Proseguiamo l’analisi già abbozzata con le riflessioni raggiungibili a questo link (http://iltaccuinodipiterpan.blogspot.it/2016/02/la-stupefacente-istoria-della-stu-mako.html). Un altro degli interessanti documenti che viene citato a più riprese nella delibera consiliare n. 56 del 2003 è una circolare del Ministero dei Lavori Pubblici datata 2000, che si può leggere anche qui: http://www.cordenonstrasparente.org/stu-mako-circ-min-lavori-pubblici-n-6222000/. Lo scopo della circolare è quello di chiarire e approfondire alcuni aspetti delle norme che istituirono le Società di Trasformazione Urbana, per agevolarne la formazione. Al paragrafo 4.2 della citata circolare si precisa che:
”in alcune operazioni di acquisizione delle aree di particolare rilevanza economica può essere, tuttavia, utile e necessario, per limitare oneri finanziari per l’acquisizione preventiva delle aree, la partecipazione alla società dei proprietari delle aree o degli immobili”.Tradotto: l’ingresso del proprietario del complesso industriale nella compagine societaria della STU è possibile, allo scopo di evitare esborsi di denaro pubblico.
”Nel caso in esame, dunque, l’amministrazione comunale interessata deve dimostrare che la partecipazione dei proprietari delle aree si rende necessaria per la riuscita dell’operazione e che non sono verosimilmente individuabili alternative valide. In particolare, il comune deve esplicitare i motivi che rendono insufficiente il ricorso all’acquisto delle aree, con eventuale riferimento all’aumento dei costi (…)”.Così prosegue la circolare. Senonché, il percorso sviluppato dalla STU cordenonese per conseguire l’obiettivo di un recupero dell’area ex-Cantoni, rispetto a questi autorevoli consigli (che, in verità, hanno un peso leggermente superiore a quello di un suggerimento amichevole…) pare si sia sviluppato in maniera piuttosto originale. Come abbiamo visto, la STU nasce con un capitale di 520 mila euro (il minimo previsto dalla legge), ma fin da subito dichiara la propria intenzione di aumentarlo in seguito, come avverrà. La Nota integrativa al bilancio 2008 della STU evidenzia l’aumento di capitale, da 520 mila a 8 milioni di euro, avvenuto conferendo beni (da parte del comune di Cordenons), e con versamento di denaro contante (in particolare, ATAP e Provincia di Pordenone, come si desume da una tabella riportata nella Nota integrativa, hanno contribuito con circa 3 milioni di euro). A che cosa sono serviti questi 3 milioni? All’acquisto del complesso industriale, costato 6.197.482 (più IVA per 324.000 e imposta ipocatastale per 180.000, come si ricava dalla Relazione sulla gestione allegata al bilancio 2007). Un totale di 6.701.482. Se dal costo di acquisto del complesso industriale (6.197.482) sottraiamo la quota di partecipazione del socio privato, pari a 3.366.000, otteniamo la differenza che è stata liquidata al venditore (soggetto che coincide con il socio privato): 2.831.482. E questo “per limitare oneri finanziari per l’acquisizione preventiva delle aree”… I 3 milioni di euro versati dai soci pubblici, oltre che a saldare la compravendita del complesso industriale, sono evidentemente serviti a pagare alcune spese, come quei 180 mila euro di imposte ipocatastali. Volendo provare a ricostruire il debito maturato a carico della STU fino ad oggi, e che qualcuno ora dovrà ben pagare, può essere utile leggere anche soltanto quell’unico bilancio 2008, dove si trovano interessanti riscontri. Scorrendo la Nota integrativa si apprende infatti che le spese di impianto, pari a 63 mila euro, sono relative alla realizzazione del piano industriale; 8.436 vanno al notaio Gerardi per assemblee straordinarie; 115.725 sono imposte di registro, ipotecarie e catastali connesse al conferimento dell’area da parte del comune di Cordenons (che ha conferito la propria quota di partecipazione in natura); altri 5.075 sono spese notarili relative all’atto di conferimento testè citato; 38.500 sono i compensi spettanti agli amministratori per l’anno 2008 (unitamente ad altri 5.075 di contributi previdenziali a carico della STU sui compensi citati); 3.128 sono spese di pubblicità… E siamo già a 400 mila euro circa. Gli amministratori della STU nel 2008 erano: Mauro Vagaggini (Presidente del Cda e consigliere di riferimento di ATAP), Sergio Bergnach (consigliere di riferimento della Provincia di Pordenone) Giorgio Gaspardo (consigliere di riferimento del Comune di Cordenons) , Cesare Vescovi (consigliere di riferimento di ATER), Daniela Inghirami, Robleto Lorenzani e Gian Mario Comazzi.
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