L'amico e concittadino Claudio ***, ha così commentato oggi l'interessante tabellina tratta dal web (io l'ho condivisa avendola vista sul profilo di uno dei miei contatti, che evidentemente l'ha tratta da qui:
venetoeconomia.it) che ho deciso di pubblicare sul mio profilo Facebook e che mette in relazione l'aumento dei compensi attribuiti al top management di Banca Popolare di Vicenza nel corso degli ultimi due anni, con il drastico calo subito dalle quotazioni dei titoli della banca nel medesimo travagliato periodo:
caro Aurelio Barzan, ti ricordi quando mi hai detto che i soci truffati hanno anche un po' di colpa LORO, per essere stati dei babbei nel non saper diversificare gli investimenti (magari qualche migliaio di miseri euro di un povero pensionato!)! ti riconosco un po' di ragione ma almeno, alla luce di quanto pubblichi, chiama per nome e cognome questi PAPAVERI che, a fronte di evidenti situazioni di deteriorammento, si aumentavano e aumentano tuttora - non e' finita! - le prebende con i soldi che hanno "congelati" a vecchi pensonati, padri e madri di famiglia, disoccupati e quant'altro, dopo aver restituito SOLDI BUONI, E NON CARTASTRACCIA, AGLI AMICI FACOLTOSI CHE, DEBITAMENTE INFORMATI NOTTETEMPO, HANNO TAGLIATO LA CORDA DA BANCA POPOLARE DI VICENZA PRIMA DEL TERREMOTO E DEL DILUVIO! suggerisco le generalità CHE SI POSSONO DARE- generalità anche perchè valide per tutti. NOME: TRUFFATORE; COGNOME: LADRO.NON MI VIENE IN MENTE ALTRO DI MEGLIO!
Ho scelto di rispondere con la seguente lettera aperta, dove esprimo delle considerazioni che mi pare conveniente condividere con una platea più ampia.
Preso da comprensibile e giustificato risentimento nei confronti di chi ha tradito la tua fiducia, temo che tu abbia travisato, in parte, il mio pensiero, caro Claudio. La questione sta in termini un po' diversi da come l'hai posta nel tuo commento. Io non ho mai dato dei "babbei" ai soci di Pop. Vicentina truffati. Di certo, ho affermato e ribadisco, che l'unica efficace misura di tutela che ciascuno di noi può adottare per difendersi da truffe e malversazioni credo possa consistere in un approccio più consapevole e informato. E' un atteggiamento che secondo me vale per i rapporti con le banche, con i notai, con la Pubblica Amministrazione, con il fisco, con l'idraulico, con i medici e con la sanità nel suo complesso. La mia banca mi ha appena inviato una lettera che intitola "Comunicazione di coerenza del portafoglio", in cui mi fa sapere che, in relazione al più recente questionario MIFID da me compilato (è un adempimento che serve a tutelare tutti i risparmiatori, adottato da qualche anno in seguito a disposizioni europee) il mio portafoglio titoli NON E' COERENTE col mio profilo di rischio. Dalle risposte che ho a suo tempo fornito è risultato che ho un profilo di rischio CONSERVATIVO (ossia, non voglio correre rischi). Da qualche settimana mi sono fatto prendere un po' la mano e ho acquistato un certo quantitativo di azioni (che sono uno strumento di investimento particolarmente rischioso, da sempre, qualunque sia la società emittente, visto che l'azione incorpora il rischio di perdita totale del capitale investito, figuriamoci poi quando si è alle prese con titoli non quotati su mercati regolamentati, che se vogliamo riconvertirli in moneta sonante dobbiamo rivolgerci allo stesso istituto che ce li ha venduti, affidandoci a un mercato, per così dire, "gestito in casa"...). La mia banca mi avvisa che sarebbe opportuna una verifica, perché delle due, l'una: o io ho cambiato le mie idee rispetto a quanto comunicato con l'ultima intervista, oppure potrebbe esserci qualcosa che non va... Certo che se invece di leggere tutta la documentazione che viene messa a disposizione (vale anche per l'idraulico e il notaio, oltre che per il medico e l'esattore delle tasse), decido di affidarmi "all'amico che ne sa", è possibile che, prima o poi, qualche problema lo possa incontrare. Situazioni come quelle che stanno preoccupando gli azionisti di Popolare Vicentina non sono inedite. Ho quasi 30 di esperienza nel mio lavoro e ti posso assicurare che, periodicamente, si legge sui giornali del consulente finanziario che ha tirato la sola ai propri clienti, della direttrice di ufficio postale che si è appropriata dei risparmi versati sui libretti dei pensionati, dell'impiegato di banca che si lascia tentare e ne combina di tutti i colori. Qualche giorno fa ho postato un comunicato sindacale di una delle nostre associazioni di categoria in cui ci si rammaricava per i 28 avvisi di garanzia indirizzati ad altrettanti dipendenti di TERCAS (Cassa di Risparmio della provincia di Teramo) commentandolo in maniera decisamente critica. Chi, come pare essere avvenuto anche in Vicentina, ha falsificato i questionari MIFID per far risultare la vecchina con la terza elementare un'esperta dei mercati finanziari, allo scopo di rendere un investimento in azioni e obbligazioni subordinate artatamente compatibile con il suo profilo di rischio, va sanzionato senza riserve (qualche mio collega di lavoro sostiene, in maniera piuttosto colorita, ma efficace, che questi truffatori vadano "impiccati sulla pubblica piazza"). Se qualche funzionario ha subordinato la concessione di un finanziamento alla sottoscrizione di azioni emesse dal proprio datore di lavoro - e bisogna essere in grado di provarlo, beninteso - questa si chiama estorsione: va denunciata e perseguita nei termini di legge. La tabellina che ho pubblicato e che mette in correlazione l'aumento dei compensi al top management di Pop. Vicentina con drastico calo del valore delle azioni è una provocazione che offre interessanti spunti di riflessione. I nominativi che mi chiedi di indicare io non li conosco. Sarebbe meglio chiederli alla fonte, a chi ha elaborato la tabella, anche se comprendo l'acrimonia che ti porta ad attribuire a tutti (i colpevoli) quelle meritate generalità. Gli amministratori della banca non appartengono a una setta segreta, i loro nomi si possono ottenere facendo una visura camerale (in Camera di Commercio), oppure, in maniera molto più rapida e indolore, andando a sfrugugliare sul sito web della banca, che immagino renda disponibili online anche i propri bilanci (la lettura dei bilanci può essere un esercizio noioso, ma riserva grandi soddisfazioni a chi si voglia cimentare nell'impresa: scommetto che ci puoi trovare anche i nomi che cerchi). In alternativa, ricordo che l'azionista può chiedere di parlare in assemblea (ricordi Beppe Grillo all'assemblea Telecom? è sufficiente possedere una sola azione per iscriversi a parlare e chiedere spiegazioni direttamente ai vertici aziendali): bisogna partecipare e e chiedere con ostinata determinazione per avere le risposte che si ricercano. Non esistono soluzioni semplici a problemi complessi e il populismo a mio modo di vedere va annoverato nella prima categoria. Le regole ci sono, i controlli pure. Malgrado ciò, i truffatori si rigenerano, da sempre, anche grazie alla "distrazione" delle loro vittime. Ribadisco il mio convincimento, frutto di esperienza pluriennale. La migliore arma di autodifesa per i risparmiatori è l'informazione consapevole. Gli strumenti ci sono, bisogna utilizzarli. E se qualcuno non si sente in grado di acquisire la necessaria consapevolezza, valgono sempre le antiche regole di buonsenso tramandate dai padri: nessuno viene a bussare alla porta di casa tua per proporti un affare; non si punta tutto su un solo cavallo; non si chiede all'oste se il vino è buono; se non capisci, astieniti.
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