e le note vengono aggiornate di quando in quando)
giovedì 17 marzo 2016
Vedi Napoli e poi... torni! (4)
E se la sera piove, è il sagrato della "Basilica Reale Pontificia" di S. Francesco di Paola, il monumentale tempio che sorge appetto al Palazzo Reale di piazza Plebiscito, che si trasforma in campo di calcio per i ragazzini, dove le pallonate sul portale risuonano per tutto il porticato a causa dell'acustica dei marmi. In questi giorni il tempo è piuttosto instabile. Meglio uscire sempre con l'ombrello al seguito. Infatti io ieri sera l'avevo scordato nel ristorante di via S. Lucia, ma fortunatamente poi l'ho recuperato. La vigorosa brezza marina consiglia di proteggere la gola con un'ampia sciarpa e il capo con un berretto. Nella piazzetta antistante l'ingresso della funicolare di via Toledo alcuni operai della FIAT hanno appeso dei comunicati stampa di protesta, in cui rivendicano libertà di espressione, di satira e di critica. C'è anche un manifesto che invita a non votare per un noto politico locale, già sindaco della città. Da qui si sale al Vomero, la zona bene, dove si avverte subito che l'aria è meno inquinata, il traffico più scarso e i palazzetti d'epoca sono pittati di fresco. Dallo spiazzo davanti a Castel Sant'Elmo si gode una vista spettacolare sulla città. Riconosco il massiccio e incompiuto campanile di Santa Chiara e il lungo decumano inferiore, Spaccanapoli, che fende il tessuto urbano; poi la stazione di piazza Garibaldi con tutti i suoi binari e il vicino centro direzionale con le torri avveniristiche. Appena ridiscesi, si adempie finalmente al voto sentimentale varcando l'ingresso di palazzo Zevallos-Stigliano, la storica sede della Banca Commerciale Italiana: ”Sontuoso e gran palazzo in strada Toledo che rende ammiratione à chi lo vede”. L'edificio fu realizzato nella prima metà del Seicento da un ricco mercante spagnolo, le cui sostanze lo misero in grado di acquistarsi la città di Ostuni, di cui divenne il duca. I marmi che rivestono pavimenti e pareti del salone centrale (in origine cortile del palazzo), le balconate ricamate col pesante ferro battuto, fino al soffitto a cassettoni, che incorniciano ampie vetrate istoriate, tutto contribuisce alla solennità e alla magnificenza. La collezione permanente, esposta al secondo piano del palazzo, è ospitata in sale dai soffitti meravigliosamente decorati. Lo scalone marmoreo è arricchito da lampioncini posti sul parapetto, al termine di ciascuna rampa, e le pareti del pianerottolo che accoglio i visitatori giunti in cima alla salita, lasciano semplicemente a bocca aperta. Once we were here. Si fatica a credere che quelle sale ospitassero gli uffici di una banca, che lo scalpiccio reso felpato dal parquet dei pavimenti fosse sovrastato dal rumore delle macchine per scrivere. Ma quella non era una banca qualsiasi. La tradizione umanistica dei banchieri di un tempo, la loro predilezione di ogni possibile forma d'arte, erano la cifra caratteristica della COMIT. Il suo storico amministratore delegato, Raffaele Mattioli, fu per la casa editrice Ricciardi, nota per la raffinatezza del proprio catalogo, finanziatore e ispiratore. Il pezzo forte della collezione è un Caravaggio, Il martirio di Sant'Orsola, ma la quantità di tele esposte non è di meno pregevole fattura. La giornata si conclude a base di pesce. Antipasto di fritto e oratina al forno con patate.
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