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e le note vengono aggiornate di quando in quando)

giovedì 12 maggio 2016

Innovazione e ricerca in Friuli Venezia Giulia

La Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, nel suo rapporto annuale “Economia e finanza dei distretti industriali”, pubblicato a dicembre 2015, dedica un approfondimento al Cluster BioHighTech della nostra regione, ricordandoci che:
Il Friuli-Venezia Giulia rappresenta una regione particolarmente ricca di istituzioni scientifiche e capitale umano vocato alla ricerca. Nella Regione sono presenti due università (Trieste e Udine), la SISSA (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati), centri di ricerca pubblici e privati, tra cui due istituti del CNR, il Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologie (ICGEB, sostenuto da 60 paesi ed è dedicato alla ricerca in ambito biomedico, farmaceutico ed ambientale), l’International Centre for Theoretical Physics (ICTP) e l’Elettra Sincrotrone Trieste. Sul territorio regionale sono inoltre stati realizzati ben quattro parchi scientifici (AREA Science Park, Friuli Innovazione, Polo Tecnologico di Pordenone e Innova FVG), che costituiscono un sistema integrato dedicato al trasferimento tecnologico.
Dalla ricerca apprendiamo che l'1,5% del PIL regionale viene investito in ricerca e sviluppo, ponendo la regione al quarto posto in Italia, dopo Piemonte, Lazio ed Emilia-Romagna. Siamo anche particolarmente capaci nell'attivare start-up innovative e spin-off universitari.
In questo contesto, in seguito alla firma di un protocollo d’intesa tra la Regione Friuli-Venezia Giulia ed il MIUR, nel 2004 è stato creato il CBM, Cluster in Biomedicine, con l’obiettivo di gestire e coordinare le attività del distretto Tecnologico di Biomedicina Molecolare. Soci di CBM sono sia soggetti privati che enti pubblici che operano nell’ambito sanitario, della ricerca e della produzione in ambito medicale (biomedicale, elettromedicale, ICT, software, biotecnologie).

Secondo le analisi del CBM si possono distinguere tre principali comparti presenti in Regione:

- BioMed: soggetti che operano nel settore medicale, dedicati allo studio e alla produzione di apparati medicali impiantabili (in particolare protesi) e diagnostici (elettromedicale, Imaging) e attrezzature dentistiche.

- BioTech: soggetti che lavorano nell’ambito delle biotecnologie, con una particolare attenzione alla nutriceutica e al settore cosmetico.

- BioICT: soggetti che lavorano nell’ambito dello sviluppo e gestione di sistemi e soluzioni informatiche in ambito medico.
Ieri sera al Centro Culturale Aldo Moro l'associazione Cittadini per Scegliere Insieme ha offerto a un pubblico numeroso e attento uno spaccato accattivante di una realtà attiva a soli 4 km da casa nostra: il Polo Tecnologico di Pordenone. Il presidente del comitato tecnico scientifico, Franco Scolari, ha portato in sala degli esempi di innovazioni tecnologiche applicate all'agricoltura, gestendo col suo trascinante entusiasmo la regia del convegno. Non si è parlato di ipotesi, idee, progetti, ma di realtà già attive e operanti sul territorio. Partendo dallo zafferano, l'oro rosso di cui le cronache locali stanno riferendo in questi mesi e la cui produzione mondiale per l'80% è appannaggio dell'antica Persia. Aurum Julii è una società agricola ben strutturata, già presente in regione da Sauris a Grado, passando per Polcenigo, che intende arrivare a una produzione annua di 15 kg, sviluppando la meccanizzazione di un processo di coltivazione allo stato completamente manuale e riservato a realtà familiari che ricavano dai loro micro appezzamenti un raccolto medio di 800 grammi di prodotto. Apprendiamo che il suo utilizzo non è limitato alla colorazione del risotto: lo zafferano agisce come antidepressivo naturale, tanto da essere definito il Prozac del Medioevo. BIOMA Technologies (www.biomatechnologies.it) invece si occupa di biologia molecolare applicata alla produzione di biomassa (da arundo donax, la canna comune che consentì lo sviluppo del complesso industriale di Torviscosa negli anni '30 del secolo scorso – si veda anche Il solco e l'aratro, in questo blog) e biocarburante (da jatropha curcas). La società ottiene le piante (che in natura sono sterili) in laboratorio, attraverso micropropagazione ed è una delle 5 al mondo che producono arundo donax. Il progetto Horizon 2020 è il più grande progetto europeo di ricerca e innovazione. In quest'ambito 250 mila euro sono andati di recente al Polo Tecnologico di Pordenone per contribuire a rendere 10 volte più efficiente la produzione agricola: si è parlato di utilizzare dispositivi Rfid applicati a ogni singola pianta di vite per ottimizzare attraverso un drone che ne raccolga i dati l'irrigazione dei vigneti. Quando 30 anni fa Selezione dal Reader's Digest dava conto dei sistemi di irrigazione a goccia applicati nei kibbutz israeliani per far fronte alla penuria d'acqua, la meraviglia sulle facce dei lettori doveva essere la stessa che si è colta fra il pubblico in sala. La serata di ieri rappresenta davvero una maniera innovativa e coinvolgente per presentare i candidati di una lista civica in corsa per le prossime elezioni amministrative e testimonia della concretezza delle loro idee e della loro visione di città, condivisa dall'intera coalizione di cui fanno parte.

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