(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

lunedì 12 gennaio 2015

Andalusia 15 - Granada

Per il viaggio di trasferimento da Cordoba a Granada ci si affida agli autoservizi ALSA, scoprendo in prima battuta una spettacolare stazione degli autobus, dove i veicoli sono sistemati a raggiera lungo una piattaforma circolare, che rende oltremodo facile per gli utenti trovare il proprio mezzo. Qualche difficoltà ce l'hanno gli autisti, che devono partire in retromarcia, ma è il loro mestiere e con le manovre se la sanno cavare. I paesaggi che percorriamo sono affascinanti: grandi distese di prati o campagne coltivate ad olivi e agrumeti, piccoli pueblos con le casette bianche per contrastare in qualche modo la calura estiva che qui arriva a livelli da capogiro. A Granada abbiamo riservato un'intera suite, un mini appartamento modernamente arredato che, malgrado si trovi sulla trafficatissima Gran Via Colon risulta silenziosissimo e accogliente, con personale disponibile, un intero terrazzo in esclusiva per noi (che non sfrutteremo...). Dopo esserci procurati i biglietti per il giorno successivo, che intendiamo dedicare all'Alhambra, si sale verso il mirador de S. Nicholas, un must raccomandato da tutte le guide. Da questa posizione, al tramonto si gode di una vista spettacolare sull'intero complesso fortificato, che al primo calar delle tenebre viene adeguatamente illuminato e si offre agli scatti forsennati del turismo internazionale. La salita al mirador comporta l'attraversamento dell'antico quartiere dell'Albaicin, dove si viene irrimediabilmente attratti dalla infinita teoria di negozietti che al confronto Portobello Road non è che un vicolo di campagna. Artigianato marocchino con lavori in cuoio, meravigliose lanterne in metallo, lampade dai vetri coloratissimi, stoffe indiane, pashmine, splendidi lavori di intarsio in legno con cui si ottengono tavolini, vassoi, sottobicchieri, portafoto, scatoline e contenitori di ogni foggia e dimensione, abiti orientali, maglioni nepalesi; le ceramiche coloratissime e allegre offrono ciotoline, sottopentola, brocche, orologi da parete, piastrelle di ogni dimensione e consistenza che riproducono gli azulejos dell'Alhambra, T-shirt con sopra stampati i versi di Federico Garcia Lorca, proverbi arabi e arzigogolati decori moreschi; ciabatte, borselli e zainetti, borse da donna e cartelle portadocumenti in pelle sapientemente lavorata. Inevitabile caderne vittima... Il dì seguente, per l'appunto,a parte l'iniziale visita alla imponente (ancora una volta) Cattedrale e alla Capilla Real che custodisce i sepolcri e i resti dei re cristiani Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia, giocoforza va riservato al complesso monumentale dell'Alhambra, che è davvero molto esteso. Dai giardini del Generalife a seguire i giochi d'acqua, le fontanelle, gli zampilli, i canaletti di scorrimento delle acque rinfrescanti accompagneranno ogni nostro passo, giunti ai panorami mozzafiato sulla città sottostante e i borghi vicini. Il motivo di maggiore attrazione per me sono sempre stati gli azulejos, che sapevo avevano interessato anche il famoso grafico olandese M. C. Escher. Questi stava svolgendo un personale lavoro di ricerca sui metodi di suddivisione regolare del piano e venire a Granada per studiare i decori geometrici ottenuti con le colorate mattonelle moresche rappresentò grande fonte di ispirazione. Ma i palazzi del complesso fortificato vanno famosi anche per le loro complesse decorazioni in gesso, che ricoprono le pareti e i soffitti, i portali in legno, l'armonia complessiva delle architetture e la piacevolezza degli ambienti, di cui a distanza di secoli è rimasta visibile traccia. Nel giro di una settimana ci siamo facilmente adattati ai ritmi e ai tempi della popolazione locale, e anche oggi si pranza verso le 15, in una taverna che serve tapas e piatti combinati. Immaginando che le porzioni siano a misura di città turistica italiana, abbondiamo nell'ordinativo e ci troviamo sopraffatti da una trionfale insalata di cuori di palma e mango su letto di verdure miste, crostini con formaggio di capra e trota salmonata unita a fettine di formaggio fresco. La birra, come sempre, è una bevanda economica e dissetante. I prezzi si confermano su livelli assai lontani da quello a cui siamo abituati, tanto per il cibo, che per i raffinati lavori di artigianato che abbiamo visto e rivisto, acquistato e agognato durante il nostro breve soggiorno. Domani si ritorna a Malaga, per prendere l'aereo che ci riporterà a casa. Conserveremo i ricordi e le suggestioni ricavate da questa vacanza, ma, soprattutto, dall'incontro con altri modi di vivere, con culture differenti, un ordine e una pulizia dei centri abitati che era lontana le mille miglia dal nostro immaginario. E con l'auspicio di ripassare di qua automuniti, al fine di potersi agevolmente approvvigionare dei prodotti artigianali che l'impiego del mezzo aereo ci ha costretti ad abbandonare nelle mani dei loro abili rivenditori.

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