(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

giovedì 2 novembre 2017

Il CO.RI.CA.MA.

L'imprevisto e forzato soggiorno in Pedemontana non cessa di procurarmi gradite sorprese. Da viaggiatore scafato so muovermi con curiosità in ogni ambiente nuovo o (parzialmente) sconosciuto, così amo fare incetta di informazioni di ogni genere, percorrere a piedi o in auto vie inesplorate e chiacchierare con ogni indigeno che si dimostri ben disposto al dialogo. Son tornato oggi allo splendido museo dell'arte fabbrile di Maniago, che già conosco e dove vidi anni fa un'interessante mostra sui cavatappi realizzata in collaborazione con il museo di Barolo (meta di successiva escursione). Fra volantini e pieghevoli di varia natura stavano coricate sul banco delle informazioni le ultime copie di un calendario evidentemente ormai privo d'interesse per il turista medio, considerato che siamo in novembre e fra due giorni nello stesso museo ne verrà presentata la nuova versione. Ma io son sempre stato distante le mille miglia dai turisti, figuriamoci da quelli mediocri. Chiedo dunque alla disponibile signorina che mi ha accolto se ne posso prendere una copia, scoprendo così che nel 2017 ricorrono i 110 anni dalla nascita della "più importante fabbrica di coltelli di Maniago" - la Marx & C. Coltellerie Riunite - sorta nel 1907
per iniziativa di un imprenditore tedesco, Albert Marx. Anche se da sempre per i maniaghesi è "lo Stabilimento", l'azienda prende il nome di CO.RI.CA.MA. (COltellerie RIunite CAslino MAniago) dopo la prima guerra mondiale: si tratta di una struttura moderna, organizzata con reparti di produzione, imballaggio, magazzini e uffici, la prima ad utilizzare energia elettrica su scala industriale, impiegando anche manodopera femminile con contratti regolari. Il suono di una sirena scandiva la giornata lavorativa per le centinaia di operai che qui hanno prodotto coltelli e forbici di ogni tipo. Nel 1972 il CO.RI.CA.MA. chiude i battenti e l'edificio viene abbandonato. Oggi, dopo un attento lavoro di recupero, è sede del Museo dell'Arte Fabbrile e delle Coltellerie (...)
Il museo lo conoscevo fin da quando era ospitato nel suggestivo edificio di via dei Battiferri, con la vicina roggia che azionava le ruote a pale solidali ai magli con cui i vecchi coltellinai forgiavano le loro meraviglie artigiane. Oggi in quei locali trova posto la biblioteca civica e il nuovo allestimento al CO.RI.CA.MA. offre degli spazi più adeguati e un'ubicazione più funzionale alle attività museali. La visita è senz'altro consigliata, per scoprire un'eccellenza del territorio da molti corregionali ignorata e viceversa conosciuta e apprezzata nel mondo. Tanto più che si sta approssimando la riapertura del collegamento ferroviario fra Sacile e Gemona (per il momento la tratta è limitata proprio a Maniago). La ripartenza delle littorine è prevista per il 10 dicembre e il solo viaggio attraverso un paesaggio d'altri tempi merita di impegnare la giornata. Dunque: in carrozza!

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