto volendo fare una rapida verifica online, la stessa Wikipedia dà una versione un po' diversa dell'accaduto.
venerdì 6 novembre 2015
Gli Ápoti, il professore e il caso "gender"
Ápoti, dal greco ápotos, cioè "coloro che non se la bevono", è un termine colto per definire un'umanità disincantata che non crede nell'apparenza ma vuole ricercare la verità.Il termine è stato coniato e adoperato da Giuseppe Prezzolini in una lettera pubblicata nel numero 28 della rivista La Rivoluzione liberale del 28 settembre 1922, nella quale criticava la politica del tempo. Secondo Prezzolini, la Società degli apoti a cui idealmente si era iscritto, era composta da coloro che si sottraggono al "tumulto delle forze in gioco per chiarire le idee, per far risaltare i valori, per salvare sopra le lotte, un patrimonio ideale, perché possa tornare a dare frutti nei tempi futuri". (da Wikipedia) Si sta trascinando ormai da mesi una discussione dai toni aspri, che diventano apocalittici per alcuni dei soggetti coinvolti. Il sospetto che l'indiavolato dibattito sul "gender" non sia altro che un'astuta mossa propagandistica, man mano che passano i giorni e si verifica la fondatezza (o l'inconsistenza) degli argomenti portati da ciascuno sul tavolo del confronto, si fa sempre più concreto.
sabato 31 ottobre 2015
Guelfi e Cittadini al tempo del “gender”
Non c'è che dire, il Comitato Pordenonese “Vogliamo educare i nostri figli” ha affinato le proprie tecniche di comunicazione. Nelle slide commentate dalla prima relatrice durante l'incontro svoltosi all'oratorio di S. Pietro, a Cordenons, il 28 di ottobre, non c'era più traccia delle “Tappe di riconoscimento dell'ideologia del gender”. Eppure, soltanto lo scorso 16 giugno, quando lo stesso comitato si presentò nella sala Degan della biblioteca civica di Pordenone, fra le “tappe” proposte all'attenzione del folto uditorio spiccavano due date significative (anche per il resto del mondo). Il 1973, anno in cui L'American Psychiatric Association ha rimosso l'omosessualità dalla lista delle patologie mentali incluse nel Manuale Diagnostico delle Malattie Mentali, e il 1993, quando L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha accettato e condiviso la definizione non patologica
giovedì 15 ottobre 2015
Segreti e magie
La Valcellina è stata per decenni una terra dura e avara con i propri abitanti. Per garantire il sostentamento alle loro famiglie i valligiani dovevano ingegnarsi, ricorrendo a quanto disponibile in natura. Accadeva così che durante l'inverno, sospeso il lavoro dei campi, gli uomini trascorressero le giornate ricavando dal legno dei boschi una variegata serie di utensili. Con la sapienza artigiana delle mani e l'impiego di pochi attrezzi i miei nonni riuscivano a trarre dai ciocchi eleganti cucchiai, coppe per custodire il sale solenni come un rustico Graal, mestoni da polenta, che usati ogni giorno rendevano forti le braccia delle donne clautane e servivano da minaccioso monito nei confronti di chi faceva loro perdere le staffe, pratici cannelli, atti a spillare i vini
sabato 10 ottobre 2015
Secondo esperimento
Ei fu. Siccome immobile... Chi è più fresco di studi non avrà difficoltà a riconoscere i versi che commemorano quella data fatale. Altrettanto funesto, per il comune di Cordenons, fu il 5 maggio 2015, data in cui il postino elettronico recapitò una fattura da 320 mila euro che successivi eventi tramutarono in decreto ingiuntivo. Si parla, ancora una volta, della famigerata palestra autoreggente, che pare stia marcendo sotto la pioggia. Il cantiere è fermo ormai da un paio d'anni, però il Comune doveva ancora saldare all'appaltatore qualche conto per i lavori eseguiti. Nel caso di appalti pubblici, prima di emettere la fattura bisogna avere l'ok della "stazione appaltante" (in questo caso, il Comune). E' lecito supporre, quindi, che la missiva digitale non sia giunta come un fulmine a ciel sereno. Tanto più che a monte c'è un regolare contratto (dicembre 2012) e un prezzo pattuito. Nel mondo reale,
domenica 4 ottobre 2015
Atto finale (forse...)
La maratona che ha impegnato i consiglieri comunali e un pubblico finalmente più numeroso del solito è durata dalle 6 di sera fino all'una del giorno dopo. Del resto, lunedì 28 settembre 2015 nell'aula consiliare del comune di Cordenons non si discuteva soltanto un bilancio di previsione, ma si analizzava il bilancio di una intera legislatura. E il compendio tratteggiato dai numerosi interventi ascoltati è ancora una volta impietoso. Non tanto per le critiche provenienti dall'opposizione, costanti e motivate fin dall'inizio di questa esperienza amministrativa. Nel corso della seduta sono state le diverse fazioni della sedicente maggioranza a far volare gli stracci, in una sorta di Potlatch Bellico di cui, finora, avevamo letto soltanto sui libri di narrativa (cfr. U. Eco - Stelle e stellette). Mentre l'attuale assessore ai lavori pubblici lamentava che il funzionario responsabile dell'ufficio da lui dipendente
domenica 20 settembre 2015
La Casa di Vetro (smerigliato)
Male non fare, paura non avere. Enzo Biagi, da intervistato, riferisce che questo semplice insegnamento di sua madre è stato per lui un principio cardine a cui ispirare la propria condotta. Può essere che a Cordenons ci siano toccati in sorte governanti un po' più complicati e timorosi. Nella seduta del Consiglio Comunale andata in scena venerdì 18 settembre, fra gli altri argomenti si è discusso di una nuova commissione speciale, che sarà chiamata a fornire un quadro della situazione STU Makò, dall'origine ai giorni nostri. A dire il vero, l'Ordine del giorno con cui si impegnava il Consiglio a istituire la commissione era già stato approvato a fine maggio, malgrado il voto contrario di Lega e Pdl. Perché i lavori potessero iniziare rimanevano da designare i componenti,
sabato 30 maggio 2015
Le talpe, i burocrati e il Vetril
Dopo interminabili mesi di oscurantismo, pare che i burocrati folpi che si aggirano in municipio si siano ridestati dal lungo sonno della ragione. La brezza primaverile sembra avere spazzato la coltre di nebbia che ottenebrava le menti, facendo guadagnare ai cittadini qualche scampolo di trasparenza in più. Le delibere consiliari, dopo un veloce passaggio dall'Albo pretorio online, rimangono disponibili in un'altra sezione del sito istituzionale del Comune, che si raggiunge seguendo questo percorso: Il Comune informa – Accesso agli atti – Delibere. Accadeva però che, nel passaggio, gli atti pubblicati perdessero le loro appendici più significative, gli allegati. La menomazione rendeva di fatto incomprensibili le delibere
giovedì 2 aprile 2015
London 15 - Part 4
Il fascino dei mercati.
Per celebrare in modo acconcio il venerdì si va a Portobello road. Prima, però, è in programma una visita al museo della Bank of England. La fermata della metropolitana è Bank., nulla più. Essenziali ed efficaci. Quando si esce dal labirinto sotterraneo, avendo indovinato la giusta traiettoria, ci si ritrova nel mezzo di un trafficatissimo incrocio magico su cui troneggia il bronzeo ritratto di Lord Wellington a cavallo. Da un lato Lombard Street, di fronte la Royal Stock Exchange, storica sede della Borsa Valori, ormai riconvertita in centro commerciale.
Per celebrare in modo acconcio il venerdì si va a Portobello road. Prima, però, è in programma una visita al museo della Bank of England. La fermata della metropolitana è Bank., nulla più. Essenziali ed efficaci. Quando si esce dal labirinto sotterraneo, avendo indovinato la giusta traiettoria, ci si ritrova nel mezzo di un trafficatissimo incrocio magico su cui troneggia il bronzeo ritratto di Lord Wellington a cavallo. Da un lato Lombard Street, di fronte la Royal Stock Exchange, storica sede della Borsa Valori, ormai riconvertita in centro commerciale.
martedì 31 marzo 2015
London 15 - Part 3
The Tower of London – Il fascino della storia.
Si pranza nella caffetteria della Torre con un paio di fette di torta (imperiali) e cappuccino da mezzo (ustionante). Due deliziosi cestelli ricolmi di chicchi d'uva completano il menu. Il banconiere in servizio al bar riscuote il dovuto sovrastato da un timpano che sta alle sue spalle, istoriato con altorilievi lapidei e recante le insegne araldiche reali (il leone e l'unicorno, rampanti). La sala è ampia e confortevole, con pilastri ottagonali in legno d'epoca che sorreggono il soffitto. La sensibilità mercantile dei sudditi di Sua Maestà si rivela anche qui in tutta la sua efficienza. Nel mio immaginario di ragazzino già appassionato di storia e facilmente impressionabile da fumetti e film in costume, la Torre di Londra era una lugubre prigione destinata a custodire condannati di rango. In realtà si tratta di un complesso fortificato
Si pranza nella caffetteria della Torre con un paio di fette di torta (imperiali) e cappuccino da mezzo (ustionante). Due deliziosi cestelli ricolmi di chicchi d'uva completano il menu. Il banconiere in servizio al bar riscuote il dovuto sovrastato da un timpano che sta alle sue spalle, istoriato con altorilievi lapidei e recante le insegne araldiche reali (il leone e l'unicorno, rampanti). La sala è ampia e confortevole, con pilastri ottagonali in legno d'epoca che sorreggono il soffitto. La sensibilità mercantile dei sudditi di Sua Maestà si rivela anche qui in tutta la sua efficienza. Nel mio immaginario di ragazzino già appassionato di storia e facilmente impressionabile da fumetti e film in costume, la Torre di Londra era una lugubre prigione destinata a custodire condannati di rango. In realtà si tratta di un complesso fortificato
lunedì 30 marzo 2015
London 15 – Part 2
Greenwich e il Cutty Sark - Il fascino della vela.
Mentre sto scrivendo, mi accorgo di essermi appena perso un rituale che si ripete dal 1833. Sono da poco passate le 13 e la sfera rossa posta sulla sommità del Royal Observatory è già calata a segnare l'ora esatta. Di solito si marca il mezzodì, ma gli inglesi preferiscono distinguersi anche in questo. In un libretto di curiosità che ho acquistato da Harrods per la verità si spiega che vi è una ragione molto pratica che ha portato a preferire il tocco: a mezzogiorno gli astronomi di Greenwich avevano altro da fare, impegnati com'erano nelle loro osservazioni celesti. Il Cutty Sark è un clipper, un veloce veliero dallo scafo affilato, che trovò impiego principalmente sulle rotte del tè che portavano in Cina.
Mentre sto scrivendo, mi accorgo di essermi appena perso un rituale che si ripete dal 1833. Sono da poco passate le 13 e la sfera rossa posta sulla sommità del Royal Observatory è già calata a segnare l'ora esatta. Di solito si marca il mezzodì, ma gli inglesi preferiscono distinguersi anche in questo. In un libretto di curiosità che ho acquistato da Harrods per la verità si spiega che vi è una ragione molto pratica che ha portato a preferire il tocco: a mezzogiorno gli astronomi di Greenwich avevano altro da fare, impegnati com'erano nelle loro osservazioni celesti. Il Cutty Sark è un clipper, un veloce veliero dallo scafo affilato, che trovò impiego principalmente sulle rotte del tè che portavano in Cina.
domenica 29 marzo 2015
London 15 – Part 1
Il fascino delle divise.
Nel giardino che dà sul retro del condominio c'è uno scoiattolo che gioca con due gazze ai piedi di un platano. Paiono tutti e tre interessati a qualche bocconcino che riescono a vedere soltanto loro. Oppure hanno soltanto voglia di divertirsi. Non è una lotta. Si direbbe piuttosto una danza. Fatta di balzi e saltelli, tentativi di approccio e ritirate. La mattina del mio secondo giorno a Londra inizia così. Ieri, per celebrare l'ingresso nella primavera astrologica, mi sono concesso prima un viaggio aereo e poi, all'arrivo, uno dei celebri taxi londinesi, che da Victoria Station mi ha rapidamente condotto fino al mio temporaneo rifugio di Pimlico e ho subito recuperato a terra una moneta da un paio di sterline.
Nel giardino che dà sul retro del condominio c'è uno scoiattolo che gioca con due gazze ai piedi di un platano. Paiono tutti e tre interessati a qualche bocconcino che riescono a vedere soltanto loro. Oppure hanno soltanto voglia di divertirsi. Non è una lotta. Si direbbe piuttosto una danza. Fatta di balzi e saltelli, tentativi di approccio e ritirate. La mattina del mio secondo giorno a Londra inizia così. Ieri, per celebrare l'ingresso nella primavera astrologica, mi sono concesso prima un viaggio aereo e poi, all'arrivo, uno dei celebri taxi londinesi, che da Victoria Station mi ha rapidamente condotto fino al mio temporaneo rifugio di Pimlico e ho subito recuperato a terra una moneta da un paio di sterline.
giovedì 5 marzo 2015
Una buona azione
Fino a qualche anno fa sulle pagine del Gazzettino Antonella Santarelli curava una rubrica settimanale, Gente speciale, che raccontava le storie di vita, particolarmente significative, di persone che vivono accanto a noi. Perché fra i nostri vicini di casa, anche se noi spesso non lo sappiamo, in questa nostra moderna società sempre più individualista, dove il senso della comunità rimane relegato nei ricordi della civiltà contadina dei tempi che furono, proprio qui, in mezzo a noi, si nascondono persone speciali. Persone che hanno vissuto fra mille peripezie, superando gli ostacoli che il destino ha posto lungo la loro strada, persone che si sono messe in gioco e hanno imparato a danzare, cucinare, costruire, coltivare,
sabato 7 febbraio 2015
Muratore, anarchico e falsario
"Mi mayor riqueza fue mi pobreza". Lo ripete con determinazione, Lucio, dopo avermi scritto la dedica sulla sua autobiografia, l'ultimo volume rimasto sul tavolino del foyer che introduce alla stalla dei Colonos e che io ho rapidamente sottratto alle mani avide che mi stavano attorno. Lucio ha 85 anni e vive a Parigi. Nella Belleville dei Malaussene e di Daniel Pennac. E' nato in un pueblo della Navarra, vicino ai Paesi Baschi, a poca distanza dal confine francese, ed è cresciuto nella Spagna franchista. Suo padre morì di tumore fra atroci dolori che lo spinsero a chiedere più volte al figlio di porre termine a quella penosa agonia.
venerdì 6 febbraio 2015
United States of Naonia
Non pare destare grande sorpresa né stimolare accalorati dibattiti il fatto che a Cordenons e Pordenone, due città che pur si avvalgono del medesimo gestore per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, il servizio sia regolato diversamente, con intuibili diseconomie. La Legge Regionale n. 26, di cui molto si parla in questi giorni, spesso a sproposito, tanto in sedi istituzionali che nei bar di paese, si prefigge tra le altre cose lo scopo di mettere a fattor comune questo ed altri servizi, in maniera da evitare storture organizzative che il proliferare di centri decisionali rendono inevitabili. Ci si riempie la bocca da decenni di parole che vengono fatte viaggiare in coppia (efficienza ed efficacia) senza nemmeno rendersi conto del loro significato. Appare evidente a ogni cittadino di medio buon senso che l'esistenza di Comuni con popolazione inferiore ai mille abitanti e 2 o 3 dipendenti che lavorano in municipio non è più compatibile con l'esigenza di garantire servizi all'altezza dei bisogni espressi dalla cittadinanza.
lunedì 2 febbraio 2015
70 anni dopo
Di Sant'Anna di Stazzema avevo sentito parlare e ne avevo letto più volte. Si tratta di una delle stragi che hanno insanguinato il secondo conflitto mondiale, ancor più odiosa perché in questo caso non ci fu uno scontro fra truppe nemiche, ma una barbara esecuzione di massa di civili inermi. Vecchi, donne e bambini. Sant'anna è un grumo di case appollaiate sui monti della Lucchesia. Montagne che si affacciano sulle affollate spiagge della Versilia. Durante una mia breve vacanza trascorsa fra Lucca e Carrara, nel viaggio di trasferimento decisi finalmente di inerpicarmi fin lassù. Spike Lee ha tratto un film da questa sanguinosa vicenda e la mia curiosità si era via via accresciuta. Quando arrivai sul piazzale che fa da parcheggio al Museo Storico della Resistenza non sapevo ancora che all'interno avrei conosciuto una persona speciale. C'era un gruppo di ragazzi che ascoltava seduto nella piccola sala conferenze.
domenica 1 febbraio 2015
Revival faentino
Il sottile piacere del ritorno. Arrivo a Faenza un po' in ritardo rispetto al programma che mi ero fatto. Qualche difficoltà nel trovare un parcheggio libero nei pressi del b&b e si fa mezzogiorno. Il Museo Internazionale delle Ceramiche chiude alle 13,30. Orario invernale. Venni qui la prima volta nel dicembre del 2007 per il MEI e allora non ebbi molto tempo a disposizione per visitare la città. Rispetto all'ultima volta gli spazi espositivi del Museo sono raddoppiati. I lavori per ristrutturare il vecchio adiacente opificio in cui ora trova posto la nuova ala del MIC hanno subito dei rallentamenti a causa della copertura finanziaria a singhiozzo, ma alla fine il risultato consente di mettere a disposizione dei visitatori una vasta collezione di opere contemporanee.
lunedì 26 gennaio 2015
Lessico consiliare - Esercizi di stile
Repetita iuvant. Le note che seguono furono pubblicate sul mio profilo Facebook il 6 giugno 2012. Erano le prime sedute della nuova legislatura, dopo le elezioni amministrative del 2011. Ricordo distintamente il fastidio e la noia di quegli interminabili e sterili battibecchi, che si sono fortunatamente rarefatti col passare del tempo. Che vi sia competizione fra le diverse forze politiche, ciascuna portatrice di una propria visione (tralascerei gli ideali, che mi paiono appartenere più a un'epoca ormai trascorsa), è comprensibile e anche stimolante, per certi versi: favorisce l'apprendimento dell'arte dialettica e contribuisce, almeno nelle intenzioni, a trovare soluzioni sempre migliori. Poi però, ad alcuni succede di perdere il contatto con la realtà, ci si sente protagonisti di una sorta di videogioco reso verosimile dagli effetti speciali della grafica digitale, un universo parallelo dove le leggi della logica e del buonsenso non hanno diritto di cittadinanza.
sabato 24 gennaio 2015
DNA Alpino memories
Nell'agosto del 2006 mi trovavo a Ferrara per seguire i Buskers, quando ricevetti la telefonata di Filippo, che mi disse di far parte di un neo costituito comitato di redazione impegnato a realizzare di un libro e mi chiese se lo autorizzavo a pubblicare il mio pezzo. "Scusa, ma di cosa stiamo parlando?" replicai piuttosto confuso. "Ok", disse lui, "facciamo finta che tu non sappia niente". E mi spiegò per filo e per segno. Mi ero completamente scordato che alcuni mesi prima Gianmario, uno dei miei compagni di corso alla Scuola Militare Alpina di Aosta, mi aveva segnalato che un gruppo di volenterosi ex-allievi aveva intenzione di pubblicare un'antologia di racconti con tema il nostro periodo di naia. "Se vuoi contribuire anche tu, manda pure a me."
venerdì 23 gennaio 2015
Le Maldobrìe
Quando, da bambino, la domenica ci si sedeva a tavola per pranzare, la radio rimaneva accesa in sottofondo e accompagnava le nostre pietanze con le storie di Sior Bortolo e Siora Nina. Era la trasmissione radiofonica El Campanon, che tanto successo ha avuto nel corso degli anni, sì da meritarsi anche delle tesi di laurea. Le Maldobrìe di Carpinteri e Faraguna ci portavano sorridendo nella Trieste dei tempi andati, prima de la prima guera, in quell'Austria Felix che pare aver lasciato numeroso seguito di nostalgici, dato che quello era "un Paese ordinato". Rileggendo quei testi, ad alcuni anni di distanza, risento ancora gli echi degli accenti e delle cantilene. E le nostre risate familiari, che tutto sovrastavano in ripetute esplosioni d'ilarità.
mercoledì 21 gennaio 2015
Cronache consiliari - 24/10/2012
Prosegue la "ristampa" di vecchie cronache, tuttavia ancora attuali. Quei tre mesi di cui si diceva nel pezzullo se non vado errato son passati senza colpo ferire. Ossia, di quella vicenda non mi pare ci si sia più occupati. Come del resto succede per molti impegni che vengono formalmente solennizzati e cristallizzati nell'ufficialità delle delibere, salvo poi restar nel limbo delle buone intenzioni.
Nel nostro piccolo paese delle meraviglie più non corre il Bianconiglio, non zampetta il Brucaliffo... epperò: se i neutrini hanno infine ottenuto il loro tunnel, siam forse noi men degni? In attesa di assestare il colpo di grazia all'agonizzante vecchia latteria già si pensa a un concorso di idee per la struttura che dovrebbe rendere sicuro l'attraversamento del periglioso passaggio.
Nel nostro piccolo paese delle meraviglie più non corre il Bianconiglio, non zampetta il Brucaliffo... epperò: se i neutrini hanno infine ottenuto il loro tunnel, siam forse noi men degni? In attesa di assestare il colpo di grazia all'agonizzante vecchia latteria già si pensa a un concorso di idee per la struttura che dovrebbe rendere sicuro l'attraversamento del periglioso passaggio.
martedì 20 gennaio 2015
Quo fata trahunt
Passandoci davanti, non si può fare a meno di notare quella scritta stentorea, scolpita nella pietra, che incombe sugli ignari passanti. A chi, come me, digiuno di studi classici, non conosce il latino né la letteratura delle origini, il significato della frase rimane oscuro. Qualche anno fa una persona speciale, un vegliardo che continua con caparbio entusiasmo a recuperare dalla memoria personale e collettiva esperienze e ammaestramenti quanto mai attuali, cedendo alle mie pressanti lusinghe, volle condividere con me una delle sue più recenti fatiche. Ci si riferisce qui alle gioiose fatiche del ricercatore, alle gratificanti stille che imperlano la fronte del divulgatore. Per motivi diversi, all'epoca non riuscii a pubblicare sul mio blog questo suo contributo. Volentieri metto a disposizione dei miei 25 lettori il suo lavoro, che offre preziosi appunti di storia pordenonese e interessantissimi spunti di riflessione per tutti.
martedì 13 gennaio 2015
Cronache consiliari - 24/6/2013
Riprendo la pubblicazione "anastatica" delle mie passate Cronache Consiliari, così, giusto per rinfrescare la memoria ai più smemorati e per favorire gl'indifferenti che preferiscono disertare le assisi comunali. Sono qui riuniti due post che trattano della medesima seduta, quella del 24 giugno 2013, pubblicati originariamente sul mio profilo FB il 25 e 27 dello stesso mese.
Prosegue la fase di risciacquo, ad opera di alcuni consiglieri appartenenti alla coesa maggioranza (ma anche no), che si ostinano a considerare l'Aula una lavanderia a gettone. Del resto, i panni sporchi non mancano. Al termine del suo secondo tentativo di rintuzzare le pesanti critiche arrivate da ogni dove, non tanto al bilancio consuntivo che si stava discutendo, ma all'evidente inerzia amministrativa di cui quel documento contabile è figlio, il Vicesindaco conclude: “Grazie, Signor Presidente”, correggendosi pronto: “Anzi, presidente”. E scatenando così l'inevitabile reazione del Sommosacerdote, che di fronte alle provocazioni non è uso abbozzare.
Prosegue la fase di risciacquo, ad opera di alcuni consiglieri appartenenti alla coesa maggioranza (ma anche no), che si ostinano a considerare l'Aula una lavanderia a gettone. Del resto, i panni sporchi non mancano. Al termine del suo secondo tentativo di rintuzzare le pesanti critiche arrivate da ogni dove, non tanto al bilancio consuntivo che si stava discutendo, ma all'evidente inerzia amministrativa di cui quel documento contabile è figlio, il Vicesindaco conclude: “Grazie, Signor Presidente”, correggendosi pronto: “Anzi, presidente”. E scatenando così l'inevitabile reazione del Sommosacerdote, che di fronte alle provocazioni non è uso abbozzare.
lunedì 12 gennaio 2015
Andalusia 15 - Granada
Per il viaggio di trasferimento da Cordoba a Granada ci si affida agli autoservizi ALSA, scoprendo in prima battuta una spettacolare stazione degli autobus, dove i veicoli sono sistemati a raggiera lungo una piattaforma circolare, che rende oltremodo facile per gli utenti trovare il proprio mezzo. Qualche difficoltà ce l'hanno gli autisti, che devono partire in retromarcia, ma è il loro mestiere e con le manovre se la sanno cavare. I paesaggi che percorriamo sono affascinanti: grandi distese di prati o campagne coltivate ad olivi e agrumeti, piccoli pueblos con le casette bianche per contrastare in qualche modo la calura estiva che qui arriva a livelli da capogiro. A Granada abbiamo riservato un'intera suite, un mini appartamento modernamente arredato che, malgrado si trovi sulla trafficatissima Gran Via Colon risulta silenziosissimo e accogliente, con personale disponibile, un intero terrazzo in esclusiva per noi (che non sfrutteremo...). Dopo esserci procurati i biglietti per il giorno successivo, che intendiamo dedicare all'Alhambra, si sale verso il mirador de S. Nicholas, un must raccomandato da tutte le guide.
domenica 11 gennaio 2015
Andalusia 15 - Cordoba
Sarà che l'Epifania tutte le feste porta via, ma per quanto riguarda la nostra vacanza andalusa qua le cose girano in maniera diversa. Il mattino dell'ultima giornata sivigliana prevede un must. E' da quando sono venuto qui la volta scorsa, col viaggio organizzato del 1997, che mi è rimasta la voglia di visitare el Archivo General de Indias. Grazie alla navigabilità del proprio fiume, il Guadalquivir, Siviglia ebbe la patente di unico porto autorizzato ai commerci con il Nuovo Mondo e potè così conoscere uno sviluppo senza eguali. Verso la fine del Settecento furono riuniti in questo imponente palazzo sorto al fianco della Cattedrale gli archivi sparsi nel resto del Paese. Oggi esso costituisce "la memoria di un continente" e consente di immergersi in una storia carica di suggestione.
sabato 10 gennaio 2015
Andalusia 15 - Siviglia (2)
Per il primo viaggio di trasferimento, da Malaga a Siviglia, abbiamo scelto di trattarci bene e ci siamo rassegnati all'alta velocità. Il treno fila che è una meraviglia senza il minimo sobbalzo, pare scivolare sul ghiaccio. Un paio di fermate incomprensibili in anonime stazioni in mezzo al nulla e si riparte attraversando una rigogliosa campagna ricoperta di agrumeti e di olivi, dove ogni abitazione ospita sul tetto un serbatoio supplementare per l'acqua, che da queste parti in estate dev'essere davvero preziosa. Si passa per Cordoba e si arriva dopo due ore e mezza di viaggio nell'imponente e moderna stazione di Santa Justa, patrona di Siviglia. Il nostro albergo è centralissimo, proprio dietro alla Cattedrale. Siccome notiamo una discreta fila di visitatori ansiosi di accedere al Tempio, ripieghiamo sui reali Alcazares. Ripieghiamo, si fa per dire...
venerdì 9 gennaio 2015
Andalusia 15 - Siviglia
A Ivrea, durante gli annuali festeggiamenti per il carnevale, si svolgono una serie di battaglie con le arance che hanno come effetto collaterale, oltre alle numerose contusioni procurata dai lanci degli agrumi, l'imbrattamento delle vie e piazze cittadine, ricoperte per giorni da uno spesso strato di poltiglia dolciastra. Quando vidi la famigliola sistemata davanti a me infilare ai piedi dei sacchetti di plastica con lo scopo evidente di preservare le calzature da qualche imminente pericolo, intuii che forse loro sapevano qualcosa che a me viceversa rimaneva ignoto. La vigilia dell'Epifania, a Siviglia, si corre la Cavalcata dei Re Magi, che è una sorta di festosa processione a cui partecipano una quarantina di carri allegorici popolati da ragazzini vestiti in maschera.
giovedì 8 gennaio 2015
Andalusia 15 - Malaga
El viaje empieza en tren. Da Malaga si parte in direzione di Siviglia dalla stazione di Maria Zambrano, che sta giusto di fronte al nostro piccolo rifugio cittadino, decoroso, ma più che altro estremamente comodo. Dopo la serie di attentati terroristici, evidentemente qui si è corsi in qualche modo ai ripari adottando anche nelle stazioni ferroviarie i sistemi di sicurezza che siamo abituati a trovare negli aeroporti. I bagagli devono essere adagiati su di un nastro trasportatore che li passa a uno scanner prima di poter accedere ai binari. Stesso trattamento mi toccherà subire a Siviglia, quando vorrò visitare l'Archivo de Indias, mentre invece altrettanta sollecitudine pare non interessare le linee di autobus dell'ALSA. Siamo arrivati a Malaga ieri al mediodia, che pareva di veder Totò e Peppino a Milano. Cappottone di lana, sciarpa guanti e berretto, e appena scesi dall'aereo veniamo invenstiti da zaffate di aria calda. La gente gira in pantaloni corti e t-shirt. E' uno scandaloso schiaffo al rigido inverno friulano che abbiamo da poco abbandonato. Nel 1997 feci il mio primo tour in Andalusia. Viaggio organizzato, compagnia allegra. Questa volta, come faccio ormai da anni, il tour operator sono io. Journey Manager. L'impressione che ebbi a suo tempo di Malaga non fu per niente incoraggiante. Avrò modo di ricredermi durante questo soggiorno.
sabato 3 gennaio 2015
La via alta (terza parte)
Si conclude con questa terza parte la pubblicazione del saggio tratto dalla rivista "Eventi", del maggio 2005. Per chi si fosse perso le puntate precedenti non farò un breve riassunto, come si usa nelle telenovelas più à la page, ma, ad evitare affannose ricerche sugl'indici e sfruttando le potenzialità dell'ipertesto, ne fornirò di seguito i relativi link. Volendo andare al principio della storia potrete quindi conoscere le origini del progetto, mentre nella seconda puntata avrete modo di deliziarvi leggendo di un interessante episodio, atto a suscitare attualissime riflessioni. Rileggendo quest'ultima parte dell'articolo non si può fare a meno di esser presi da sconforto, a pensare come tanto entusiasmo creatore sia stato poi dilapidato da indegni successori. In nome di un capitalismo di rapina, incapace a vedere più in là della punta del proprio naso, da anni ormai assistiamo a una demolizione della rete secondaria delle ferrovie.
venerdì 2 gennaio 2015
La via alta (seconda parte)
Proseguo con la pubblicazione del mini-saggio datato 2005 e dedicato a quel tratto di ferrovia del Lombardo-Veneto che più da vicino interessa la città di Pordenone (chi fosse interessato, può leggere qui la prima parte), ricordando la bibliografia che viene riportata in calce, nell'originale. A testimonianza della serietà e del rigore con cui l'articolo è stato scritto.
- Candiani V. "Pordenone - Ricordi cronistorici. 1902
- Benedetti A. "Storia di Pordenone" Ed. Il Noncello, 1964
- Mio L. "Quel treno per Pordenone", rivista La Loggia, Nuova serie, anno 2, n. 1 e 2
- Documenti della Collezione Sagard, Pordenone.
I casi della vita sono davvero imprevedibili. Avevo probabilmente letto a suo a tempo questo saggio, magari velocemente, ma di certo non ricordavo il curioso episodio che vi viene citato, e che mi pare di assoluta attualità. Si potrebbe quasi dire che si tratta di un fenomeno di xenofobia intestina, una nemesi preventiva, leghismo fratricida. Tanto per ribadire che, nel corso della storia, certi fenomeni sono ricorrenti. Nihil sub sole novum.
- Candiani V. "Pordenone - Ricordi cronistorici. 1902
- Benedetti A. "Storia di Pordenone" Ed. Il Noncello, 1964
- Mio L. "Quel treno per Pordenone", rivista La Loggia, Nuova serie, anno 2, n. 1 e 2
- Documenti della Collezione Sagard, Pordenone.
I casi della vita sono davvero imprevedibili. Avevo probabilmente letto a suo a tempo questo saggio, magari velocemente, ma di certo non ricordavo il curioso episodio che vi viene citato, e che mi pare di assoluta attualità. Si potrebbe quasi dire che si tratta di un fenomeno di xenofobia intestina, una nemesi preventiva, leghismo fratricida. Tanto per ribadire che, nel corso della storia, certi fenomeni sono ricorrenti. Nihil sub sole novum.
giovedì 1 gennaio 2015
Cronache consiliari (per una buona fine e un migliore inizio)
Quando iniziai a seguire le sedute del Consiglio Comunale, presi ben presto a stendere dei resoconti, appuntandomi gli episodi e le situazioni che più mi parevano degni di menzione. Prevalentemente a fine di personale promemoria. Ne ricavai delle Note, pubblicate sul mio profilo Facebook. Successivamente, dato che la frequentazione risultava stimolante e il materiale abbondava, decisi di rendere sistematica la raccolta dei miei pezzulli, organizzandola in una rubrica (Cronache partigiane). Ora, "per principiare bene l'anno" (con il pensiero rivolto all'indimenticato Giannino Cadin), do il via a una riedizione "anastatica" di quelle mie "cronache consiliari", rieditando tel quel alcuni di quei resoconti. La pubblicazione non seguirà uno stretto ordine cronologico. Sarà viceversa randomica e capricciosa, così come procedono i fatti della vita. Buona lettura!
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