(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

venerdì 9 gennaio 2015

Andalusia 15 - Siviglia

A Ivrea, durante gli annuali festeggiamenti per il carnevale, si svolgono una serie di battaglie con le arance che hanno come effetto collaterale, oltre alle numerose contusioni procurata dai lanci degli agrumi, l'imbrattamento delle vie e piazze cittadine, ricoperte per giorni da uno spesso strato di poltiglia dolciastra. Quando vidi la famigliola sistemata davanti a me infilare ai piedi dei sacchetti di plastica con lo scopo evidente di preservare le calzature da qualche imminente pericolo, intuii che forse loro sapevano qualcosa che a me viceversa rimaneva ignoto. La vigilia dell'Epifania, a Siviglia, si corre la Cavalcata dei Re Magi, che è una sorta di festosa processione a cui partecipano una quarantina di carri allegorici popolati da ragazzini vestiti in maschera. I carri sono intervallati da brass band giovanili che intonano marce danzanti, torme di giovanotti col volto pittato di nero che agitano flabelli di cartone e sedicenti Re Magi a cavallo. Si sono visti anche un paio di dromedari. I giovanotti assisi sui carri lanciano senza sosta manciate di caramelle e dolcetti di ogni genere, che vengono raccolti dai loro numerosi coetanei assiepati lungo il percorso. Anche i genitori non disdegnano di partecipare alla dolce vendemmia, raccogliendo tutti quei colorati proietti che inevitabilmente finiscono sull'asfalto. Malgrado tutta la buona volontà, a terra rimane comunque una quantità considerevole di dolcetti appiccicosi, che si avvinghiano dispettosamente alle suole delle scarpe. Abbiamo atteso l'allegra carovana sul ponte di Isabella II, che, attraversando il Guadalquivir, introduce al caratteristico quartiere di Triana, dove abbondano i laboratori di ceramica. All'interno delle botteghe si possono trovare coloratissime stoviglie, piastrelle dai decori tradizionali e piatti arabescati. Il mite inverno andaluso invita a stare per strada, e i sivigliani non si fanno pregare. Dopo avere atteso per un po' che la folla stipata sui due lati del ponte si diradasse rincorrendo l'allegra processione, ci avviamo con grande cautela in senso contrario per riguadagnare la strada che ci riporterà in hotel. Lungo il tragitto incrociamo la famigliola con le scarpe imbustate che sorride sorniona. Capito ora a che servivano le buste di plastica?

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