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e le note vengono aggiornate di quando in quando)

giovedì 1 gennaio 2015

Cronache consiliari (per una buona fine e un migliore inizio)

Quando iniziai a seguire le sedute del Consiglio Comunale, presi ben presto a stendere dei resoconti, appuntandomi gli episodi e le situazioni che più mi parevano degni di menzione. Prevalentemente a fine di personale promemoria. Ne ricavai delle Note, pubblicate sul mio profilo Facebook. Successivamente, dato che la frequentazione risultava stimolante e il materiale abbondava, decisi di rendere sistematica la raccolta dei miei pezzulli, organizzandola in una rubrica (Cronache partigiane). Ora, "per principiare bene l'anno" (con il pensiero rivolto all'indimenticato Giannino Cadin), do il via a una riedizione "anastatica" di quelle mie "cronache consiliari", rieditando tel quel alcuni di quei resoconti. La pubblicazione non seguirà uno stretto ordine cronologico. Sarà viceversa randomica e capricciosa, così come procedono i fatti della vita. Buona lettura!

(pubblicato originariamente il primo gennaio 2013)

Così come tutti i salmi finiscono in Gloria! anche in chiusura dell’ultima seduta consiliare del 2012 non è mancato un celebrante pronto a complimentarsi per avere esaurito, perfino in anticipo sui tempi, la discussione di tutti gli argomenti all’ordine del giorno. Come ci spiega Satyrifolp, in realtà l’impresa è stata possibile soltanto perché l’avvocato Vampa ha ritirato numerosi fra i suoi Odg ancora pendenti. Conclusione: quando il Consiglio non viene impegnato a discettare dei massimi sistemi, l’attività amministrativa riesce a svolgersi con accettabile regolarità.

Trasparenza e comunicazione sono i temi che hanno caratterizzato la serata, un fil rouge che, fra quelli discussi, lega i seguenti argomenti: riproposizione del notiziario comunale, riapparizione della bacheca per la rassegna stampa, appalti pubblici. Con un sito web dai contenuti affastellati in maniera approssimativa (la cui organizzazione bisognerà prima o poi decidere di affrontare seriamente) e dopo alcuni mesi di black-out, la giunta in carica ha ritenuto necessario dotarsi nuovamente di un notiziario periodico. I costi di quel giornalino mensile che ricevevamo a casa grazie alla precedente Amministrazione sono stati giudicati eccessivi e pertanto la nuova cadenza sarà bimestrale. Anche in questo caso, chi dagli spalti più che assistere a sterili schermaglie avrebbe voglia di comprendere si è trovato di fronte a una girandola di cifre irritante. Fra i troppi “mi pare” e “non vorrei ricordare male” bene ha fatto il consigliere Gobbo a dettagliare le cifre che a lui sono state comunicate dai servizi e che portavano il costo di ciascun numero della pubblicazione a 3.200 euro. E’ lecito aspettarsi che i Consiglieri affrontino i temi in agenda preparandosi alla discussione e documentandosi, altrimenti potrebbe risultare difficile distinguere le chiacchiere da bar dal confronto politico. Decisivo l’intervento di Alberto Fenos nel precisare che il costo annuo della pubblicazione non poteva raggiungere i 40 mila euro (come frettolosamente qualcuno aveva immaginato) in quanto mai furono pubblicati 12 numeri in un anno. A sostegno delle rispettive scelte, ancora una volta abbiamo ascoltato, da un lato, ponderate argomentazioni di politici con lo sguardo lungo che punta all’orizzonte (perché sono proprio le fasce più deboli, destinatarie privilegiate delle informazioni veicolate tramite il notiziario cartaceo, a non avere accesso alle risorse web, perché un’attività di comunicazione delle diverse iniziative comunali dev’essere pur fatta, e mentre in precedenza i relativi costi erano assorbiti nella spesa per il giornalino, ora sono semplicemente sostenute a parte), mentre dall’altro continua a riecheggiare il borbonico facite ammuina!

Sulla vicenda della bacheca scomparsa tocca ancora una volta al dottor Segalla affondare il bisturi nel modesto spessore dei propri interlocutori. Fu l’allora sindaco Del Pup a istituire in municipio l’apprezzata rassegna stampa a disposizione del pubblico, ed è stata dell’attuale primo cittadino la decisione di rimuoverla, stante la sua dimostrata intolleranza nei confronti della critica. Un esempio di ingenua censura? Niente affatto, argomenta il Signorsindaco. I giornalisti possono riportare le notizie come pare a loro (bontà sua…), ma quando l’informazione è scorretta, non si attiene ai comunicati stampa, sintetizza, interpreta, attribuisce parole mai pronunciate... E poi, le foto! Nella sua accalorata invettiva, il primo cittadino evidenzia ripetuti strafalcioni: didascalie sbagliate, immagini non pertinenti, foto d’archivio, insomma, un disastro! E lui c’ha provato a segnalare alle redazioni, a chiedere rettifiche, a raccomandare maggiore attenzione, ma non c’è niente da fare: anche il Signorsindaco è stato ripetutamente frainteso. Comunque, se proprio la si vuole, la bacheca tornerà, ma a fianco alla rassegna stampa ci saranno i comunicati ufficiali, l'interpretazione autentica, il verbo, ché di fraintendimenti non se ne può più.

E veniamo alla battaglia che il consigliere Biason combatte da mesi in totale solitudine. Anche l'Odg discusso in Consiglio Comunale porta soltanto la sua firma. Nell'illustrarlo, il consigliere confessa che da cittadino non sapeva, e ha scoperto soltanto impegnandosi in una personale ricerca, come fossero governati i meccanismi di spesa della Pubblica Amministrazione. Non sapeva, ma, al pari di chi scrive, era convinto che i criteri del comune buonsenso non fossero esclusi dalle procedure in questione. Al pari di chi scrive, ha poi scoperto che si sbagliava. In effetti, con una pressione fiscale come quella a cui siamo sottoposti da anni, è difficile credere ai pianti dei pubblici amministratori che lamentano di continuo la mancanza di risorse. I soldi ci sono, ce ne sono parecchi, ma evidentemente vengono spesi male. Tralasciamo per il momento le malversazioni di cui abbiamo avuto notizia negli ultimi mesi, l'allegra gestione dei rimborsi spese ai gruppi consiliari in diverse regioni d'Italia, e lasciamo da parte anche la scandalosa vicenda del rimborso elettorale ai partiti politici, tanto generoso da consentire l'accumulo di milioni di euro e capace di far cadere in tentazione più di qualche tesoriere. Trascuriamo di infierire sulla sciagurata vicenda Alitalia, sulla questione dei cacciabombardieri F35 e sulla faraonica incompiuta del ponte sullo stretto, che per essere ancora soltanto un'idea ci è già costato 300 milioni. Sono temi troppo distanti da un consiglio comunale di provincia. Che i soldi pubblici vengano spesi male (o, quanto meno, con scelte assai discutibili) è una realtà che possiamo toccare con mano anche guardandoci attorno. A partire dai 140 mila euro che il Consiglio Regionale ha da poco graziosamente assegnato alla Casa delle farfalle di Bordano, per non parlare dei 240 mila che la Comunità Montana del Friuli Occidentale ha destinato all'acquisto di un trenino su gomma da impiegare in Valcellina. Nel nostro piccolo, i 12 mila euro che un professionista di chiara fama si è presentato a riscuotere per una consulenza cromatica a lui assegnata in vista della tinteggiatura esterna del nostro municipio, si parva licet, stridono anch'essi, in tempo di crisi. Tanto più perché la tinteggiatura non si farà. Ma al di là delle scelte politiche, che possono essere condivise o meno, c'è la questione delle procedure, che è squisitamente burocratica, appartiene agli uffici. La procedura adottata dal funzionario responsabile per assegnare l'incarico della consulenza cromatica non ci è nota. Per la fornitura del trenino su gomme si presentò un unico offerente. Per la realizzazione della palestra fotovoltaica di Villadarco il consigliere Biason già ebbe a eccepire che la trattativa privata (resa possibile solo perché l'importo a base d'asta non raggiungeva, per 40 euro, il milione) mal si concilia con i principi di libera concorrenza, parità di trattamento, non discriminazione, ecc. Che un funzionario comunale possa assegnare incarichi ad personam fino a 40 mila euro sarà anche legittimo, ossia conforme alle norme di legge, ma nessuno di noi, nella quotidiana gestione del proprio bilancio familiare, sarebbe disposto ad affrontare una spesa ingente senza aver fatto un minimo confronto dei prezzi. Ed ecco allora che, all'unanimità, passa l'Odg con cui si impegna il Sindaco a emettere una direttiva, a fornire linee-guida agli uffici affinché ciascun funzionario faccia, coi soldi pubblici, ciò che verosimilmente già fa quando si tratta di gestire il proprio bilancio privato: comportarsi da buon padre di famiglia, acquisire più preventivi validi, confrontare più offerte, anche sotto i 40 mila euro di spesa. C'era bisogno di dirlo? E visto che altre realtà non lontane da noi rendono pubbliche (attraverso l'albo pretorio online) le determine dirigenziali con cui questi quattrini vengono spesi, ci si chiede per quale ragione questi documenti non siano ancora disponibili sul sito del Comune di Cordenons, così che i cittadini possano esercitare un doveroso e costante controllo sull'attività amministrativa.

Tanto per rimanere in tema di trasparenza...

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