(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

domenica 28 febbraio 2016

La STUpefacente istoria della STU Makò


Ha da poco terminato il suo lavoro di riordino dei documenti la Commissione Speciale incaricata di ripercorrere le fasi di sviluppo di una Società di Trasformazione Urbana che era nata sotto i migliori auspici e che ora pare avviata verso la liquidazione dopo un quindicennio di sostanziale inerzia (salvo che per i debiti accumulati, che ora qualcuno dovrà pur saldare). La pubblicazione sul sito istituzionale del Comune di Cordenons dei documenti allegati alla Relazione consente finalmente ai cittadini di potersi rendere conto della situazione senza intermediazioni di alcun genere. Atto fondamentale da cui potrebbe partire una qualsiasi analisi dilettantesca è la delibera consiliare numero 56 del 30 giugno 2003

giovedì 25 febbraio 2016

Autosospensioni e ... dintorni

Una delle vicende che sta tenendo banco nella cronaca politica locale, prende le mosse da un atto formale che risale alla metà di gennaio (a quanto riferiscono i giornali: si veda questo pezzo del Messaggero Veneto datato 16/1/2016). “Forza Italia ha ufficialmente sospeso dalla giunta i suoi due assessori.” Così principiava l'articolista. A fronte di questa notizia, in data 17/1/2016 inviai alla Direzione Regionale per le Autonomie Locali di Trieste, a mezzo posta elettronica certificata, la seguente mail:
Vi segnalo il recente episodio occorso nel comune di Cordenons, di cui ha dato conto la stampa locale (cfr. http://messaggeroveneto.gelocal.it/pordenone/cronaca/2016/01/16/news/forza-italia-sospende-i-suoi-assessori-1.12791104), per le implicazioni che può assumere nel corretto esercizio dell'azione amministrativa dell'Ente.

mercoledì 24 febbraio 2016

Turin, ma belle - (Tre)

Al rientro da Pinerolo c'era una visita guidata inconsueta e stimolante ad aspettare me e Franca. In via Guicciardini (zona Cernaia, dove si avvicendano da decenni stuoli di allievi carabinieri), sorge il museo dedicato a Pietro Micca. Guide volontarie, dall'encomiabile disponibilità e preparazione, accompagnano i viaggiatori curiosi in un breve tour sotterraneo, attraverso i cunicoli che furono scavati all'inizio del 1700 per difendere la città dall'assedio delle truppe gallo-ispaniche (così scrivono gli storici). Quello che poteva scambiarsi per un eccentrico passatempo, si rivela ben presto un'occasione formidabile per acquisire notizie per me inedite sulla mia città. Non sapevo, ad esempio, devo ammetterlo, che il nucleo storico di Torino, il cosiddetto “quadrilatero”, l'insediamento primigenio, dai legionari di Cesare in giù, si collocasse in una ristretta area adiacente all'odierna piazza Castello.

martedì 23 febbraio 2016

Turin, ma belle - (Due)

Venerdì sera tocca al gustotram. Due vecchie vetture tramviarie tengono una trentina di coperti. Il menu è a cura di selezionati locali della tradizione piemontese. I sobbalzi provocati dalle rotaie consentono di consumare un frugale apericena sotto gli sguardi incuriositi dei torinesi alla guida fermi ai semafori mentre rientrano dal lavoro. Il sabato invece si va a Pinerolo. Conta trentaseimila abitanti, meno di Pordenone, ma dispone di spazi, edifici storici e tradizioni non comparabili. Il mercato settimanale è almeno quattro volte più esteso della disordinata serpentina di bancarelle naoniane. Qui i banchi sono tutti concentrati in un ampio quadrilatero, una piazza d'armi affollatissima di madame e monsù che si affannano a procacciar provviste. E' un trionfo di formaggi e verdure che arrivano direttamente dalle stalle e dagli orti del circondario, frutta uova e carne.

lunedì 22 febbraio 2016

Turin, ma belle - (Uno)

”E' l'ora, che, pia, la squilla feedel!”. Non riconosco subito la melodia per via degli intervalli falsati. Forse bisogna accordare le campane. Alle sette di sera, la chiesa di piazza Carlo Emanuele II così mi accoglie salmodiando. La giornata si apre e si chiude con una rassegna toponomastica densa di affetti e di ricordi. La navetta aziendale diretta a Moncalieri passa proprio di fronte alla stazione di Porta Nuova, per poi imboccare via Nizza. E' sufficiente superare corso Dante, per arrivare al 141 e al groppo che ti stringe la gola passandoci davanti. Gigia e Celeste, con la loro meravigliosa famiglia, abitavano al 90 di corso Dante. Agli inizi, quando ce n'è bisogno, lei era stata chioccia per mia madre e lui punto di riferimento sicuro per mio padre. Al rientro, la sera, oltrepassiamo le Molinette, che hanno avuto il merito di farmi venire alla luce,

domenica 14 febbraio 2016

Turin, ma belle - Prologo

San Valentino cadeva di domenica anche nel 1988. Come oggi, presi il treno in direzione di Milano perché il giorno successivo avevo una serie di appuntamenti che si sarebbero rivelati determinanti per il mio futuro in piazza Scala. Avevo acquistato l'Unità al solo scopo di accaparrarmi il secondo volume delle Lettere dal carcere, di Antonio Gramsci (il primo lo rintracciai pochi mesi fa su ebay). Scoprii soltanto parecchi anni più tardi che gli originali degli scritti di Gramsci furono custoditi nei caveau della Banca Commerciale Italiana durante uno dei ventenni neri della storia nazionale, allo scopo di preservarli dalla furia dei tempi. E io che pensavo di avere fatto un acquisto “inopportuno”, considerato l'ambiente in cui mi sarei trovato, dove tutti erano molto eleganti, con le loro grisaglie e le cravatte regimental, i tappeti rossi e il fraseggio sussurrato, come in una cattedrale... Oggi proseguirò verso Torino, culla della mia infanzia, a cui sono legato da antiche amicizie e profondo affetto. Le vicende societarie della Banca più che centenaria che mi ha svezzato professionalmente e umanamente, nel corso degli ultimi anni han finito per renderla bicefala, a furia di fusioni, così che la Direzione non sta più soltanto sotto la Madonnina.

sabato 13 febbraio 2016

Sui gender

Le forze politiche che ambiscono a lucrare qualche vantaggio elettorale dall'asserito sostegno alla famiglia tradizionale e dalla dichiarata difesa dei diritti dei minori sono riuscite a portare anche a Cordenons uno dei convegni informativi dell'avvocato Gianfranco Amato. Agli inizi di gennaio, in una sala consiliare gremita di leghisti provenienti dall'intera provincia il luciferino principe del foro ha esposto le sue tesi. Conviene osservare che le tecniche comunicative dell'avv. Amato paiono oltremodo affini a quelle impiegate dal comitato pordenonese “Vogliamo educare i nostri figli”, che da alcuni mesi sta portando avanti la sua campagna informativa sul “gender” interessando anche soggetti politici e istituzionali della provincia. E' stato il locale segretario del carroccio, nella prolusione all'incontro del 12 gennaio, a sottolineare come le conferenze dell'avv. Amato siano sempre una diversa dall'altra: non ci si ripete mai, ogni volta gli episodi e le “prove” a sostegno della tesi sostenuta dai Giuristi per la vita cambiano. Vale anche per il comitato pordenonese. All'osservatore malizioso non può sfuggire una delle possibili motivazioni sottostanti:

sabato 6 febbraio 2016

Modello Friuli o Friuli modello?

Qualche giorno fa ho acquistato online il mio primo e-book, sperimentando la praticità della lettura su smartphone durante la pausa pranzo. Il titolo che ho scelto per inaugurare la collezione è “L'ordine politico delle Comunità”, di Adriano Olivetti. Aquistai la versione cartacea del testo in occasione del mio primo viaggio a Ivrea, sulle tracce di Camillo e Adriano. Si tratta di un'edizione 1946 in ottimo stato di conservazione, che custodisco come una reliquia e che finora avevo soltanto sfogliato un paio di volte, temendo di gualcirla. La recente ripubblicazione del testo mi ha spinto ad affrontarne finalmente la lettura. Il termine “comunità” si è sentito ripetere più volte, durante l'ultimo incontro nella stalla dei Colonos.

martedì 2 febbraio 2016

Pre Duilio

Fin dalle prime battute del suo intervento avevo capito che pre Duilio Corgnali meritava qualche approfondimento. La veemenza appassionata con cui rievocava le proprie esperienze di giovane pastore di anime devastate dal terremoto la diceva lunga sulla sua determinazione. In realtà, Federico Rossi, dei Colonos, lo aveva presentato come bonsignôr (=monsignore), ma pre Duilio è uomo concreto che bada al sodo e di sicuro non si lascia tentare dalle lusinghe degli appellativi. Teneva davanti a sé come promemoria un libretto che di tanto in tanto agitava di fronte al pubblico per sottolineare ancora di più l'indignazione per quel che era accaduto. E quello che raccontava, nel quarantennale del sisma, si prefigurava in maniera inequivocabile come una controstoria degli avvenimenti dell'epoca. In occasione dell'anniversario rotondo l'agiografia melliflua di certa stampa e di certa politica non mancherà di offrire alla curiosità delle masse un racconto edulcorato e celebrativo di quei giorni troppo lontani per chi non li ha vissuti. Ma pre Duilio c'era. E molte pagine di quel libretto le scrisse proprio lui.

lunedì 1 febbraio 2016

In file 2016

Nella stalla dei Colonos proseguono i racconti e le testimonianze sul terremoto del 1976. Lo scorso venerdì Angelo Floramo dialogava con il premio Bagutta paolo Maurensig. Il direttore artistico di In file possiede una capacità affabulatoria invidiabile e riesce rapidamente a guadagnarsi la simpatia dell'uditorio. Controlla di tanto in tanto, con nonchalance, gli appunti annotati su un minuscolo taccuino che gli servono a mantenere il ritmo della conversazione. Alle riflessioni serie si alternano le facezie. Come quando racconta che la sera del 6 maggio era in corso una riunione dei sindaci democristiani del medio e basso Friuli. Subito dopo la scossa, appena riavutisi dal panico pare che uno di questi