(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

giovedì 3 agosto 2017

Siamo rimasti in...31

Alla SMALP (la Scuola Militare Alpina di Aosta) l’uniformità era una sorta di undicesimo comandamento, un mantra che accompagnava ogni Allievo Ufficiale nel corso del suo quotidiano addestramento. Durante un’escursione invernale in montagna, dato che uno dei ragazzi aveva scordato in caserma gli occhiali da neve (utili a proteggerci dal riverbero), l’intera compagnia dovette farne a meno. Per mantenere l’uniformità del reparto. Fuori da quell’enclave, invece, nell’Italia dei mille Comuni prevalgono da secoli originalità e autonomia. Il Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali (più brevemente, TUEL) assegna 20 componenti ai Consigli Comunali dei Comuni da 10 a 30 mila abitanti. La Legge regionale 5 dicembre 2013, n. 19 invece stabilisce che in Friuli Venezia Giulia i Comuni con più di 15 mila abitanti meritano di essere amministrati con migliore cura e fissa un numero di Consiglieri pari a 24. Così, mentre c’è chi può affermare la propria fiera autonomia, finiscono nel contempo frantumati il buonsenso, la praticità e il significato delle parole.

Dalla tornata elettorale conclusasi il 5 giugno 2016 anche Cordenons ha ottenuto i suoi 24 Amministratori (il cui elenco si può trovare a questo link http://elezionistorico.regione.fvg.it/amministrative2016/000441_Com/Consiglio/000515.html). Se però partecipassimo a una seduta del Consiglio Comunale, noteremmo che le sedie occupate sono più numerose. E diventano 31 (si può fare una verifica cliccando su questo link http://www.comune.cordenons.pn.it/zf/index.php/trasparenza/index/index/categoria/77). Come sarà potuto accadere? Una volta incoronato dal risultato delle votazioni, il neo Sindaco deve formare la propria squadra di governo nominando gli Assessori, che vengono in genere scelti fra i neo eletti Consiglieri, se fra questi egli ravvisa le necessarie competenze e capacità. Così è successo anche lo scorso anno. Soltanto che questa volta il nostro Sindaco ha voluto che i neo Assessori dessero le dimissioni dalla carica di Consigliere. I sette scranni divenuti vacanti sono così stati occupati dai primi non eletti delle rispettive liste. Per comprendere le ragioni di questa operazione l’osservatore malizioso potrebbe rifarsi alle vicende politiche locali della passata legislatura. La delega assegnata dal Sindaco a ciascun Assessore rappresenta una sorta di “mandato fiduciario”, ossia un incarico basato sulla consonanza di visioni, strategie e obiettivi (almeno idealmente). Può succedere che nel corso della legislatura i rapporti si incrinino e le deleghe, così come sono state date, vengano revocate. Essendo l’ormai ex Assessore anche Consigliere (in virtù delle preferenze ottenute nella competizione elettorale), egli conserva la responsabilità di portare a termine la legislatura e mantiene il suo posto nell’Aula. Venuta meno quella consonanza di cui si diceva più sopra, pare evidente che il voto dell’ex Assessore (ormai tornato a essere semplice Consigliere) possa talvolta andare in direzione ostinata e contraria rispetto a quello della Maggioranza di governo, provocando fastidiose instabilità. Ed ecco allora che il disegno sottostante alla manovra inizia ad apparire meno fosco. Rinunciando ex ante gli Assessori-Consiglieri al loro posto (e voto) in Consiglio, la coesione è garantita…

In tempi di spending-review, tuttavia, questa sagace soluzione architetturale, oltre ad affollare fino all’inverosimile l’Aula Consiliare (giacché gli Assessori “esterni”, pur non avendo diritto di voto mantengono quello a una seggiola su cui accomodarsi durante le assise) comporta qualche piccolo sacrificio economico. I Consiglieri percepiscono per ogni seduta alla quale partecipano un gettone di presenza pari a 51,65 euro. Gli Assessori sono invece compensati con un’indennità di funzione (poco più di 800 euro, mediamente). L’art. 82, comma 7 del TUEL stabilisce che Agli amministratori ai quali viene corrisposta l'indennità di funzione prevista dal presente capo non è dovuto alcun gettone per la partecipazione a sedute degli organi collegiali del medesimo ente (...) Di conseguenza: se i 7 Assessori avessero mantenuto anche la loro carica di Consiglieri, l’affollamento dell’Aula sarebbe minore, ma soprattutto avremmo risparmiato 7 gettoni di presenza a seduta, che in un anno ammontano almeno a 4 mila euro. Per rendere possibile tutto ciò occorre tuttavia che la coerenza della squadra di governo sia precostituita e verace.

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