e le note vengono aggiornate di quando in quando)
lunedì 23 novembre 2015
Unicorno3 (il trionfo)
Per recapitarci il loro terzo comunicato gli Attivisti Unicorniani Folpi hanno utilizzato un espediente alquanto insolito, di cui andiamo a riferire. Nella tarda mattinata di ieri uno splendido esemplare di airone cenerino planava sul terrazzo della nostra redazione, destando curiosità e accesa meraviglia in tutto il vicinato. In attesa che arrivasse qualcuno dell'associazione naturalistica a prendersi cura della bestiola, abbiamo avvicinato il volatile con grande cautela, notando subito una bizzarra protuberanza. Un contenitore ricavato da una porzione di tronco di bambù recante il logo dell'Unicorno risultava infatti assicurato ad una zampa dell'animale. All'interno, è stato rinvenuto il bollettino con cui la neonata Lista termina l'elenco dei punti del suo programma elettorale:
sabato 21 novembre 2015
Unicorno2 (la vendetta)
Riprendiamo a occuparci della neonata Lista Pro Unicorno. Una telefonata anonima giunta in redazione sul far della sera ha annunciato ieri il ritrovamento di un nuovo comunicato abbandonato nella sola cabina telefonica rimasta in città, di fronte al bar Alla Passeggiata. Assieme al volantino è stata ritrovata una richiesta di riapertura dei termini per la conversione in euro dei vecchi gettoni telefonici rivolta alla SIP. Secondo una recente rilevazione di Bankitalia, sezione staccata di Via del Benessere, infatti, sarebbero numerose le famiglie locali che conservano in casa ancora ingenti scorte del vecchio conio, ormai non più utilizzabile per mancanza di telefoni a gettoni... Ma passiamo ora all'esame del dettagliato programma elettorale reso noto dagli Attivisti Unicorniani Folpi (A.U.F.).
venerdì 20 novembre 2015
Ah, le priorità...
La notizia pubblicata oggi dal Messaggero Veneto in cui si riferisce di contributi per circa 1,6 milioni di euro stanziati dalla Regione Friuli Venezia Giulia a favore di parrocchie locali per sovvenzionare la manutenzione straordinaria dei relativi edifici di culto fornisce lo spunto per alcune riflessioni.
POSTULATI
1) Le parrocchie, attraverso gli edifici di culto, gli oratori e gli altri immobili di proprietà, svolgono una importante funzione sociale senza dubbio meritevole di tutela; l'elevata percentuale di cittadini professanti la religione cattolica legittima l'erogazione di contributi pubblici finalizzati al mantenimento di edifici che, oltre a custodire un patrimonio storico/artistico di significativo valore, sono spesso essi stessi opere d'arte da accudire con le migliori attenzioni;
1) Le parrocchie, attraverso gli edifici di culto, gli oratori e gli altri immobili di proprietà, svolgono una importante funzione sociale senza dubbio meritevole di tutela; l'elevata percentuale di cittadini professanti la religione cattolica legittima l'erogazione di contributi pubblici finalizzati al mantenimento di edifici che, oltre a custodire un patrimonio storico/artistico di significativo valore, sono spesso essi stessi opere d'arte da accudire con le migliori attenzioni;
giovedì 19 novembre 2015
Uniti con l'Unicorno!
La sorte delle prossime elezioni amministrative la decideranno le "civiche". Questo è il mantra che si legge da qualche mese, frequentando i gruppi facebook che contano a Cordenons e dintorni. Così all'ennesimo ristretto manipolo di attivisti è venuta l'idea di lanciare un appello a tutti i folpi di buona volontà, affinché aderiscano alla lista PRO UNICORNO. Stando alle notizie che circolano tramite i canali di controinformazione e volendo dar credito ai soliti ben informati, pare che per il 2016 sia stata richiesta al Ministero dell'Interno l'autorizzazione a stampare le schede elettorali in formato XXL. Fonti che per ovvi motivi non possiamo citare, ma che risultano accreditate e degne della più ampia fiducia, ci hanno segnalato un ventaglio di possibili competitor, che stanno reclutando candidati fra la popolazione, lasciando trapelare anche qualche indiscrezione sui relativi programmi elettorali.
martedì 17 novembre 2015
PAPALAGI
Tuiavii, un saggio capo indigeno delle isole Samoa, compì un viaggio in Europa agli inizi del secolo [scorso], venendo a contatto con gli usi e costumi del "Papalagi", l'uomo bianco. Ne trasse delle impressioni folgoranti che gli servirono per mettere in guardia il suo popolo dal fascino perverso dell'occidente. Erich Scheurmann, un artista tedesco amico di Hermann Hesse fuggito nei mari del Sud per evitare la prima guerra mondiale, raccolse questo tesoro di saggezza e lo pubblicò.
(dalla quarta di copertina)
Quel che segue è un brano di uno dei discorsi di Tuiavii (il cui testo risulta anche disponibile online in più versioni; qui c'è un documento in formato pdf con la riproduzione fedele di quel libretto).
(dalla quarta di copertina)
Quel che segue è un brano di uno dei discorsi di Tuiavii (il cui testo risulta anche disponibile online in più versioni; qui c'è un documento in formato pdf con la riproduzione fedele di quel libretto).
domenica 15 novembre 2015
Il solco e l'aratro
Lino è entrato nello stabilimento che aveva 16 anni e ha smesso di lavorare nel 1991. La sua famiglia si trasferì da Jesolo durante la guerra, quando lui era ancora piccino, per andare in una delle fattorie sorte sulle terre appena bonificate da Mussolini. Nel '54 ha fatto anche la maschera, Lino, proprio in quel Teatro Dopolavoro che ancora oggi affaccia l'ingresso degli impianti. Settecento posti, dice, aveva anche la buca per l'orchestra. E gli si illuminano gli occhi mentre rievoca i ricordi della propria gioventù. Il lavoro gli piaceva, era diventato capo turno. La qualifica gli garantiva un alloggio migliore di quello assegnato ai semplici operai. Nel suo appartamento Lino aveva il bagno. Erano tempi, quelli, in cui i figli degli operai non potevano mica giocare assieme a quelli degli impiegati. Apartheid sociale anche nella bassa friulana.
venerdì 13 novembre 2015
Le ragioni del no
Non ho esperienza come genitore. Proverò allora a supplire col mio vissuto di figlio. Un giorno mio padre mi raccontò di una sua escursione in montagna, probabilmente giovanile, durante la quale, mi disse, a un certo punto si trovò di fronte una grande pozza di "acqua ferma". Non ricordo altri dettagli. Soltanto il fascino, che quella locuzione fino a prima inaudita suscitò nel bambino che ero, mi è rimasto ancor oggi scolpito nella memoria. Tanta fu la meraviglia, di fronte a quell'accoppiata di parole, che alla prima occasione volli utilizzarla in uno dei "pensierini" che i maestri dell'epoca commissionavano ai propri scolari. Quando il maestro Mele mi fece notare paternamente che non si dice "acqua ferma", ma "acqua stagnante", io, che già pregustavo una menzione d'onore per aver introdotto elementi di novità nella mia prosa fanciullesca, rimasi fatalmente deluso. Di più, da quel momento mio padre perse ai miei occhi ogni affidabilità nel campo dell'innovazione linguistica: da lì in avanti non mi fidai più di quanto di "nuovo" gli sentivo dire.
martedì 10 novembre 2015
In salute e in malattia
Nella foto si vedono alcuni dei libri sistemati sul banchetto presente in oratorio a Cordenons, durante la serata anti-gender del 28/10. Fra i titoli ve n'è uno, in particolare, che bene illustra la posizione del Comitato pordenonese "Vogliamo educare i nostri figli" nei confronti dell'omosessualità: "Ero gay". Giova ricordare, a maggiore comprova, che il medesimo Comitato considera la decisione di cancellare l'omosessualità dal manuale diagnostico delle malattie mentali, assunta nel 1973 dall'American Psychiatric Association, un atto meramente politico (sottintendendo indebite pressioni da parte di non meglio precisate lobby, che avrebbero così viziato l'esito della decisione). In un mio recente dialogo virtuale con uno dei rappresentanti del Comitato mi si ricorda: Osserva giustamente il sacerdote e psicanalista Toni Anatrella, che nel 1973 “la questione scientifica è stata risolta non in funzione di studi, analisi o riflessioni, ma con un voto”: 5.816 a favore, 3.817 contrari, 367 astenuti... Quasi a significare che quei 10 mila professionisti della psichiatria abbiano deciso lanciando in aria una moneta. Anche soltanto volendo fare una rapida verifica online, la stessa Wikipedia dà una versione un po' diversa dell'accaduto.
venerdì 6 novembre 2015
Gli Ápoti, il professore e il caso "gender"
Ápoti, dal greco ápotos, cioè "coloro che non se la bevono", è un termine colto per definire un'umanità disincantata che non crede nell'apparenza ma vuole ricercare la verità.Il termine è stato coniato e adoperato da Giuseppe Prezzolini in una lettera pubblicata nel numero 28 della rivista La Rivoluzione liberale del 28 settembre 1922, nella quale criticava la politica del tempo. Secondo Prezzolini, la Società degli apoti a cui idealmente si era iscritto, era composta da coloro che si sottraggono al "tumulto delle forze in gioco per chiarire le idee, per far risaltare i valori, per salvare sopra le lotte, un patrimonio ideale, perché possa tornare a dare frutti nei tempi futuri". (da Wikipedia) Si sta trascinando ormai da mesi una discussione dai toni aspri, che diventano apocalittici per alcuni dei soggetti coinvolti. Il sospetto che l'indiavolato dibattito sul "gender" non sia altro che un'astuta mossa propagandistica, man mano che passano i giorni e si verifica la fondatezza (o l'inconsistenza) degli argomenti portati da ciascuno sul tavolo del confronto, si fa sempre più concreto.
Iscriviti a:
Post (Atom)