e le note vengono aggiornate di quando in quando)
mercoledì 13 aprile 2016
Ciao, Nilo
Lo avevo sentito al telefono un paio di settimane fa. Nilo non era tipo da perder tempo in cerimoniosi convenevoli. Mi aveva detto che non stava bene. Per niente. Ho capito che diceva sul serio. Abbiamo dovuto concludere in fretta la telefonata. E oggi ho saputo che Nilo è andato avanti. Lo avevo conosciuto dieci anni fa e da allora ho goduto della sua amicizia, della sua ironia, della saggezza di vita che dispensava col sorriso sulle labbra. Ogni volta che lo andavo a trovare era per me un'iniezione di entusiasmo, una carica di energia, un malloppo di "compiti per casa". La volta successiva, poi, Nilo non si dimenticava di verificare se avevo dato seguito agli incarichi ricevuti, anche a distanza di mesi. Nel 2006 mi ero messo in testa di organizzare la presentazione di un libro, DNA Alpino, e avevo bisogno di un "testimonial", un ospite di calibro.
lunedì 11 aprile 2016
IJF16 - Cinque
La mattinata dell'ultimo giorno di Festival si rivela ricca di succulente sorprese. Il primo panel (anglismo da festival) cui assisto tratta di trasparenza. E, già dal promo che viene proiettato in loop in attesa che si inizi a parlare, la situazione pare piuttosto chiara. Secondo una recente rilevazione, sette volte su dieci chi vuole ottenere un'informazione che è in mano allo Stato non ottiene ciò che chiede. Sette volte su dieci. L'Italia è uno dei Paesi meno trasparenti al mondo (viene citata una classifica che ci colloca al 97simo posto su 102...). Devo dire che, nella mia personale esperienza, avevo già avuto parecchie dimostrazioni di come quanto affermato dagli organizzatori del panel fosse veritiero,
sabato 9 aprile 2016
IJF16 - Quattro
Il Nobile Teatro del Pavone era luogo deputato al sollazzo dell'aristocrazia perugina. Il Morlacchi era riservato alla borghesia. Poi c'è quell'altra squisitezza che la città stellata offre all'insaziabile visitatore. Al Teatro della Sapienza va in onda un video che racconta la (breve, ma assai intensa) storia di un giovane ebreo americano. Un piccolo genio, che impara a leggere a tre anni, fra lo stupore dei genitori, poi si dedica alla programmazione e, da ragazzino qual era, collabora con Tim Berners Lee, l'inventore del web. Aaron Swartz arrivava a malapena al leggio, ma non appena apriva bocca in un congresso specialistico, gli astanti lo ascoltavano ammirati. Mentre sua madre continuava a domandarsi come fosse possibile che un adolescente brufoloso riuscisse a catturare l'attenzione di un pubblico adulto fatto di tecnici esperti.
IJF16 - Tre
Per la serie: una ciliegia tira l'altra. Al termine della visita al laboratorio delle vetrate artistiche, la mia raffinata anfitriona mi raccomanda di far due passi fino al museo-laboratorio tessile di un'amica sua. Laboremos jucunde, recita il sottotitolo del volantino. Arrivarci non è proprio una passeggiata... Partendo dall'Arco Etrusco, m'inerpico su corso Garibaldi e lo percorro per intero fino in fondo, per poi scendere da via Faina alla ricerca di quest'altra prelibatezza. Prendi una chiesa del XIII secolo, primo insediamento francescano in città, completa del suo bel campanile, mettici alcuni telai meccanici jacquard della prima metà dell'Ottocento, aggiungi la tenacia di una dinastia femminile determinata a portare avanti una tradizione antica, lottando con ispettori dell'INAIL e gli studi di settore, e il gioco è fatto. La mia giovane ospite mi dà una veloce dimostrazione di come funzionano questi vecchi telai alimentati da schede perforate di cartone, lasciandomi libero di curiosare nell'ampia... navata dello stabilimento. Non senza ribadire
giovedì 7 aprile 2016
IJF16 - Due
”C'è un filo rosso che unisce la memoria all'attualità e che la ricomprende attraverso sguardi, atteggiamenti e pratiche quotidiane. Una Resistenza che non può essere compresa solo nel suo quadro storico, memore di forme di lotta a cui tutti dobbiamo la nostra storia, ma che deve essere inquadrata anche nel presente, quotidiano tradimento ai valori di libertà che la Resistenza stessa reca in sé. Partendo da questo quotidiano, fatto di dissenso e di resistenze al reale, anche attraverso il cinema cerchiamo di rispondere alle nuove forme di espressione. Ecco che nel mese di Aprile il nostro mosaico cinematografico nasce dalla resistenza partigiana con Rino la mia ascia di guerra, per indagare il conflitto civile spagnolo che, ottanta anni dopo, con Barcellona ferita aperta e Tierra y Libertad ci ricorda ancora il ruolo strategico dei fascisti italiani nella dittatura di Francisco Franco, per poi fondersi con il presente delle nuove forme di oppressione che ogni giorno ci interpellano: dal dramma dei migranti in Resist against Europe with borders, al mondo dei rom e della loro ghettizzazione ne I ricordi del fiume, per approdare infine alla situazione delle carceri e dei detenuti con il progetto Le nuvole.”
mercoledì 6 aprile 2016
IJF16 - Uno
Mai dar retta a un ufficio turistico. Sono di norma disinformati e praticano l'arte del depistaggio. E' almeno da dieci anni che frequento Perugia con una certa regolarità. Del laboratorio di vetrate artistiche di via Fatebenefratelli sapevo da una bellissima guidina che acquistai in una delle mie prime visite al capoluogo umbro. Non ero mai riuscito a visitarlo, però. Fino ad oggi. La signora dell'ufficio turistico mi conferma che al laboratorio si accede soltanto in gruppo, con una visita guidata, a seguito di prenotazione. Non è vero. Forte della mia cocciutaggine, stamane ci sono andato lo stesso e ho scoperto che il martedì e il mercoledì ci si può entrare anche senza essersi intruppati in un gruppo. E ho goduto di una visita guidata tutta per me. La casa è un edificio storico appartenente in origine alla famiglia Baglioni. Si salvò dalla demolizione del Sangallo perché era fuori dal perimetro di costruzione della Rocca Paolina.
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