e le note vengono aggiornate di quando in quando)
domenica 4 ottobre 2015
Atto finale (forse...)
La maratona che ha impegnato i consiglieri comunali e un pubblico finalmente più numeroso del solito è durata dalle 6 di sera fino all'una del giorno dopo. Del resto, lunedì 28 settembre 2015 nell'aula consiliare del comune di Cordenons non si discuteva soltanto un bilancio di previsione, ma si analizzava il bilancio di una intera legislatura. E il compendio tratteggiato dai numerosi interventi ascoltati è ancora una volta impietoso. Non tanto per le critiche provenienti dall'opposizione, costanti e motivate fin dall'inizio di questa esperienza amministrativa. Nel corso della seduta sono state le diverse fazioni della sedicente maggioranza a far volare gli stracci, in una sorta di Potlatch Bellico di cui, finora, avevamo letto soltanto sui libri di narrativa (cfr. U. Eco - Stelle e stellette). Mentre l'attuale assessore ai lavori pubblici lamentava che il funzionario responsabile dell'ufficio da lui dipendente fosse stato sostituito a sua insaputa (dell'assessore), è stata la Lega Nord, per bocca del proprio locale segretario di sezione, nonché assessore, a ricordarci che già nel 2011, dopo appena due mesi dalle elezioni, in seno alla variegata compagine uscita vincitrice dalle elezioni amministrative si erano manifestati i primi mal di pancia. Successivi spasmi intestinali hanno portato nel corso dei mesi a numerosi avvicendamenti nella squadra di governo, coinvolgendo un vice sindaco e diversi assessori. Cambi di schieramento hanno visto consiglieri eletti tra le fila della maggioranza passare da iniziali timidi segnali di dissenso a una convinta opposizione. Sempre nell'ambito del Centrodestra, qualcuno è migrato da un partito all'altro, impegnandosi in azioni di stimolo intestino che agli osservatori parevano più simili a un'opposizione. Incomprensioni e incomunicabilità hanno caratterizzato con ostinata persistenza un'alleanza di facciata che, formalmente, dura ancora. Al secondo emendamento richiesto dai revisori dei conti per interposto PDL allo scopo di rispettare le norme (ce ne sarà poi anche un terzo) si scatena la reprimenda del Sommosacerdote. E' pur vero che si tratta di variazioni di natura tecnico-contabile, epperò obbligatorie. Ma se non se ne accorgevano i revisori... Non si può dire che questo bilancio previsionale sia stato fatto di corsa, visto che siamo a fine settembre e non si tratta di impostare la programmazione di spesa per il 2016, ma per il 2015! Esauriti gli strali diretti all'assessorato contabile, l'Augusto Censore non manca d'inveire in direzione del Carroccio, reo, secondo il Nostro, di impudenti esternazioni a mezzo stampa. Fioccano i distinguo, con l'assessore al bilancio che si giustifica: i dati abbiamo iniziato a chiederli agli uffici ad aprile (che sembrerebbe già essere tardi, a dire il vero). Se non ce li danno... Quando poi lo stesso assessore informa (chi ha orecchi per intendere) che se non si approva il bilancio non si potranno pagare i debiti (ad esempio quei 320 mila di arretrato e altro ancora) par di assistere alla scena in cui Gilberto Govi, in Colpi di timone, reagisce all'ingiunzione del commendator Felice Precordi a firmare il bilancio della Provveditoria Ligure. E ancora il Sommosacerdote, che scandisce: “Chi ha portato avanti il progetto della palestra di Villa d'Arco non è di Forza Italia!”, mentre il suo capogruppo rincara, sostenendo che loro gliel'avevano detto che non era il caso, che su quel progetto si sarebbero schiantati, ma niente: a testa bassa l'han voluto a tutti i costi. Nella Relazione previsionale e programmatica 2015-2017, alla voce “Cippo area esterna cimitero” sono previsti 9.600 euro, da spendersi quest'anno. E il Signorsindaco, paterno, a correggere che no, non s'ha da chiamar “cippo”, ché di meridiana storica si tratta, “struttura molto significativa”, riportante “date indiscutibili e ignorate dalla maggior parte della gente”. Insomma una realizzazione di “grandissimo valore”. La raffica di emendamenti presentati da gruppo misto, Forza Italia e opposizioni per indirizzare l'inopportuno investimento ad altri capitoli di spesa viene respinta, vuoi per eccezioni procedurali che li rendono inammissibili (si consiglia un ripasso delle apposite “librette”), vuoi per votazione. A chi frequenta d'abitudine quell'aula consiliare il canovaccio andato in scena pare tutt'altro che inedito (vedi 30 e 31 luglio 2013, ma è solo uno dei possibili esempi). E' chiaro che nella Coesa Maggioranza che regge le sorti della Città si è da tempo costituito un asse (Lega/Pdl) che non è mai riuscito a rendere solidale la “terza gamba” (Forza Italia), ragion per cui la seggiola traballa. L'arto cadetto, che pur registra sul proprio libro matricola un assessore, un vicesindaco e financo il presidente del Consiglio, si lamenta di venire emarginato, ma continua a fare da stampella. Questo matrimonio fra litigi e sgambetti ha già prodotto parecchi guasti senza essere mai stato consumato. Si ha l'impressione che venga tenuto in vita davvero soltanto per non ingrassar la concorrenza. Lungi dal preoccuparsi di realizzare le promesse elettorali contenute nei programmi, senza pensare a risolvere qualcuno dei problemi che preoccupano i cittadini. Feste di piazza, pacche sulle spalle, gran strette di mano e sorrisi sfavillanti. Poi non ci si lamenti, se la gente sposerà l'idea del comico triestino Angelo Cecchelin, concludendo che “ghe gavarà tocà vender le careghe par tignìr in pìe la fameia”.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Cronaca esauriente, precisa e condivisibile.
RispondiElimina